POSSONO I PEDIATRI ACCETTARE UN CAMBIAMENTO
NELLA LORO PRATICA?

Contributo del dott. Giuseppe Cirillo
  • La lettera del dott. Cirillo è in parte figlia della realtà napoletana, che Medico e Bambino ha cercato di fotografare attraverso la rilettura dell'ultimo Congresso ACP, realizzato, appunto a Napoli, a Castel dell'Ovo. È una realtà molto complessa, dove più che in ogni altro luogo del paese, le contraddizioni e le interazioni tra sociale e sanitario sono state oggetto di prese di coscienza, di studio, e di impegno personale. Non voglio dire che questo non valga in parte anche per il resto dell'Italia, certo, al trove è "un po' meno vero" e comunque ancora non arrivato a una percezione matura. Sicuramente i suggerimenti di Cirillo per una nuova pediatria sono condivisibili e corrispondono, in qualche misura, al "cambiamento del mestiere di pediatra" che avevo proposto all'attenzione di tutti, e che non può non riguardare anche le Scuole di Specialità, anche l'Ospedale e anche il reclutamento regionale. La sua visione e i suoi suggerimenti partono ancora di più dai bisogni socio-sanitari del bambino e della sua famiglia, con indicazioni di cambiamento operative teoriche, ma credo anche pratiche. Sarò felice se tutto questo aiuterà, anche attraverso Medico e Bambino, ad approfondire l'argomento.
    Federico Marchetti
    mercoledì, 6 Dicembre 2006, ore 12:00