Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri

I Tascabili di Medico e Bambino

BAMBINI CON ALTRI NOMI
a cura di Elisa Panontin e degli Specializzandi in Pediatria dell'Università di Trieste
Editore: Medico e Bambino sas - via Santa Caterina, 3 - 34122 Trieste
Finito di stampare nel mese di dicembre 2018
ISBN: 978-88-99236-01-4
Prezzo: €24

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Dei bambini che vengono da lontano e che negli ultimi anni hanno così tanto arricchito l’esperienza umana e professionale di noi pediatri, ci colpisce spesso la bellezza, lo sguardo dolce e profondo, la diversa gradazione del colore della pelle. Spesso siamo investiti dalla loro povertà e dalla lontananza, dalla loro storia e dalle loro abitudini diverse dalle nostre. Ma di certo, altrettanto spesso, sono i loro nomi a incuriosirci: nomi che non abbiamo mai sentito, nomi che non sappiamo distinguere dal cognome, nomi che ci dicono che vengono da un mondo altro, come tutto ciò che li riguarda. Comprese, a volte, le malattie. Così, nella nostra memoria, finiamo con associare proprio ai loro nomi, così diversi, così altri, le loro storie e quel pezzo di noi che a loro si è dedicato.
Questo è un libro (il secondo) scritto in tutto e per tutto (e in tempo reale: detto oggi, pronto domani) dagli specializzandi in Pediatria di Trieste, guidati dall entusiasmo e dalla dedizione di una di loro, Elisa Panontin (oggi neo specialista). È di certo un bel libro, utile per imparare e ripassare con facilità e leggerezza (e, perché no, anche divertendosi) aspetti noti e meno noti della pediatria, grazie alla forza didattica che sempre hanno i casi vissuti, raccontati e commentati brevemente. Ma è soprattutto un libro che esprime il desiderio dei ragazzi della scuola triestina di trasferire anche ad altri pediatri, giovani e meno giovani, la ricchezza di scienza ed emozioni che i bambini con altri nomi hanno regalato loro. Forse, questo libro è semplicemente un modo per ringraziarli.


Alessandro Ventura