Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Febbraio 2019 - Volume XXII - numero 2

M&B Pagine Elettroniche

I Poster degli specializzandi

Quando un attacco di panico… può portare all’intubazione
Martina Venchiarutti1, Roberta Ponti2, Eva Passone2, Flavia Volpones1, Chiara Bertossi1, Franco Fabbro3, Paola Cogo2
1Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Dipartimento Materno-Infantile, ASUIUD, Udine
2Clinica Pediatrica, Dipartimento Materno-Infantile, ASUIUD, Udine
3Dipartimento di Area Medica, Università di Udine
Indirizzo per corrispondenza: paola.cogo@univol.it


La storia di una ragazzina di 13 anni inizia la mattina del ricovero quando, mentre si trovava a scuola e stava vedendo insieme ai suoi compagni un film sul bullismo, ha improvvisamente presentato offuscamento della vista e lipotimia con caduta a terra e conseguente trauma cranico frontale lieve senza perdita di coscienza.
A distanza di un’ora, mentre si trovava a casa, ha presentato una crisi di agitazione associata a parestesie alle mani e difficoltà nell’eloquio, motivo per cui venivano allertati i sanitari del 118 che, riscontrando un’anisocoria, decidevano di sedare e intubare la ragazzina che veniva quindi elitrasportata presso il nostro ospedale e ricoverata in Terapia Intensiva dove eseguiva diversi accertamenti (esami ematici, TC cranio e rachide, rachicentesi, ecocardiografia, EEG, tossicologico sulle urine) risultati tutti nella norma. Veniva quindi prontamente risvegliata, estubata e trasferita presso il reparto di Pediatria.
Durante la degenza la ragazzina si è sempre mantenuta in ottime condizioni generali, lucida e reattiva, orientata nel tempo e nello spazio, apiretica, con parametri vitali e obiettività generale e neurologica sempre nella norma.
Durante il ricovero si sono verificati due episodi di ansia intensa associata a tremori alle mani e tachicardia durati alcuni minuti e poi risoltisi spontaneamente. Sono stati effettuati colloqui neuropsichiatrici che, sulla base di quanto emerso, hanno potuto inquadrare l’accaduto come un episodio di attacco di panico nel contesto di un disturbo ansioso.

La diagnosi di attacco di panico prevede che vengano escluse patologie organiche, poiché vi sono diversi disturbi (neurologici, cardiaci, endocrinologici...) che possono manifestarsi con un’analoga sintomatologia. Tuttavia questo caso è emblematico di quanto possa essere rischioso scambiare una condizione psicopatologica per una malattia organica. Il rischio è quello di sottoporre il paziente a interventi e indagini eccessivi e sproporzionati.



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M. Venchiarutti, R. Ponti, E. Passone, F. Volpones, C. Bertossi, F. Fabbro, P. Cogo. Quando un attacco di panico… può portare all’intubazione. Medico e Bambino pagine elettroniche 2019;22(2):35 https://www.medicoebambino.com/?id=PSR1902_40.html