POSSONO I PEDIATRI ACCETTARE UN CAMBIAMENTO
NELLA LORO PRATICA?

I pediatri leaders e i cambiamenti della pediatria
  • Ci sono tanti modi di essere leader e di prevedere e favorire il cambiamento delle cose, dove questo serve, dove è opportuno. La pediatria italiana ha avuto in questi anni importanti cambiamenti, e alcuni pediatri che parlavano a nome di gruppi, associazioni, società, hanno avuto un ruolo determinante nel favorirlo, nel motivarlo, nel renderlo operativo. La lettera di Rosario Cavallo ci invita a riflettere proprio sui “contenuti” di cui i leader si fanno portavoce oggi. Senza contenuti non si va da nessuna parte, si rincorre una difesa corporativa di interessi (a volte anche ragionevoli), ma senza una reale prospettiva nel favorire i cambiamenti di cui la pediatria italiana ha oggi bisogno e di cui in questi mesi abbiamo parlato a lungo su “Medico e Bambino” e di cui sicuramente si continuerà a parlare. Occorre forse un minimo di ricambio generazionale, un minimo di fiducia nel pensare che possa esistere un progetto per obiettivi, definiti e condivisi, di cui la pediatria italiana deve necessariamente occuparsi nei prossimi anni. I pediatri entusiasti devono vivere questo progetto e implementarlo, con nuovi compiti, nuovi modi di pensare e di “essere” pediatri. I bisogni reali esistono (vedi anche Editoriali di questo numero); la necessità di documentarli e di dare risposte (culturali, organizzative, di ruoli) dovrebbe essere la logica conseguenza operativa.
    Federico Marchetti
    sabato, 9 Dicembre 2006, ore 12:00