Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 2011 - Volume XIV - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
Ricerca
Epidemiologia
degli autolesionismi e comportamenti suicidari in adolescenza
Analisi della popolazione scolastica in due province del Friuli Venezia Giulia
Analisi della popolazione scolastica in due province del Friuli Venezia Giulia
1Struttura
di Neuropsichiatria Infantile e Neurologia Pediatrica IRCCS Burlo
Garofolo Trieste
2Servizio
di Epidemiologia Clinica e Biostatistica IRCCS Burlo Garofolo Trieste
3Servizio
di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza -
ASS 4 - Udine
Indirizzo
per la corrispondenza: carrozzi@burlo.trieste.it
Epidemiology
of self-harm and suicide attempts in adolescence
Analysis
of the school population of two cities of the Friuli Venezia
Giulia Region, Italy
Key
words Self-harm,
Suicide attempt, Adolescence, Emergency Unit
Abstract
Background: Deliberate self-harm and suicide attempts are recognised as a
growing health problem in adolescence. Nevertheless,
epidemiological studies show a considerable variability in rates
due to the difficulties in defining and recognizing suicidal
behaviours.
Objectives: The present study aims at estimating the rate of self-harm and
suicide attempts among adolescents and at describing the
characteristics of suicidal behaviours. In this research the
characteristics of the school population of two cities of the
Region Friuli Venezia Giulia (Trieste and Udine), Italy have been
analysed.
Materials
and Methods: In this school-based study, a sample of 1,171
students attending the first and second years of high school has
been analysed using the Youth Self-Report (YSR). YSR is a
screening instrument to collect information about the
adolescent’s competencies and his/her behavioural/emotional
problems.
Results: 24.4% of adolescents have clinical scores in scales about
anxiety/depression problems (internalizing syndrome), and 29.3%
have clinical scores in oppositional/aggressive problems
(externalizing syndrome). 18.8% of adolescents report
self-harm/suicidal thoughts or behaviours in the last 6 months;
adolescents of this group describe themselves with lower school
performance and report significantly higher scores on all the
scales.
Conclusions: It is important to think about the possible meaning of the high
percentage of adolescents obtaining clinical scores in
behavioural and emotional problem scales. In a predictive
perspective, the question is what is the actual
psychopathological risk, particularly for those cases with
suicidal thoughts or behaviours, associated with self-reported
low school performance. From a preventive point of view, it is
important to evaluate the need for providing adequate strategies
that could help to find and support possible protective factors. |
|
Riassunto
Background
Il tentato suicidio (TS) e gli atti di autolesionismo (AA) sono un
problema di salute mentale di primaria importanza in adolescenza. I
dati epidemiologici sono tuttavia pochi e disomogenei.
Obiettivi
La ricerca, attraverso l’analisi della popolazione clinica e di
quella scolastica, ha l’obiettivo di stimare la prevalenza
degli AA/TS e di descriverne le caratteristiche. In questo articolo
analizziamo la popolazione scolastica di due città della
Regione Friuli Venezia Giulia (Trieste e Udine).
Materiali
e Metodi È uno studio di popolazione “school-based”,
condotto su un campione di 1171 studenti del primo biennio delle
scuole superiori delle due città, attraverso
l’auto-compilazione del questionario Youth Self-Report (YSR),
che permette di raccogliere informazioni sulle competenze, sui
problemi comportamentali ed emotivi.
Risultati
Il 24,4% degli adolescenti riporta un punteggio in range clinico per
problemi di ansia/depressione (sindrome internalizzante), il 29,3%
per comportamenti oppositivi/aggressivi (sindrome esternalizzante).
Il 18,8 % degli adolescenti riferisce di aver avuto, nei 6 mesi
precedenti, comportamenti o pensieri autolesivi o suicidari; gli
adolescenti di questo gruppo riferiscono un rendimento scolastico
inferiore agli altri ragazzi e ottengono punteggi significativamente
superiori in tutte le scale sindromiche.
Conclusioni
Alla luce di tali risultati, ci sembra opportuno riflettere sul
significato dell’alta percentuale di adolescenti i cui punteggi
in tutte le scale di problemi emotivi e comportamentali rientrano nel
range clinico. In termini predittivi, ci si chiede quale sia
l’effettivo rischio in ambito psicopatologico, in particolare
nei numerosi casi in cui vengono riportati pensieri o comportamenti
suicidari associati a un riferito basso rendimento scolastico. In
termini preventivi, vanno definite adeguate strategie che permettano
di individuare e promuovere fattori di protezione.
Questo
lavoro analizza la diffusione e le caratteristiche degli atti
autolesivi (AA) e dei tentati suicidi (TS) in una popolazione
scolastica di adolescenti del primo biennio delle scuole superiori.
Nel
precedente articolo1 sono stati indagati gli atti
suicidari degli adolescenti che hanno avuto accesso a tutte le
strutture di Pronto Soccorso del Friuli Venezia Giulia. In quel
lavoro, constatando come spesso questi atti venissero banalizzati,
sottolineavamo l’importanza di riconoscere il significato di
tali gesti (al di là della gravità delle condizioni
cliniche conseguenti) per evitare la possibile escalation di atti
sempre più pericolosi2. Emergeva quindi la
necessità che i sanitari non banalizzassero né
sottovalutassero intensi stati affettivi negativi dell’adolescente,
come la rabbia, la tristezza, l’impotenza e la vergogna, che
potrebbero indicare la presenza di fantasie e “pensieri consci
o inconsci di suicidio”3, quali possibili segni di
quella che, alcuni autori, indicano come una vera e propria “sindrome
presuicidaria”3-5.
È
noto tuttavia che spesso il comportamento suicidario non giunge
all’attenzione medica6 e in letteratura viene
sottolineata l’importanza di indagare il fenomeno anche
attraverso studi di popolazione7. Questi evidenziano
un’alta diffusione di pensieri e di comportamenti suicidari e
forniscono stime di prevalenza superiori rispetto a quelle emergenti
dagli studi effettuati presso le Strutture Sanitarie8. Molte di
queste indagini hanno cercato di individuare anche i possibili
fattori di rischio9, soffermandosi su diverse variabili
che possono interagire tra loro, quali l’età e il
genere10-12, fattori psichiatrici13 e
psico-emotivi14, il rendimento scolastico15, i
disturbi della personalità, l’autolesionismo e l’abuso
di stupefacenti16-18.
Per avere
un quadro più completo del fenomeno degli AA/TS, oltre ad
analizzare gli accessi al Pronto Soccorso1, abbiamo deciso
di analizzare anche la popolazione scolastica in età
adolescente (primo biennio delle superiori), in un contesto
naturalisitico, utilizzando il questionario self-report di Achenbach,
per cercare di valutare alcuni dei possibili fattori di rischio
(genere, fattori psico-emotivi, rendimento scolastico, ma soprattutto
l’autolesionismo). In letteratura viene riportato un picco di
frequenza degli atti AA/TS in questa fascia di età1,7,19,20,
che quindi è diventata oggetto della presente ricerca.
L’obiettivo
non è solo quello di stimare la prevalenza degli AA/TS, ma
anche di definire un profilo emotivo e comportamentale degli
adolescenti e di soffermarsi sulle loro risorse, individuando
possibili fattori di protezione, ancora poco studiati in
letteratura19.
In questo
articolo riportiamo i risultati ottenuti da questa parte della
ricerca.
La
ricerca, effettuata nel corso del 2005, ha valutato un campione di
1171 studenti del primo biennio delle scuole superiori (Liceo
Scientifico e Istituto Tecnico/Professionale) attraverso l’utilizzo
della traduzione italiana del questionario Youth Self-Report (YSR)
11-18 di Achenbach21-22.
Durante
la fase iniziale della ricerca è stata avviata la
collaborazione con le scuole attraverso incontri con gli insegnanti,
durante i quali sono stati spiegati e condivisi gli obiettivi della
ricerca e lo strumento utilizzato per realizzarla (questionario
self-report). Il questionario è poi stato compilato in modo
anonimo in classe dagli studenti in presenza di un ricercatore,
previo consenso scritto dei genitori. La compilazione ha richiesto
circa un’ora di lavoro.
Il
questionario YSR permette di raccogliere informazioni
sull’adattamento, sulle competenze, sui problemi
comportamentali ed emotivi dell’adolescente (Box
1), permettendo una loro quantificazione23. La
prima parte del questionario prevede una serie di item relativi alle
competenze del soggetto (attività, socialità e scuola).
La seconda parte indaga la sfera comportamentale ed emotiva,
attraverso 112 item a cui il soggetto può rispondere con: 0
(non vero), 1 (in parte o qualche volta vero) o 2 (molto vero o
spesso vero). I valori ottenuti vengono quindi sommati per
determinare il punteggio delle diverse scale del questionario,
permettendo di calcolare il valore medio la sua deviazione standard.
Il questionario prevede che le scale vengano raggruppate nelle
sindromi internalizzante ed esternalizzante. Viene poi costruito un
profilo in cui il punteggio di ciascuna scala viene confrontato con i
dati normativi; il valore è nel range clinico (quindi
“patologico”) se supera il “cut-off” (Figura
1).
ASPETTI
VALUTATI |
SINDROMI |
SCALE |
Item
esempio |
COMPETENZE |
Attività |
IA-
Elenca gli sport che ami maggiormente praticare | |
Socialità |
IIIA-
Elenca qualsiasi organizzazione, club, squadra o gruppo a cui
appartieni | ||
Scuola |
VII-
Attuale rendimento scolastico | ||
PROBLEMI
COMPORTAMENTALI
ED
EMOTIVI |
SINDROME
INTERNALIZZANTE |
Ansia
- depressione |
33-
Sento che nessuno mi ama |
Ritiro
- depressione |
5-
Ci sono veramente poche cose che mi divertono | ||
Lamentele
somatiche |
54-
Mi sento esageratamente stanco senza una buona ragione | ||
SINDROME
ESTERNALIZZANTE |
Comportamento
oppositivo |
26-
Non mi sento in colpa dopo aver fatto qualcosa che non avrei
dovuto fare | |
Comportamento
aggressivo |
37-
Sono coinvolto spesso in zuffe o liti | ||
NE’
INTERNALIZZAZIONE
NE’
ESTERNALIZZAZIONE |
Problemi
sociali |
38-
Vengo spesso preso in giro dagli altri | |
Problemi
di pensiero |
9-
Non riesco a evitare certi pensieri | ||
Problemi
di attenzione |
4-
Non porto a termine le cose che comincio |
Le scale
“DSM IV-Oriented” permettono un iniziale orientamento
psicopatologico, seppur parziale e provvisorio, definendo un profilo
organizzato in base ai criteri del DSM-IV (attuale sistema
diagnostico codificato per i disturbi mentali)24.
In una
prima fase sono state analizzate le risposte ricavate dal campione
complessivo di tutti gli adolescenti (n=1090; M=558; F=532). I
risultati sono stati analizzati applicando la regressione logistica
multivariata, che permette di costruire un modello in cui vengono
prese in considerazione e analizzate più variabili, in questo
caso socio demografiche (età, sesso, essere figlio unico,
professione dei genitori), e le loro eventuali interazioni, con lo
scopo di individuare e definire il peso di ciascuna sugli outcome.
Successivamente,
il campione totale è stato suddiviso in due gruppi (AA/TS e
NON AA/TS) in base alle risposte agli item target: item 18
“Intenzionalmente mi faccio del male o ho tentato il suicidio”
e item 91 “Penso di uccidermi”. Il gruppo AA/TS è
costituito dagli adolescenti che hanno risposto positivamente ad
almeno uno dei due item target. L’altro gruppo (NON AA/TS) è
costituito dagli adolescenti che hanno dato una risposta pari a “0”
sia all’item 18 che all’item 91.
Il
confronto fra i punteggi medi ottenuti da maschi e femmine alle scale
del questionario, all’interno di ciascun gruppo, è stato
eseguito attraverso il test di Mann-Whitney.
Il
possibile effetto delle variabili socio-demografiche, di cui sopra,
nel determinare valori nel range clinico per le scale del
questionario ovvero l’appartenenza al gruppo AA/TS è
stato poi valutato nuovamente con la regressione logistica
multivariata.
a-
Tutta la popolazione di adolescenti
Il
campione risulta costituito da 1090 soggetti, 558 maschi e 532
femmine di età media di 15 anni e due mesi (DS 11 mesi). Dei
1171 questionari raccolti, 81 (6,9%) sono stati eliminati
dall’analisi perché incompleti, compilati erroneamente o
in modo inattendibile.
I
punteggi medi (e la deviazione standard) ottenuti da tutti gli
adolescenti sono riportati nella Tabella 1,
dove sono anche indicate le percentuali di soggetti che rientrano nel
“range clinico”. Il 32% degli adolescenti è
risultato nel range clinico nelle scale che valutano le competenze,
il 24,4%, nella sindrome internalizzante (ansia depressione 8,6%;
ritiro depressione 6,6%; lamentele somatiche 6,7%) e il 29,3% nella
sindrome esternalizzante (comportamento oppositivo 10,2%;
comportamento aggressivo 12,1%).
Dalla
regressione logistica multivariata è emerso che le differenze
legate al sesso (Tabella 2), controllate per
età, scuola, professione dei genitori, condizione di figlio
unico, non sono significative per quanto riguarda le competenze
dichiarate; per quanto riguarda invece i problemi emotivi e
comportamentali si evidenzia nei ragazzi la presenza di maggiori
problemi esternalizzanti (p=0,03) e di pensiero (p=0,03). I risultati
nelle scale DSM-IV-oriented confermano che una maggiore percentuale
di maschi rispetto alle femmine ottiene punteggi che si collocano nel
range clinico per le scale “oppositional problems”
(p<0,001) e “conduct problems” (p<0,001).
b-
Gli adolescenti che dichiarano atti o pensieri autolesivi o suicidari
Gli
adolescenti del campione sono stati suddivisi in due sottopopolazioni
in base alle risposte date dagli adolescenti agli item target. Il
gruppo NON AA/TS è costituito da 885 adolescenti (M=461 -età
media 15 aa e 2 mm ± 11 mm; F=424 -età media 15 aa ±
10 mm-). Tra i 1090 adolescenti del campione, 205 (18,8%: 97 maschi
-età media 15 aa e 3 mm ± 11 mm- e 108 femmine -età
media 15 aa e 3 mm ± 11 mm-) hanno riportato risposte positive
ai due item target (gruppo AA/TS) segnalando quindi di aver avuto nei
6 mesi precedenti pensieri o comportamenti autolesivi/suicidari. Tale
percentuale sale al 20,8% se includiamo anche gli adolescenti che
hanno affermato di farsi spesso male accidentalmente (item 36).
Analizzando più in dettaglio le risposte dei soggetti del
gruppo AA/TS, il 37% (7% del campione totale) riferisce
esclusivamente pensieri di tipo suicidario (risposte affermative solo
all’item 91: “Penso di uccidermi”), il 25% (5% del
campione totale) esclusivamente comportamenti autolesivi (risposte
affermative solo all’item 18: (“Intenzionalmente mi
faccio del male o ho tentato il suicidio”), il 38% (7% del
campione totale) riferisce entrambi (risposte affermative sia
all’item 91 che all’item 18). Se consideriamo tutti i
casi in cui è stato risposto positivamente all’item 18,
con o senza pensieri suicidari (item 91), la percentuale sale al 63%
(12% del campione totale), mentre la percentuale totale di
adolescenti nel gruppo AA/TS che ha riferito pensieri suicidari (item
91), con o senza AA/TS compresenti, è del 75% (14% del
campione totale).
Nella
Tabella 3 sono riportati la media, la deviazione standard e la
percentuale dei soggetti nel range clinico dei due gruppi di
adolescenti (AA/TS e NON AA/TS). Dal confronto tra i due gruppi è
emerso che le percentuali degli adolescenti i cui punteggi rientrano
nel range clinico sono più elevate nel gruppo con AA/TS
(sindrome internalizzante: 55,4% vs 17,3%, p<0,001; sindrome
esternalizzante: 62,8% vs 21,6%, p<0,001; totale dei problemi:
61,3% vs 14,1%, p<0,001).
Analizzando
i valori medi (Tabella 4; Figura
2) calcolati per i soggetti di ciascun gruppo (AA/TS e NON
AA/TS) suddivisi per genere, si sono osservati, per i soggetti di
sesso femminile, valori più alti nelle scale della sindrome
internalizzante (“ansia depressione” e “lamentele
somatiche”), e per i soggetti di sesso maschile valori più
alti nelle scale della sindrome esternalizzante (“comportamento
oppositivo” e comportamento aggressivo”). Anche le scale
“DSM-IV-oriented” confermano questo tendenza, con
punteggi più alti nei maschi alla scala “conduct
problems”, e punteggi più alti nelle femmine alle scale
che indicano problemi internalizzanti (“affective problems”,
“anxiety problems” e “somatic complaints”).
Anche
all’interno del gruppo NON AA/TS si ritrovano sostanzialmente
le stesse differenze tra maschi e femmine, ma i punteggi medi in
tutte le scale risultano però ben al di sotto della soglia
clinica (Figura
2).
Nella
Tabella 5, sono riportati i risultati
dell’analisi logistica multivariata, eseguita per ogni scala,
dove la variabile dipendente è l’appartenenza al gruppo
(AA/TS vs NON AA/TS). Le competenze degli adolescenti non influiscono
sull'appartenenza al gruppo AA/TS, con l'eccezione del rendimento
scolastico (p=0,002), infatti i punteggi più bassi aumentano
la probabilità di appartenere al gruppo AA/TS. Punteggi
elevati alle principali scale sindromiche (internalizzanti ed
esternalizzanti) e nelle scale “DSM-IV-oriented”
aumentano la probabilità di appartenere al gruppo AA/TS
(p<0,001).
Tra le
variabili socio-demografiche considerate, l’unica variabile
associata in maniera significativa è risultata quella relativa
alla tipologia di scuola frequentata (Tabella
6). I soggetti che hanno risposto affermativamente a questi item
sono più numerosi negli istituti tecnici e professionali
rispetto a quelli che frequentano i licei (p=0,03).
Tabella
1. statistica descrittiva di tutto il campione. Media e
Deviazione Standard (DS) dei punteggi ottenuti da tutti gli
adolescenti nelle scale del questionario YSR 11-18. Colonna a destra:
percentuale di adolescenti che rientrano nella categoria “range
clinico” in base al campione di riferimento.
Questionario
YSR |
Media
± DS
(n°=
1090) |
%
di soggetti nel range clinico | |
Attività |
9,16
|
(2,74) |
11 |
Socialità |
7,87
|
(2,15) |
6,1 |
Scuola |
1,96
|
(0,44) |
* |
COMPETENZE |
18,98
|
(4,07) |
32 |
Ansia-Depressione |
6,63
|
(4,50) |
8,6 |
Ritiro-Depressione |
4,03
|
(3,03) |
6,6 |
Lamentele
somatiche |
4,16
|
(3,11) |
6,7 |
Problemi
sociali |
3,87
|
(3,05) |
6,1 |
Problemi
pensiero |
4,73
|
(3,77) |
6,5 |
Problemi
attenzione |
6,64
|
(3,18) |
7,3 |
Comportamento
oppositivo |
6,18
|
(5,02) |
10,2 |
Comportamento
aggressivo |
9,81
|
(5,37) |
12,1 |
Altri
problemi |
5,19
|
(2,94) |
* |
Sindr.
INTERNALIZZANTE |
14,98
|
(9,54) |
24,4 |
Sindr.
ESTERNALIZZANTE |
16,06
|
(9,60) |
29,3 |
TOTALE |
51,19
|
(23,19) |
22,9 |
DSM-IV-oriented
Scales |
|||
Affective
Problems |
5,38
|
(3,91) |
6,5 |
Anxiety
Problems |
3,64
|
(2,33) |
8,7 |
Somatic
Complaints |
2,60
|
(2,26) |
5,9 |
Attention
Problems |
5,38
|
(2,78) |
4,1 |
Oppositional
Problems |
4,33
|
(2,10) |
11,6 |
Conduct
Problems |
4,62
|
(4,71) |
11,3 |
*
In queste scale non è riportata la percentuale di soggetti nel
range clinico in quanto non vi sono parametri di riferimento distinti
in clinico/normale (per il profilo del questionario si faccia
riferimento alla Figura
1).
Tabella
2. Confronto dei risultati in base al genere (M vs F) Odds-ratio
(M=558 vs F=532), per appartenenza al range clinico con intervallo di
confidenza al 95% e p-value per nelle scale principali, aggiustati
per età, professione dei genitori, essere figlio unico, scuola
frequentata.
Questionario
YSR:
confronto
maschi/femmine |
Odds Ratio del confronto |
IC
95% |
p-value |
COMPETENZE |
1,22 |
0,91-1,65 |
0,185 |
Problemi
sociali |
1,17 |
0,67-2,03 |
0,577 |
Problemi
pensiero |
1,89 |
1,06-3,35 |
0,03 |
Problemi
attenzione |
1,19 |
0,71-1,99 |
0,508 |
Sindr.
INTERNALIZZANTE |
1,27 |
0,93-1,74 |
0,129 |
Sindr.
ESTERNALIZZANTE |
1,39 |
1,03-1,87 |
0,03 |
PROBLEMI
TOTALI |
1,22 |
0,88-
1,68 |
0,234 |
DSM-IV-oriented
Scales |
|||
Affective
Problems |
1,03
|
0,59-1,81 |
0,911 |
Anxiety
Problems |
1,43
|
0,89-2,31 |
0,139 |
Somatic
Complaints |
2,07
|
1,13-3,82 |
0,019 |
Attention
Problems |
1,98
|
0,97-4,05 |
0,061
|
Oppositional
Problems |
2,79
|
1,77-4,40 |
<0,001 |
Conduct
Problems |
3,10
|
1,89-5,07 |
<0,001 |
Tabella
3. STATISTICA DESCRITTIVA DELLE DUE POPOLAZIONI (AA/TS e
non-AA/TS). Media e Deviazione Standard (DS) dei punteggi ottenuti
dagli adolescenti che riferiscono AA/TS e non-AA/TS alle scale del
questionario YSR e alle DSM-oriented scales. Percentuale di
adolescenti che rientra nella categoria clinica in base al campione
di riferimento.
Questionario
YSR |
Gruppo
AA/TS
(n=205) |
%
di soggetti nel range clinico |
Gruppo
non-AA/TS
(n=885) |
%
di soggetti nel range clinico | ||
Media
± (DS) |
Media
± (DS) | |||||
Attività |
8,83
|
(2,98) |
13,8 |
9,24
|
(2,67) |
10,4 |
Socialità |
7,66
|
(2,23) |
6,9 |
7,91
|
(2,13) |
5,9 |
Scuola |
1,84
|
(0,47) |
* |
1,99
|
(0,43) |
* |
COMPETENZE |
18,34
|
(4,30) |
36,3 |
19,13
|
(4,00) |
31 |
Ansia |
9,28
|
(4,86) |
25 |
5,81
|
(3,87) |
4,9 |
Depressione |
5,78
|
(3,49) |
16,2 |
3,63
|
(2,76) |
4,4 |
Lamentele
somatiche |
6,41
|
(3,60) |
20,1 |
3,65
|
(2,74) |
3,6 |
Problemi
sociali |
6,07
|
(3,59) |
19,1 |
3,36
|
(2,67) |
3,1 |
Problemi
pensiero |
7,44
|
(4,15) |
21,1 |
3,91
|
(3,09) |
3,2 |
Problemi
attenzione |
8,56
|
(3,30) |
20,6 |
6,19
|
(2,98) |
4,2 |
Comportamento
oppositivo |
9,93
|
(6,29) |
28,4 |
5,32
|
(4,23) |
6 |
Comportamento
aggressivo |
13,84
|
(6,04) |
32,8 |
8,89
|
(4,74) |
7,3 |
Altri
problemi |
6,50
|
(3,26) |
* |
4,90
|
(2,78) |
* |
21,48
|
(9,43) |
55,4 |
13,26
|
(8,66) |
17,3 | |
Sindr.
ESTERNALIZZANTE |
23,77
|
(11,12) |
62,8 |
14,28
|
(8,26) |
21,6 |
TOTALE |
73,81
|
(23,47) |
61,3 |
45,90
|
(19,89) |
14,1 |
DSM-IV-oriented
Scales |
||||||
Affective
Problems |
7,75
|
(4,11) |
27,5 |
4,43
|
(3,08) |
1,7 |
Anxiety
Problems |
4,86
|
(2,40) |
18,1 |
3,36
|
(2,22) |
6,6 |
Somatic
Complaints |
4,09
|
(2,68) |
17,7 |
2,25
|
(2,00) |
3,2 |
Attention
Problems |
6,74
|
(2,94) |
11,8 |
5,07
|
(2,65) |
2,4 |
Oppositional
Problems |
5,43
|
(2,08) |
22,1 |
4,07
|
(2,02) |
9,1 |
Conduct
Problems |
8,10
|
(6,24) |
27,9 |
3,81
|
(3,88) |
7,5 |
*
In queste scale non è riportata la percentuale di soggetti nel
range clinico in quanto non vi sono parametri di riferimento distinti
in clinico/normale (per il profilo del questionario si faccia
riferimento alla Figura 1).
Tabella
4. Confronto Maschi-Femmine all’interno del gruppo AA/TS.
Media e Deviazione Standard (DS) dei punteggi ottenuti dagli
adolescenti del gruppo AA/TS, divisi tra maschi e femmine, in ogni
scala del questionario (Non sono stati riportati i risultati del
confronto M vs F nel gruppo non AA/TS in quanto i punteggi medi in
tutte le scale risultano al di sotto della soglia clinica.)
Questionario
YSR |
MASCHI
(97) |
FEMMINE(108)
|
P |
Questionario
YSR |
MASCHI
(97) |
cut-off |
Media
± (DS) |
cut-off |
Media
± (DS) |
||
Attività |
5,5 |
8,6 (2,9) |
5,5 |
9,02 (2,9) |
0,31 |
Socialità |
4,.5 |
7,6 (2,2) |
4,5 |
7,6 (2,2) |
0,77 |
Scuola |
1,7
(0,5) |
* |
1,9
(0,3) |
0,11 | |
COMPETENZE |
17 |
18 (4,1) |
17 |
18,5 (4,4) |
0,49 |
Ansia |
12 |
7,4
(5) |
15 |
10,8
(4,1) |
<0,001
|
Depressione |
9 |
5,7 (3,7) |
10 |
5,7 (3,2) |
0,77 |
Lamentele somatiche |
8 |
5,4 (3,5) |
12 |
7,2 (3,4) |
<0,001
|
Problemi
sociali |
10 |
5,1
(3,6) |
10 |
5,4
(3,1) |
0,32 |
Problemi
pensiero |
11 |
7,5
(4,0) |
13 |
7,3
(4,2) |
0,51 |
Problemi
attenzione |
12 |
8,7
(3,3) |
12 |
8,3
(3,2) |
0,31 |
Comportamento
oppositivo |
13 |
11,7 (6,7) |
14 |
8.,3 (5,3) |
<0,001
|
Comportamento
aggressivo |
16 |
15
(6,3) |
18 |
12
(5,5) |
0,009
|
Altri
problemi |
6,2
(3,5) |
* |
6,6
(2,9) |
0,26 | |
Sindr.
INTERNALIZZANTE |
18 |
18,7
(10) |
24 |
23,9
(8,1) |
<0,001 |
Sindr.
ESTERNALIZZANTE |
16 |
26,7
(11,9) |
15 |
21,1
(9,6) |
<0,001
|
TOTALE |
48-50 |
74
(25,6) |
55-56 |
73,6
(21,5) |
0,97 |
DSM-IV-oriented
Scales |
|||||
Affective
problems |
11 |
6,3 (3,9) |
14 |
8,9 (3,8) |
<0,001
|
Anxiety
problems |
7 |
4,4 (2,7) |
8 |
5,2 (2,0) |
0,02 |
Somatic
complaints |
6 |
3,4 (2,6) |
8 |
4,6 (2,5) |
0,001 |
Attention
problems |
11 |
7,1 (3,1) |
11 |
6,3 (2,7) |
0,08 |
Oppositional
problems |
7 |
5,6 (2,0) |
8 |
5,2 (2,0) |
0,26 |
Conduct problems |
11 |
10,5 (6,7) |
11 |
5,9 (4,8) |
<0,001
|
*
In queste scale non è riportata la percentuale di soggetti nel
range clinico in quanto non vi sono parametri di riferimento distinti
in clinico/normale (per il profilo del questionario si faccia
riferimento alla Figura
1).
Tabella
5. Risultati dell’analisi multivariata per ogni scala. Odds
ratio per AA/TS versus non-AA/TS nelle varie scale, con relativo
intervallo di confidenza e p-value, controllati per sesso, età,
essere figlio unico, scuola frequentata, professione del padre
(gruppo AA/TS = 205 soggetti, gruppo non AA/TS = 885 soggetti).
Questionario
YSR:
Confronto
AA/TS vs NON AA/TS |
OR
del confronto |
IC
95% |
p-value |
Attività |
0,96 |
0,90-1,03 |
0,234 |
Socialità |
0,96 |
0,89-1,04 |
0,357 |
Scuola |
0,54 |
0,37-0,80 |
0,002 |
COMPETENZE |
0,96 |
0,92-1,00 |
0,103 |
Ansia-depressione |
1,22 |
1,16-1,27 |
<0,001 |
Ritiro-depressione |
1,24 |
1,17-1,31 |
<0,001 |
Lamentele
somatiche |
1,33 |
1,25-1,41 |
<0,001 |
Problemi
sociali |
1,31 |
1,24-1,39 |
<0,001 |
Problemi
di pensiero |
1,29 |
1,23-1,36 |
<0,001 |
Problemi
attenzione |
1,25 |
1,18-1,32 |
<0,001 |
Comportamento
oppositivo |
1,19 |
1,14-1,23 |
<0,001 |
Comportamento
aggressivo |
1,17 |
1,13-1,21 |
<0,001 |
Altri
problemi |
1,19 |
1,12-1,26 |
<0,001 |
Sindr.
INTERNALIZZAZIONE |
1,10 |
1,08-1,12 |
<0,001 |
Sindr.
ESTERNALIZZAZIONE |
1,10 |
1,08-1,13 |
<0,001 |
PROBLEMI
TOTALI |
1,05 |
1,04-1,06 |
<0,001 |
DSM-IV-oriented
Scales |
|||
Affective
problems |
1,31 |
1,24-1,38 |
<0,001 |
Anxiety
problems |
1,33 |
1,23-1,44 |
<0,001 |
Somatic
problems |
1,40 |
1,29-1,51 |
<0,001 |
Attention
problems |
1,20 |
1,13-1,28 |
<0,001 |
Oppositional
problems |
1,32 |
1,21-1,44 |
<0,001 |
Conduct
problems |
1,21 |
1,16-1,26 |
<0,001 |
Tabella
6. Modello logistico multivariato per le caratteristiche
socio-demografiche. Odds ratio per AA/TS versus non-AA/TS con
relativo intervallo di confidenza e p-value (*ITP: istituti tecnici e
professionali), professione del padre (1: dirigenti, imprenditori,
professioni intellettuali; 2: professioni tecniche, impiegati,
professioni qualificate nell'ambito commerciale; 3: lavoratori
manuali; professioni non qualificate; 4: altro).
VARIABILI |
OR
del confronto
AA/TS
vs non-AA/TS |
IC
95% |
p-value |
Sesso
(M vs F) |
0,74 |
0,53-1,05 |
0,09 |
Età
(anni) |
1,13 |
0,93-1,36 |
0,21 |
Essere
figlio unico |
1,07 |
0,71-1,61 |
0,75 |
Tipo
di scuola frequentata:
ITP*
vs Liceo |
1,52 |
1,05-2,21 |
0,03 |
Professione
padre: 1 vs 2 |
0,98 |
0,60-1,59 |
0,92 |
Professione
padre: 1 vs 3 |
0,90 |
0,53-1,52 |
0,69 |
Professione
padre: 1 vs 4 |
0,97 |
0,52-1,83 |
0,93 |
La
ricerca è nata con l’obiettivo di analizzare la
diffusione e le caratteristiche degli AA/TS. Questa parte
dell’indagine, svolta in un contesto non clinico, ci ha
permesso di ottenere una fotografia “istantanea” delle
caratteristiche emotive e comportamentali di 1090 su 46953
adolescenti di due importanti realtà cittadine della Regione
Friuli Venezia Giulia, fornendo numerosi interrogativi e spunti di
riflessione. Infatti i risultati ottenuti dal campione totale della
nostra ricerca (Tabella 1), mostrano
percentuali molto elevate di adolescenti nel range clinico sia per la
sindrome internalizzante (24,4%) che per quella esternalizzante
(29,3%), come spesso riportato in letteratura22,25-30.
L’interpretazione di tali risultati non è univoca: da un
lato, si potrebbe ipotizzare la presenza di una difficoltà
generalizzata, segno di un disagio emotivo sottostante (tutto da
indagare), o, all’opposto, tale profilo potrebbe esprimere
possibili, “normali”, caratteristiche del particolare
stato di transizione dell’adolescenza19, infatti non
possiamo sapere se e quanti di questi soggetti hanno sviluppato
successivamente un quadro psicopatologico. Anche nel nostro campione
generale, come spesso riportato in letteratura29, è
stata documentata una maggior frequenza di problemi esternalizzanti
nei ragazzi mentre non si è confermata la maggior prevalenza
di problemi internalizzanti nella popolazione femminile (Tabella
2).
Il 18,8%
degli adolescenti del campione totale rientra nel gruppo AA/TS; tra
questi, il 37% (7% della popolazione generale) ha dichiarato
esclusivamente pensieri suicidari, mentre il 63% (12% della
popolazione generale) ha riferito atti autolesivi (item 18), con o
senza pensieri suicidari. La percentuale totale di adolescenti nel
gruppo AA/TS che ha riferito pensieri suicidari (item 91), con o
senza AA/TS compresenti, è del 75% (14% del campione totale).
Questi dati si accordano con quanto descritto da alcune ricerche su
campioni di adolescenti italiani31-34. Ad esempio Charmet
riferisce che in uno studio svolto su un campione di studenti della
Lombardia, il 12% ha pensato qualche volta o molto spesso al suicidio
e il 10% dice di essersi fatto intenzionalmente del male o di aver
tentato il suicidio20. I tassi di prevalenza riportati
nella letteratura internazionale sono quanto mai variabili; in una
recente meta-analisi di 128 lavori, Hawton riporta una frequenza di
ideazione suicidaria di circa 20%, di autolesionismo di 13% e di
tentati suicidi di 10%19. Per quanto riguarda la nostra
popolazione in studio, l’elevata prevalenza documentata (18,8%)
potrebbe essere associata all’elevata frequenza di problemi
“internalizzanti” ed “esternalizzanti”, quale
possibile indice di una difficoltà emotiva generale.
È
interessante notare come questo dato di prevalenza, riferito allo
stesso periodo temporale, contrasta con il basso tasso di AA/TS (78
per 100.000) documentato presso le strutture sanitarie della nostra
Regione, come descritto nella prima parte di questa ricerca1.
Tale constatazione conferma le difficoltà metodologiche dello
studio di queste problematiche31. È possibile,
infatti, che l’elevata frequenza di pensieri e comportamenti
autolesivi riscontrata nella popolazione scolastica sia una
sovrastima della reale prevalenza del fenomeno8,33,35,36,
dato che non sappiamo quanti di questi adolescenti hanno
successivamente messo in atto le loro intenzioni e con quale
modalità.
Analizzando
il profilo dei ragazzi con AA/TS, abbiamo osservato che hanno
ottenuto punteggi più alti del gruppo di controllo in tutte le
scale del questionario (Tabella 3 e Tabella
5), come riportato in letteratura37, non delineando
quindi un unico specifico ambito psicopatologico2,38. Da
quanto emerge da altre ricerche, infatti, la correlazione tra AA/TS e
uno specifico disturbo psichiatrico non sembra essere sempre
presente: il disturbo psichiatrico (soprattutto il disturbo
depressivo) aumenta sicuramente il rischio suicidario ma “non è
la malattia mentale a fare da regista delle fantasie di morte,
sebbene in alcuni casi essa sia molto evidente”20.
Molti autori infatti affermano che il comportamento suicidario può
essere legato anche ad aspetti esistenziali soggettivi, a esperienze
di vita sfavorevoli che si accumulano e/o si trasformano in fattori
precipitanti o favorenti7, come nel modello di Beautrais
(2000)39 in cui giocherebbero un ruolo concausale anche
fattori temperamentali e genetici19,40. Si confermerebbe
così l’ipotesi dello stretto intrecciarsi tra il
disfunzionamento psichico dell’adolescente e il
malfunzionamento dell’ambiente familiare, in quella
“fondamentale inscindibilità” tra fattori
intrapersonali e fattori interpersonali a cui fa riferimento
Ladame41.
Analizzando
i valori medi delle scale (profilo YSR e DSM-IV oriented) all’interno
dei gruppi AA/TS e NON AA/TS, si documentano punteggi più alti
nella popolazione femminile per le scale internalizzanti mentre nella
popolazione maschile i punteggi sono più alti nelle scale
esternalizzanti (Tabella 4 e Figura 2). Sono
pochi al momento gli studi circa la relazione tra appartenenza a un
genere e comportamenti autolesivi in campioni non clinici42.
È interessante notare però come, mentre nel campione
generale della nostra ricerca, la variabile sesso non pare predire
l’appartenenza al gruppo AA/TS, nel sottocampione AA/TS i
valori medi di ciascuna scala sono differenti fra maschi (più
esternalizzanti) e femmine (più internalizzanti), non
documentando uno specifico profilo psicopatologico (per esempio
depressione) che accomuni tutti i soggetti del gruppo. Questo dato
confermerebbe che, in un contesto naturalistico quale quello
analizzato in questa ricerca, l’atto autolesivo può
rappresentare un aspetto comportamentale di tipo dimensionale legato
a differenti possibili determinanti, non ultimo l’età
adolescente in sé39.
Colpisce
il fatto che i ragazzi con AA/TS, pur avendo ottenuto punteggi più
elevati nelle scale sindromiche, si percepiscono con competenze
analoghe agli altri adolescenti nelle abilità sociali e nelle
attività svolte (Figura 2), fatta
eccezione per il “rendimento scolastico”, in cui
ottengono punteggi significativamente inferiori. A questo proposito,
come segnalato da altre ricerche, il crollo nel rendimento
scolastico, le difficoltà di relazione con i coetanei e gli
insegnanti e l’abbandono scolastico rappresentano variabili
altamente significative per la valutazione del rischio di
comportamenti autolesivi e/o suicidari, confermando il valore
dell’intervento di prevenzione primaria nelle
scuole7,19,32,33,35, anche se al momento non vi è
completo accordo su quali siano le iniziative più adeguate43.
Con l’idea di affrontare questo argomento confrontandosi
direttamente con gli operatori scolastici, sono stati organizzati
alcuni incontri con gli insegnanti durante i quali sono stati
descritti e discussi questi risultati, per condividere almeno
inizialmente linguaggi e obiettivi, come punto di partenza per lo
studio di adeguate strategie preventive.
Dal
momento che i soggetti del gruppo AA/TS sembrano inaspettatamente
percepirsi con le stesse abilità sociali dei loro coetanei, ci
siamo posti diversi interrogativi: è possibile che gli alti
punteggi riflettano unicamente il modo in cui i ragazzi si
percepiscono nel loro “stare con gli altri” e non un
reale livello adeguato di funzionamento sociale? Oppure gli
adolescenti hanno davvero delle buone competenze che potrebbero
rivelarsi importanti fattori di protezione? O ancora: quanto conta il
modo in cui si percepiscono questi adolescenti, al di là delle
loro effettive competenze? È importante rispondere a questi
interrogativi perché le competenze potrebbero rappresentare
uno dei fattori di protezione da utilizzare per programmare adeguate
strategie di prevenzione.
Infine,
un aspetto peculiare emerso da questa ricerca è che i pensieri
e i comportamenti autolesivi e/o suicidari sono più numerosi
fra i ragazzi che frequentano gli istituti tecnici e professionali
rispetto a quelli che frequentano i licei (Tabella
6). Quanto descritto non pare però correlato
esclusivamente allo stato socio-economico della famiglia (che è
uno dei possibili fattori determinanti nella scelta della scuola) in
quanto dall’analisi statistica non emerge che questa variabile
aumenti in maniera significativa la probabilità di appartenere
al gruppo AA/TS. Ci si chiede quindi se esistano e quali possano
essere gli altri determinanti che possono spiegare tale differenza, e
se essi vadano ricercati con indagini più mirate nei contesti
familiari e sociali dei ragazzi39.
La nostra
ricerca presenta alcuni limiti. Innanzitutto questo studio ha
utilizzato un solo questionario self-report. Tuttavia, a questo
proposito è opportuno specificare che i questionari
self-report in adolescenza sono ampiamente utilizzati in
letteratura25,44-45,visto il progressivo sviluppo delle
capacità di introspezione degli adolescenti (il che permette
loro di essere gli informatori più affidabili sui loro
pensieri e sulle loro emozioni44) e vista la loro esigenza
di essere indipendenti dagli insegnanti25 e dai
genitori45, che spesso quindi non sono consapevoli delle
problematiche dei loro figli. Ciò è vero anche nel
campo specifico dei comportamenti suicidari, dove le frequenze
riportate da genitori e adolescenti differiscono sia per l’ideazione
che per i comportamenti7,37,44,46. Inoltre, come già
specificato, non è disponibile un follow up della popolazione
in esame, visto che si tratta di uno studio naturalistico, quindi in
una popolazione non clinica, e che i questionari sono compilati in
maniera anonima. Infine sono stati esclusi dalla ricerca tutti gli
adolescenti che, probabilmente in seguito a situazioni
multiproblematiche, hanno sospeso il loro percorso scolastico.
Questa
ricerca ha voluto dare voce all’immagine che l’adolescente
ha di se stesso, delle sue competenze e delle sue difficoltà e
quindi, alla luce dei risultati e delle considerazioni rispetto ai
quesiti e ai limiti, attualmente è in corso una nuova ricerca
che punta ad analizzare un campione rappresentativo di tutta la
popolazione scolastica della Regione, utilizzando più
strumenti, per ampliare e approfondire le informazioni a nostra
disposizione sia sull’ideazione e sugli atti autolesivi e
suicidari che sul contesto socio-ambientale (Box
2).
Il
campione |
1500
adolescenti reclutati in 20 istituti scolastici (medie superiori)
di tutte le Province rappresentativi della popolazione scolastica
di tutta la regione Friuli Venezia Giulia |
Gli
obiettivi |
Ampliare
e approfondire la raccolta di informazioni circa il profilo
emotivo e sociale dei ragazzi oltre alla rilevazione
dell’ideazione e degli atti autolesivi e/o suicidari. |
Gli
strumenti |
|
Figura
1. Profilo del questionario YSR di Achenbach. In grigio i
punteggi superiori al cut-off (“range clinico”).

Figura
2. Punteggi medi riportati dai soggetti dei due gruppi (AA/TS e
NON AA/TS), nelle principali scale del questionario, divisi per
sesso: confronti con il “cut-off”.
I
punteggi medi calcolati per i soggetti di sesso maschile (M) e
femminile (F), di ognuno dei due gruppi, vengono confrontati con il
corrispondente valore di “cut-off”. Per le sindromi
internalizzante ed esternalizzante, il punteggio è considerato
in “range clinico” se supera il “cut-off”. Le
competenze sono invece normali per entrambi i gruppi, visti i valori
superiori al “cut-off” (vedi anche Tabella
4).

Grants:
Finanziamento
ISS del Progetto 67/05 “Studio sugli atti di autolesionismo e
comportamenti suicidari nell’adolescenza: studio delle
circostanze di vita” (IRCCS Burlo Garofolo di Trieste in
collaborazione con ASS4 Medio Friuli);
Finanziamento
della Regione Friuli Venezia Giulia del Progetto 10/06 “Sorveglianza
epidemiologica in Friuli Venezia Giulia dei tentati suicidi e degli
atti di autolesionismo negli adolescenti” (IRCCS Burlo Garofolo
di Trieste).
Ringraziamenti:
Si
ringraziano i Dirigenti Scolastici, gli insegnanti e gli studenti
degli Istituti Scolastici di Trieste e Udine che hanno partecipato
alla ricerca.
- Battistutta S, Zanus C, Montico M, Cremaschi S, Carrozzi M. Studio epidemiologico degli autolesionismi e comportamenti suicidari in adolescenza. Analisi degli accessi di Pronto Soccorso nella Regione Friuli Venezia Giulia. Medico e Bambino 2010;29:645-53.
- Charmet GP. Adolescenza. Istruzioni per l’uso, 2005. Fabbri Editori.
- Lingiardi V, Del Corno F (curato da). PDM. Manuale Diagnostico Psicodinamico, 2008. Raffello Cortina Editore.
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