Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Dicembre 2021 - Volume XXIV - numero 10

M&B Pagine Elettroniche

I Poster degli specializzandi

Un eritema nodoso dalle molte cause

Chiara Udina

Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Trieste

Indirizzo per corrispondenza: chiaraudina@gmail.com

Ragazza di 16 anni che, in pieno benessere, sviluppa una tumefazione dura e dolente alla palpazione in sede pretibiale destra con cute sovrastante eritematosa/bluastra. Nonostante una terapia di due settimane con ibuprofene per os e cortisonico topico prescritta dal curante la lesione non regredisce e, al contrario, compaiono nuovi elementi simili diffusi ad entrambe le gambe.
Per tale motivo la ragazza si reca in Pronto Soccorso dove, nel sospetto di eritema nodoso, vengono eseguiti accertamenti. L’ecografia dei tessuti molli sottocutanei avvalora l’ipotesi formulata, mostrando un ispessimento iperecogeno del tessuto adiposo compatibile con panniculite. L’emocromo e gli indici di flogosi sono nella norma; il tampone faringeo risulta negativo per streptococco. Per escludere un’eziopatogenesi tubercolare si esegue una Mantoux che darà esito negativo.
Dall’anamnesi non emergono episodi infettivi recenti e viene negata l’assunzione di farmaci, fatta eccezione per la pillola estroprogestinica che assume da pochi mesi. Cercando in letteratura scopriamo che l’etinilestradiolo è una delle principali cause farmacologiche di eritema nodoso, per cui sospendiamo la terapia anticoncezionale e rivediamo la ragazza a distanza di un mese. Successivamente alla sospensione della pillola non sono comparse nuove lesioni e il quadro risulta in regressione anche se non completamente risolto.

Il caso ci insegna come, oltre alle cause più frequenti di eritema nodoso in età pediatrica (infezioni recenti da streptococco, Bartonella, Mycoplasma, tubercolosi, malattie infiammatorie croniche intestinali), vada ricercata anche l’assunzione di terapia con etinilestradiolo e come la sospensione della stessa porti a graduale (anche se a volte lenta) risoluzione del quadro.

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