Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Settembre 2008 - Volume XI - numero 7

M&B Pagine Elettroniche

Appunti di Terapia


Uso dei farmaci contro la tosse e il raffreddore negli Stati Uniti dal 1999 al 2006
Giorgio Bartolozzi
Membro della Commissione Nazionale Vaccini
Indirizzo per corrispondenza: bartolozzi@unifi.it


Sul numero di agosto di Pediatrics viene riportato il consumo negli Stati Uniti dei farmaci contro la tosse e il raffreddore: una pubblicazione che integra bene quanto già detto nel paragrafo precedente (Vernacchio L, Kelly JP, Kaufman DW, Mitchell AA. Cough and cold medication use by US children 1999-2006: results from the Slone Survey. Pediatrics 2008;122:e323-9).

Questi farmaci comprendono:
  • Farmaci contro la tosse (espettoranti e mucolitici)
  • Decongestionanti nasali e
  • Antistaminici di prima generazione
Vengono somministrati per curare le infezioni delle vie aeree superiori e anche alcune malattie allergiche, che interessano le vie aeree superiori e/o inferiori. Descrizioni di effetti collaterali sono spesso associati all'uso di queste sostanze, specialmente quando inavvertitamente vengano superate le dosi consigliate o quando questi farmaci siano usati nei bambini del primo o del secondo anno di vita. Il Toxic Exposure Surveillance System riporta, in uno studio recente, circa 90.000 chiamate e 3 morti accidentali associate all'uso di farmaci da banco fra i bambini nel 2004 negli Stati Uniti, insieme a più di 7000 visite ai Dipartimenti di Emergenza (Schaefer MK et al, 2008). Il CDC riporta oltre 1550 visite al Dipartimento di Emergenza nel 2004-2005, ancora 3 morti nel 2005 per l'uso di farmaci da banco contro la tosse e il raffreddore (CDC, 2007). Sempre di recente la Food and Drug Administration (FDA) non ha approvato l'introduzione in commercio dell'antistaminico carbinoixamina per i bambini più piccoli in seguito al rilievo di 21 morti associate all'uso di questo farmaco in soggetti di meno di due anni. Dosi elevate di questi farmaci sono risultate legate ad alterazioni neurologiche, a instabilità cardio-vascolare e a morte nei bambini di meno di due anni.
Questi dati sugli effetti collaterali lievi, di media gravità e gravi, assumono una luce particolare quando si tenga conto dell'assolutamente non provata efficacia nel modificare sintomi come la tosse e il raffreddore nei piccoli bambini. Più di recente (20 dicembre 2007) l'età nell'uso interdetto è stata innalzata a 6 anni.

La ricerca ha avuto come scopo quello di arrivare a conoscere l'uso effettivo di questi farmaci, mediante un'intervista telefonica fra soggetti scelti a caso: lo studio ha riguardato 4267 bambini di meno di 18 anni, interrogati dal 1999 al 2006.

In una data settimana, un farmaco contro la tosse o il raffreddore è stato usato nel 10,l1% dei bambini statunitensi. Più spesso di trattava di decongestionanti (6,3%, per lo più pseudoepinefrina), antistaminici di prima generazione (6,3%, per lo più clorfeniramina, difenidramina e bromfeniramina), seguiti da antitosse (4,1%, principalmente destrometorfano) ed espettoranti (1,5%, quasi esclusivamentre guaifenesin).

Figura 1. Farmaci contro la tosse e il raffreddore usati da bambini, suddivisi per età

Nel 64,2% di tutti i prodotti contro la tosse e contro il raffreddore erano contenute più principi attivi.
L'assunzione di prodotti antitosse, decongestionanti e antistaminici di prima generazione è risultata più alta da 2 a 5 anni, seguita da bambini più giovani di 2 anni. Gli espettoranti erano poco usati in tutte le età.
Durante gli anni di studio si è assistito a una continua riduzione nell'utilizzo.

Gli Autori concludono che circa 1 bambino su 10 negli Stati Uniti prende uno di questi farmaci nell'arco di una settimana. Viene sottolineato che gli effetti collaterali più spesso compaiono in soggetti nei primi due anni di età.

Figura 2. Prevalenza di assunzione di farmaci contro la tosse, decongestionanti, espettoranti e antistaminici di prima generazione.


Figura 3. Prevalenza di esposizione ai farmaci contro tosse e raffreddore a distanza di due anni dal 1999 al 2006.

Questo studio dimostra che l'uso dei farmaci contro la tosse e contro il raffreddore è molto diffuso negli Stati Uniti, nonostante la mancanza di efficacia sia nel controllare che nel ridurre la frequenza della tosse, che nell'attenuare i sintomi del raffreddore. Particolarmente grave l'uso nei bambini di meno di due anni, nei quali è comune l'uso di dosi estrapolate da quelle dell'adulto.

Considerazioni personali.
Non penso che l'uso dei farmaci contro la tosse e il raffreddore sia in Italia diverso da quello che è stato ritrovato negli Stati Uniti. Recentemente la commissione pediatrica dell'AIFA si è pronunciata, in un documento disponibile full text su Medico e Bambino 2007;26(5):309-315) in merito al profilo di rischio/beneficio non favorevole per questa classe di farmaci. Il provvedimento restrittivo preso dall'AIFA di limitazione di utilizzo di questa classe di farmaci al di sotto dei 12 anni, anche alla luce delle recenti conferme di pericolosità, và nella giusta direzione. Avremo modo di riparlarne.
NdR: Nella rubrica Topics di Medico e Bambino è disponibile un approfondimento della letteratura sui farmaci decongestionanti nasali e, più in generale, su quelli per la tosse e il raffreddore.

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G. Bartolozzi. Uso dei farmaci contro la tosse e il raffreddore negli Stati Uniti dal 1999 al 2006. Medico e Bambino pagine elettroniche 2008;11(7) https://www.medicoebambino.com/?id=AP0807_20.html