Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Maggio 2013 - Volume XVI - numero 5

M&B Pagine Elettroniche

I Poster degli specializzandi

BRIC e PFIC 2 un continuum tra genotipo e fenotipo?
Silvia Ghione, Maria Elisa Di Cicco, Francesca Moscuzza, Gloria Rossi, Marta Segreto, Giulia Marsalli, Giuseppe Maggiore
Divisione di Pediatria 2, Dipartimento di Medicina della Procreazione e della Età Evolutiva, Università di Pisa

La colestasi benigna ricorrente (BRIC) è molto rara in età pediatrica e talora fenotipicamente correlata a quadri clinici più severi tipici della colestasi progressiva familiare intraepatica (PFIC). N, a 14 anni e 9 mesi, ci consulta per ittero e prurito. Dopo un episodio di colestasi a 6 settimane di vita e un intervallo libero fino ai 13 anni, in seguito ad una virosi delle prime vie aeree manifesta ittero, prurito ed astenia. All’ingresso, lo stato nutrizionale è scadente, il peso è < 3°c la statura al 20°c. L’ittero è intenso e generalizzato, le urine sono scure, le feci ipocoliche ed esiste una epatomegalia omogenea di consistenza aumentata. L’iperbilirubinemia è severa, prevalentemente diretta (bilirubina totale/diretta 16,4/13,9 mg/dl), con minima epatocitolisi (AST 1,5 x N, ALT 1,2 x N), GGT persistentemente normali ed acidi biliari molto elevati (469 µmol/l). La biopsia epatica mostra una colestasi lobulare ed un modesto infiltrato linfocitario in assenza di fibrosi. La ricerca di mutazioni per i geni ATP8B1 e ABCB11 evidenzia una eterozigosi composita per 2 mutazioni relative ad ABCB11, p.E135K e p.L1099LfsX38 e un polimorfismo p.V444A in omozigosi. La diagnosi è quella di BRIC2. Una terapia con acido ursodesossicolico (32 mg/kg/die) e rifampicina (7 mg/kg/die) associata ad una supplementazione in vitamine liposolubili, è efficace sul prurito, meno sull’astenia, sullo stato di nutrizione e sull’iperbilirubinemia, che, comunque in lenta riduzione, a 12 mesi dall’esordio rimane 4,5 mg/dl con gli acidi biliari totali ancora a 267,1 µmol/l. Mutazioni severe di ABCB11 producono proteine BSEP disfunzionanti responsabili quadri clinici caratteristici della PFIC 2, mentre mutazioni che non colpiscono i siti fondamentali della proteina sono associate alla BRIC 2. La combinazione di 2 mutazioni con un polimorfismo noto come fattore di rischio in corso di colestasi gravidica e la lenta regressione della colestasi, suggeriscono la presenza di un fenotipo di transizione tra BRIC 2 e PFIC 2 nel nostro paziente.


tratto da: Le Giornate di Medico e Bambino Lecce, 4-5 maggio 2012


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S. Ghione, M.E. Di Cicco, F. Moscuzza, G. Rossi, M. Segreto, G. Marsalli, G. Maggiore. BRIC e PFIC 2 un continuum tra genotipo e fenotipo?. Medico e Bambino pagine elettroniche 2013;16(5) https://www.medicoebambino.com/?id=PSR1305_20.html