Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Luglio 2019 - Volume XXII - numero 26

M&B Pagine Elettroniche

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INFETTIVOLOGIA


Oltre l’endocardite… la colecistite

Maria Rita L. Genovese, Andrea Taddio
IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo”, Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Trieste


Indirizzo per corrispondenza: 
genovese.mariarita@gmail.com


G. dai 15 anni fa abuso di sostanze stupefacenti, prima benzodiazepine per via iniettiva, poi cocaina, metamfetamine, ossicodone e infine nell’ultimo periodo eroina. Dopo qualche ora dall’assunzione di una dose di eroina tramite siringa non sterile, ha presentato febbre elevata con brivido, cefalea e diversi vomiti, per cui ha assunto a domicilio paracetamolo senza risoluzione del quadro. Condotto presso il nostro Pronto Soccorso, dove eseguiti esami ematici si riscontrava una leucocitosi neutrofila (GB 13.830/mmc; N: 12.680/mmc), incremento degli indici di flogosi (PCR 16,3 mg/l) e alterazione enzimi epatici e CPK. L’esame urine risultava positivo per oppiacei (≥ 2000 ng/ml).
Somministrata una dose di ceftriaxone nel sospetto di infezione acuta in atto.
Nel dubbio di endocardite venivano eseguiti ECG ed ecocardiografia che risultati nella norma. L’ecografia addominale mostrava segni suggestivi di colecistite acuta (colecisti poco distesa a pareti minimamente armonicamente ispessite circondata da tessuto adiposo imbibito, disomogeneo e ipervascolarizzato in un quadro di tipo infiammatorio). A distanza di 12 ore gli esami mostravano un incremento della leucocitosi neutrofila (GB 22.410 mmc N 18.990 mmc), un aumento della PCR (76,9 mg/l) e segni importanti di epatite colestatica (AST 98 U/l, ALT 118 U/l, Gamma GT 146 U/l, CK totale 353 U/l). La diagnosi era chiaramente quella di colecistite acuta, per cui si avviava terapia antibiotica con ampicillina/sulbactam (1 g x 3/die) e tobramicina (400 mg x 1/die).
Dall’avvio della terapia antibiotica, G. si è sempre mantenuto apiretico e non ha più lamentato dolore addominale né vomito; a distanza di 72 ore gli esami ematici rivelavano un netto miglioramento: normalizzazione dell’emocromo con persistenza dell’elevazione degli indici di flogosi (PCR 41,0 mg/l, VES 31 mm/h) e degli indici di colestasi (AST 48 U/l, ALT 91 U/l, Gamma GT 109 U/l). Tutti gli esami infettivologici risultavano negativi (HVC, HBV, emocoltura, PCR per invasivi).
Veniva dimesso dopo 5 giorni totali di terapia antibiotica iniettiva, proseguendo a domicilio terapia antibiotica orale con Ciprofloxacina 500mg per altri 7 giorni.
Al controllo al termine della terapia si assisteva alla negativizzazione degli indici di flogosi e riduzione degli indici di colestasi.


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M.R.L. Genovese, A. Taddio. Oltre l’endocardite… la colecistite. Medico e Bambino pagine elettroniche 2019;22(26) https://www.medicoebambino.com/?id=PPT1907_260.html