Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
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Contributi Originali - Ricerca
Dislessia:
indagine epidemiologica in una Scuola Elementare di Palermo
Pediatra
di famiglia, ACP Trinacria di Palermo
*
Psicopedagogista, Scuola Elementare "Montegrappa" Palermo
(vedi
ancheeditorialedi A. Scabar sull'argomento)
Keywords:Dyslexia, school, family pediatrics
Summary
In a
primary school the teachers picked out 25 out 276 students, 8 to 9
years aged, through a reading and writing screning test. Out of this
group the educational psychologist and the pediatrician brought to
the singling 9 children with defined dyslexia. A screening for
dyslexia and dysgraphia can be successfully carried out, jointly
workyng among family pediatrician and school teachers.
Premesse
Per
Dislessia si intende una difficoltà duratura della lettura e
della scrittura, in bambini di intelligenza normale, scolarizzati e
indenni da deficit motori, uditivi e visivi. La prevalenza del
disturbo è valutata intorno al 3% della popolazione
scolastica.
La
Dislessia è una delle cause principali di dispersione
scolastica. E' causa di senso di inferiorità e di rifiuto
dell'ambiente scolastico. Il disagio del bambino che presenta
difficoltà della lettoscrittura è aggravato spesso
dalla incomprensione degli insegnanti e della famiglia. La Scuola e
il Pediatra di famiglia devono lavorare insieme per affrontare un
argomento tanto importante quanto trascurato quale è quello
che riguarda i bambini con difficoltà della lettoscrittura.
Scopo
della ricerca
Lo scopo
di questa ricerca epidemiologica è stato soprattutto quello di
vedere se esiste la possibilità di una collaborazione tra
Pediatra di famiglia e Insegnante al fine di fare emergere una
patologia frequente, quale è la Dislessia, nei bambini
dell'età scolare.
Materiali
e metodi
Ai
bambini di III e IV elementare che hanno presentato durante l'anno
scolastico difficoltà nella lettura e nella scrittura è
stato somministrato da parte degli insegnanti un test di lettura e un
test di scrittura. Questi bambini sono stati in seguito da noi
esaminati per una valutazione dello sviluppo cognitivo secondo il
modello di sviluppo formulato da Jean Piaget. Attraverso uno studio
anamnestico e un esame neurologico è stata valutata la
presenza di deficit motori ed è stata valutata, attraverso una
visita oculistica ed un esame audiometrico, la presenza di deficit
visivo e uditivo. E' stato quindi valutato lo sviluppo linguistico
attraverso prove di decodificazione e codificazione fonologica,
semantica e sintattica per escludere un disturbo primario del
linguaggio parlato. Sono state somministrate in seguito delle prove
strumentali dell'analizzatore visivo (prova di Head
mano-occhio-orecchio e copia della figura di Rey) e dell'analizzatore
uditivo (analisi e fusione di suoni e memorie di cifre) che, quando
devianti, ci hanno confermato la presenza di un disturbo primario
della lettura e/o della scrittura.
E' stata
infine fatta una ricerca dei fattori di rischio (rischio biologico,
rischio psicosociale familiare, disturbi comportamentali, familiarità
per disturbi di apprendimento, disordine pedagogico, scolarità
della madre) che, quando presenti, aggravano la prognosi della
Dislessia.
Risultati
Lo studio
ha riguardato 276 alunni ( 138 alunni di III elementare e 138 alunni
di IV elementare ) . Attraverso i test di lettura e di scrittura sono
stati segnalati dagli insegnanti 25 alunni ( 14 alunni di III
elementare e 11 alunni di IV elementare). Abbiamo revisionato i test
di lettura e di scrittura ed abbiamo concluso che dei 14 alunni di
III elementare 6 non presentavano difficoltà notevoli della
lettura e della scrittura mentre i rimanenti 8 bambini sono entrati
nell'iter diagnostico. Degli 11 bambini di IV elementare 10 non
presentavano difficoltà notevoli della lettura e della
scrittura, mentre 1 è entrata nell'iter diagnostico.
Nove
bambini (8 di III elementare e 1 di IV elementare) su 25 bambini
segnalati dagli insegnanti e su un totale di 276 alunni sono entrati
nell'iter diagnostico.I 9 bambini con difficoltà della
lettoscrittura non hanno presentato deficit cognitivo, motorio,
uditivo e visivo; lo sviluppo linguistico è risultato normale,
mentre le prove strumentali dell'analizzatore visivo e uditivo sono
state devianti, confermando la presenza di un disturbo primario della
lettoscrittura. In tutti i bambini dislessici erano presenti dei
fattori di rischio, soprattutto rischio biologico, rischio
psicosociale familiare, disordine pedagogico e basso livello di
scolarità della madre.
Conclusioni
La
Pediatria di famiglia e la Scuola devono porsi oggi come principale
"fattore di protezione dell'infanzia". Diventa quindi
necessaria una collaborazione tra queste due istituzioni per venire
incontro ai bisogni del bambino inserito nel suo contesto familiare,
scolastico e sociale. Il nostro studio sulla Dislessia dimostra che
tale collaborazione è possibile e dà risultati
soddisfacenti. Il nostro obiettivo è infine quello di
coinvolgere i Neuropsichiatri infantili del territorio al fine di
potere affrontare l' argomento Dislessia sotto l'aspetto diagnostico
e, soprattutto, sotto l'aspetto terapeutico-riabilitativo.
Bibliografia
Ciotti,
Biasini, Panizon, Pediatria dello sviluppo, Ed.NIS
Quaderni
acp, vol.VII - n° 1 : 48-51
Quaderni
acp, vol.VII - n° 6 : 45-46
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