Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Novembre 2001 - Volume IV - numero 9
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Ricerca
Relazione
tra stato nutrizionale e funzionalita' respiratoria nei pazienti
con fibrosi cistica
Dipartimento
di Scienza della Riproduzione e dello Sviluppo. UCO di Clinica
Pediatrica. Centro Regionale Fibrosi Cistica, Clinica Pediatrica
IRCCS “Burlo Garofolo”, Trieste
Nutrition
status and respiratory functions in Cystic Fibrosis
Keywords:
Cystic Fibrosis, Nutrition, Trspiratory function
Summary
19
patients on 44 with CF were malnourished. In malnourished patients
respiratory insufficiency was more severe, and the nutritional input
was larger. Nutritional implement, mostly by mouth, was succesfull in
improving nutritional status but not in improving resppiratory
functions. Early diagnosis by screening didn't prevent neither
malnutrition nor respiratory deterioration.
Scopo
della ricerca
Verificare
lo stato nutrizionale dei pazienti con FC; valutarne le correlazioni
con l'evoluzione del danno polmonare; valutare l'efficacia di un
intervento nutrizionale sul recupero ponderale e sulla funzionalità
respiratoria; definire se ci sia una relazione tra precocità
della diagnosi e dell'intervento e prognosi della malattia.
Materiali
e metodi
Sono
stati studiati 44 pazienti affetti da FC (23F;21M) con un'età
media pari a 14,9aa (range:0,6-36,7); sono stati presi in
considerazione i pazienti definibili “malnutriti” perché
presentavano peso e/o altezza <3° , e/o una percentuale del
peso ideale per altezza (%IWH) <85°, e/o un indice di massa
corporea (BMI) < 10° , oppure < 18,5 .
L'apporto
calorico è stato calcolato sulla base del diario dietetico. La
funzionalità respiratoria è stata valutata con la
misurazione del FEV1 espresso come percentuale del predetto per età,
sesso ed altezza e per la valutazione della gravità delle
alterazioni polmonari ci si è avvalsi del punteggio di
Chrispin Norman, del calcolo del numero di infezioni respiratorie e
di giornate di assunzione di corticosteroidi e antibiotici nell'anno
precedente allo studio.
L'intervento
nutrizionale è stato condotto in tutti i soggetti malnutriti,
inizialmente con integratori calorici per os e successivamente con la
nutrizione enterale con sondino naso-gastrico o con la nutrizione
parenterale.
Risultati
19
pazienti su 44 (43%) sono risultati malnutriti . La malnutrizione
prevale nel gruppo dei pazienti sotto l'anno d'età ed in
quelli di età superiore ai 18 anni. Il gruppo dei malnutriti
non sembra avere esami di laboratorio significativamente alterati,
mentre sembra avere un apporto calorico medio, espresso come
percentuale del raccomandato per età e sesso, più
elevato (106±24,2% vs 91±19,7; p=0,026) rispetto al
gruppo in buono stato nutrizionale.
La metà
dei pazienti esaminati ha un FEV1 inferiore all'80% del predetto,
ma solamente tre pazienti hanno un FEV1 inferiore al40% del predetto.
La funzionalità respiratoria peggiora con l'età. Il
FEV1 medio risulta significativamente migliore nel gruppo dei
pazienti in buono stato nutrizionale (90±23,7 vs 65±27,1%;
p=0,004) ed in questi la percentuale di pazienti con FEV1 <80% è
nettamente inferiore (24%vs 82%). Anche confrontando i pazienti per
classi di età, la percentuale di pazienti con FEV1 <80%risulta
superiore nel gruppo dei malnutriti rispetto ai pazienti in buono
stato nutrizionale.
La
terapia nutrizionale è stata attuata con integratori calorici
in 10 pazienti e solo tre hanno dimostrato una scarsa compliance,
mentre ben 3 dei 4 pazienti trattati con nutrizione enterale mediante
sondino
naso-gastrico
hanno rifiutato o sospeso spontaneamente la nutrizione artificiale.
Per l'unico paziente in nutrizione parenterale non ci sono stati
problemi di compliance.
Dopo sei
mesi di terapia nutrizionale il BMI medio è significativamente
aumentato, passando da un valore di 16,59±0,86 ad un valore di
17,54±1,2 (p<0,001), mentre l'incremento del FEV1 non è
stato statisticamente significativo, passando da un valore medio di
70,34±14,68 a 77,91±4,22 (p=0,075).
La
diagnosi precoce (<3mesi), per lo più effettuata meduiante
screening, non sembra aver portato nessun vantaggio nutrizionale né
a breve né a lungo termine, mentre sembra associarsi ad una
miglior funzionalità respiratoria nei pazienti di età
compresa tra i 6 ed i 10 anni ma non in età adulta.
Conclusioni
La
malnutrizione è una complicanza di frequente riscontro nel
pazienti con FC e questa è correlata alla funzionalità
respiratoria, trovandosi a stabilire un circolo vizioso da cui è
difficile far uscire il paziente; l'intervento nutrizionale spesso
migliora lo stato nutrizionale senza apportare vantaggi significativi
sulla funzionalità respiratoria. E' egualmente
raccomandabile che tale intervento vada attuato più
precocemente possibile.
Non
emergono elementi da far supporre che una diagnosi precoce per
screening modifichi la prognosi nel lungo termine.
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