Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 2012 - Volume XV - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Un
insolito caso di occhio rosso
Università
degli Studi di Sassari, Scuola di Specializzazione in Pediatria
Indirizzo
per corrispondenza: delta_beta@hotmail.it
Simone
presenta addominalgia di tipo colico da quasi 2 settimane, in
apiressia. Dopo un paio di scariche diarroiche la sintomatologia è
diventata prevalentemente gastrica, con nausea e vomiti ripetuti.
All'ingresso buone condizioni generali, apiretico. L'addome
trattabile con modesta dolenzia in regione epimesogastrica e talvolta
periombelicale. Alito acetonemico. Stick urine 3+ di chetoni, la
restante obiettività in ordine. Gli esami ematochimichi sono
risultati nella norma. Abbiamo impostato fluidoterapia e ranitidina
ev, in attesa del risultato degli esami microbiologici specifici
(ricerca HP, parassitologico, coprocoltura, rota e adenovirus). Visto
il persistere della sintomatologia abbiamo eseguito un ecografia
dell' addome, risultata nella norma. Dopo qualche giorno di
degenza, Simone ha presentato emorragia congiuntivale, prevalente a
destra, accompagnata da dolore oculare e cefalea (Figura
1).
Figura
1.
Per
questo, lo abbiamo inviato dall'oculista, praticamente certi della
natura meccanica delle lesioni, causate a nostro avviso dagli sforzi
legati ai vomiti ripetuti. Invece lo specialista allarmato ha
richiesto una TC urgente, in quanto il piccolo, oltre ad avere le
suddette emorragie, presentava papilla sfumata a destra. Papilledema
da ipertensione endocranica? Massa retrorbicolare? La TC prontamente
eseguita è risultata nella norma. Il passo successivo è stato
quello di valutare il campo visivo. Tale esame ha mostrato
un'allargamento della macchia cieca oculare. A questo punto abbiamo
effettuato la fluorangiografia (Figura 2).
![](./img/PSR1201_40_02.gif)
Quest'ultimo
esame ci ha portato alla diagnosi di pseudopapilledema da drusen.
Le drusen papillari sono piccole formazioni ialine, di aspetto
biancogiallastro, acellulari, rotondeggianti, extracellulari situate
sulla superficie o sui bordi della papilla ottica. Hanno un'incidenza
dell'1% della popolazione, bilaterali nell'80% dei casi,
frequentemente hanno carattere familiare (Figura
3). La patogenesi resta ignota, e vengono spesso riscontrate
casualmente in occasione di controlli oculistici, in quanto sono
spesso asintomatiche. Sono rari alla nascita e durante l'infanzia,
quando si rilevano spesso sottoforma di pseudoedema papillare, e
possono pertanto condurre a degli accertamenti invasivi e spesso
inutili. Più raramente possono manifestarsi con amaurosi fugace o
allargamenti della macchia cieca del campo visivo. La diagnosi di
drusen è fatta con buona certezza mediante fluorangiografia. La
presenza di drusen nella maggior parte dei casi è solo una
curiosità. Se il sospetto papilledema si riscontra in concomitanza
con altri sintomi quali disturbi visivi e/o cefalea, la diagnosi va
approfondita con altri esami quali un Campo Visivo, una TC o una RMN.
![](./img/PSR1201_40_03.gif)
In
questo caso la collaborazione tra oculisti e pediatri ha permesso una
diagnosi insolita. Purtroppo la concomitanza con vomito e cefalea ha
reso necessaria l'esecuzione della TC cranio. Ora Simone sta bene,
il mal di pancia è passato e gli occhi son tornati normali…è un
po' dispiaciuto perché voleva sfoggiarli insieme al vestito da
vampiro, visto che Halloweeen è alle porte!
tratto
da: Confronti Giovani, XXIV
Congresso Nazionale Confronti in Pediatria
Trieste,
Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima 2-3 dicembre 2011
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