Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Marzo 1999 - Volume II - numero 3
M&B Pagine Elettroniche
Protocolli in pediatria ambulatoriale
CRUP
Definizione
Il crup è
una laringite acuta stenosante infettiva. Scomparsa da noi la
difterite, ne restano 4 varietà:
1. una
forma catarrale subacuta, flogistica, infettiva (quasi sempre da
virus parainfluenzale), la laringite ipoglottica di durata breve
(pochi giorni)
2. una
forma catarrale acuta, spastica, infettiva ma aspecifica (indotta da
flogosi respiratorie alle alte vie), di breve durata (ore), ma con
tendenza a recidivare in corso di nuove infezioni respiratorie
3. una
forma settica, iperacuta, da HiB, rara, la epiglottidite
4. una
forma settica acuta, molto rara, da stafilococco, la
laringo-tracheo-bronchite membranosa.
Tutte
queste forme sono caratterizzate da difficoltà inspiratoria
(tirage), rumorosa (cornage) e dalla agitazione dovuta
all'impressione di soffocare. Le prime due forme, 1 e 2, hanno
anche una tosse abbaiante, con timbro particolare e possono decorrere
senza o con poca febbre; le seconde due forme, 3 e 4, sono altamente
febbrili e caratterizzate da uno stato tossico (pallore, ipodinamia,
tachisfigmia, pre-shock) più marcato per la 3; inoltre la 3 è
caratterizzata da disfonia e disfagia (perdita di saliva) e la 4 da
tosse produttiva con escreato purulento.
Razionale
del protocollo
La chiave
del protocollo si basa su 3 punti:
a)
differenziare le forme catarrali, benigne, che nella grandissima
maggioranza dei casi guariscono da sole, dalle forme settiche, la cui
storia naturale sarebbe verso l'exituse, e che hanno bisogno di
ricovero e di intervento invasivo (intubazione, broncoscopia);
b)
programmare dei comportamenti differenziati per le diverse forme,
considerando che le forme catarrali rispondono bene ai
vasocostrittori (adrenalina o corticosteroidi di superficie) mentre
le forme settiche hanno bisogno di trattamento invasivo;
c)
preparare le famiglie delle laringiti spastiche a eventuali
ricadute.
Il punto
a) consiste nella valutazione dello stato generale (vedi
sintomi). Non si possono dare certezze “cartacee”, ma gli
elementi per accendere l'allarme sono in genere ben percepibili
(febbre alta, stato tossico, disfagia).
Il punto
b) discende dalla diversa prognosi: le forme settiche rappresentano
un'emergenza assoluta. Il medico che le sospetti deve appoggiare e
possibilmente accompagnare il bambino in una sede che garantisca la
possibilità di una pronta conferma diagnostica, della
intubazione o della broncoscopia e del trattamento antibiotico per
via intravenosa.
Nelprotocollo ci occuperemo del trattamento delle forme catarrali
(che rientra nel punto b) e infine del punto c).
Il
protocollo
Per le
forme catarrali, di cui soltanto ci occuperemo in questa sede, si
possono individuare dei percorsi differenziali.
Per il
bambino sotto l'anno di età l'avvio all'Ospedale è
raccomandabile.
Per il
bambino sopra l'anno, la prima necessità è quella di
tranquillizzare madre e bambino. Il bambino stia in braccio alla
mamma; il vapore caldo-umido (stanza da bagno, aprire il rubinetto
dell'acqua calda e lasciare che il vapore diffonda nell'ambiente)
non è di efficacia dimostrata; ma rappresenta un tempo di
possibile tranquillizzazione che può bastare a ri-equilibrare
la situazione. Meno il bambino è impaurito, meno tirage avrà,
meno si collasserà il laringe, minore sarà la fatica
respiratoria.
Se c'è
in casa uno spray con beclometasone o budesonide (in caso di recidiva
ci sarà quasi certamente) si potrà da subito praticare
una prima serie di inalazioni (il distanziatore non è
rigorosamente necessario): 4-8 puff.
Se nel
giro di 1/2 ora non si ottiene un miglioramento significativo, sarà
opportuno l'avvio al Pronto soccorso.
Lì,
in seconda battuta, andrà praticato un areosol. Il trattamento
potrà essere fatto con il solo beclometasone (2 flaconcini) se
lo steroide non è già stato usato a domicilio, oppure,
se questo è stato già usato o comunque non è
risultato direttamente efficace, con beclometasone (2 flaconcini) +
adrenalina (1 fiala). Questa associazione può anche
ragionevolmente essere usata in prima battuta, tenendo conto del
fatto che l'adrenalina è un potente vasocostrittore, innocuo
ed efficace, per via areosolica, alla dose di 0,1 mg/Kg (fino alla
dose di 0,5 mg/Kg), ma che il suo effetto è di poche ore,
mentre il beclometasone possiede egualmente un effetto
vasocostrittore (“blanching”) a cui associa un effetto
antiflogistico di lunga durata (10-12 h). Questo si deduce
immediatamente dalle Figure 1 e 2.
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Figura1
- Rappresentazione grafica dei diversi momenti e della
diversa durata nell'attività clinica dei farmaci
utilizzabili nel croup. A lato sono riportati i dosaggi e i
composti deducibili dalla letteratura e/o da noi suggeriti (v.
testo). Non segnato nel grafico, ma comunque da tentare in prima
battuta, la semplice nebulizzazione con semifisiologica per 20'.
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Nelle
forme spastiche un singolo areosol è sufficiente.
Nella
laringite ipoglottica si avrà spesso una ripresa dei
sintomi alla fine dell'effetto dello steroide. In questo caso la
terapia dovrà essere ripetuta sistematicamente per il tempo
necessario, che potrà essere di alcuni giorni.
Il punto
c) preparazione della famiglia, riguarda la laringite spastica, e
potrà essere limitato, almeno in prima battuta e nei casi che
hanno avuto una presentazione relativamente tranquilla, alla
prescrizione di un inalatore spray di beclometasone o di budesonide.
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