Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Gennaio 2022 - Volume XXV - numero 1

M&B Pagine Elettroniche

I Poster degli specializzandi

È o non è blu? La metaemoglobinemia

Annalisa Allegorico1, Giuseppina Umano1, Andrea Apicella2, Margherita Rosa2

1Dipartimento della Donna, del Bambino e di Chirurgia Generale e Specialistica, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Napoli
2Dipartimento di Emergenza Pediatrica, AORN “Santobono-Pausilipon”, Napoli

Indirizzo per corrispondenza: aallegorico@gmail.com

Caso clinico
Giunge alla nostra osservazione in Pronto Soccorso un bambino di 7 mesi per cianosi, irritabilità e vomito. Parametri vitali: SatO2 92%, FC 100 bpm, FR 30 am, refill < 2”, TC 36 °C, estremità degli arti calde. EO: negativo. Escluse patologie polmonari e patologie cardiache, dopo approfondita anamnesi scopriamo che il vomito è insorto dopo l’ingestione di spinaci in busta congelati e cotti il giorno prima. Al prelievo arterioso abbiamo notato sangue color cioccolata e all’EGA: pH 7,38, PAO2 90 mmHg; PaO2/FiO2 150, PCO2 25 mmHg. Utilizzando opportuno pulsiossimetro abbiamo riscontrato MetHb 25%, poi confermato dal laboratorio. Vista la diagnosi di metaemoglobinemia e la sintomatologia abbiamo iniziato terapia con blu di metilene al dosaggio 1 ml/kg. In circa 20 secondi: MetHb è scesa a < 1%, SpO2 è scesa dal 92% al 77% e poi è diventata stabile al 98% in aa, la cianosi è pian piano scomparsa.

Discussione
La metaemoglobina è l’emoglobina il cui atomo di ferro è ossidato a ferro ferrico, passaggio che la rende incapace a trasportare l’ossigeno ai tessuti. La metaemoglobinemia è la più comune disemoglobinemia: la forma ereditaria (autosomica recessiva) è di solito già nota alla nascita; la forma acquisita (più comune) si osserva dopo l’esposizione a farmaci o l’ingestione di cibi o acqua ad alto contenuto di nitrati. I nitrati sono potenzialmente capaci di trasformare l’emoglobina in metaemoglobina per la produzione di nitriti.
Ci sono fattori che favoriscono l’incidenza di metaemoglobina nell’infanzia: il pH gastrico del neonato è superiore a quello del bambino o dell’adulto; l’emoglobina fetale si ossida più prontamente in metaemoglobina rispetto all’emoglobina adulta. La diagnosi si fa con il saturimetro che legge multiple lunghezze d’onda e non soltanto le 2 del classico saturimetro. La terapia, nel caso in cui sia necessaria, è basata sul blu di metilene. È interessante sottolineare che il blu di metilene viene letto dal pulsiossimetro classico come desossiemoglobina, per questo in corso di trattamento nonostante la clinica possiamo avere livelli di SatO2 registrati più bassi.

Conclusione
In caso di metaemoglobinemia il saturimetro può ingannare per la persistenza del “gap di saturazione” e la riduzione paradossale di SpO2 durante la somministrazione di blu di metilene. La clinica vince sul saturimetro.

Bibliografia di riferimento

Vuoi citare questo contributo?