Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Ottobre 2008 - Volume XI - numero 8
M&B Pagine Elettroniche
Pediatria per l'ospedale
Lo
screening dei lipidi e delle lipoproteine in pediatria (parte
seconda)
Membro
della Commissione Nazionale Vaccini
Indirizzo
per corrispondenza: bartolozzi@unifi.it
Nel
1992 l'Accademia Americana di Pediatria (AAP) ha adottato le linee
guida per adolescenti e bambini pubblicate dal National
Cholesterol Education Program. Successivamente l'AAP ha
sottolineato l'importanza dello stile di vita, ritenendolo la
chiave per la prevenzione di insorgenza di elevate concentrazioni
di lipidi e lipoproteine.
L'intervento
dietetico e le raccomandazioni dell'AAP
Nei
bambini di età inferiore ai due anni non sono raccomandate
restrizioni nell'apporto lipidico, poiché si
pensa che soggetti così giovani richiedano un introito
relativamente alto di grassi per permettere rapida crescita e un
altrettanto rapido sviluppo. Tuttavia sono stati eseguiti studi anche
su lattanti dai 7 mesi di vita in poi: l'intervento dietetico non
si è dimostrato avere alcun effetto sfavorevole sulla crescita
e sullo sviluppo neurologico. La maggior parte degli studi sugli
interventi dietetici riguardano bambini da 8 a 11 anni: un dieta
povera di grassi saturi è risultata sicura e ha abbassato il
livello della concentrazione delle LDL nel gruppo trattato. E'
risultato in due ampi studi che i bambini sottoposti alla dieta più
facilmente sceglievano i cibi più sani. I risultati di questi
studi indicano che non vi è alcun pericolo quando si adottino
cambiamenti dietetici prudenti, anche quando sono istituiti in
bambini subito dopo lo svezzamento. Nella dieta era introdotto dopo i
12 mesi il latte parzialmente scremato. L'American
Heart Association di recente ha pubblicato raccomandazioni
dietetiche aggiornate per bambini di oltre un anno e per adolescenti,
che sono state adottate dalla AAP (vedi Tabella
4).
Tabella
4. Calorie giornaliere, e quantità di cereali, frutta,
vegetali e latte/formaggi, raccomandati a seconda dell'età e
del sesso.
1
anno |
2-3
anni |
4-8
anni |
9-13
anni |
14-18
anni | |
Energia,
calorie*
Femmine
Maschi |
900
-
- |
1.000
-
- |
-
1.200
1.400 |
-
1.600
1.800 |
-
1.800
2.200 |
Grassi
(in % delle calorie) |
30-40 |
30-35 |
25-35 |
25-35 |
25-35 |
Latte,
senza grassi**, tazze |
2*** |
2 |
2 |
3 |
3 |
Carne
magra, legumi
Femmine
Maschi |
45
g
-
- |
60
g
-
- |
-
90
g
120
g |
150
g
-
- |
-
150
g
180
g |
Frutta****,
tazza
Femmine
Maschi |
1
-
- |
1
-
- |
1
e mezzo
-
- |
1
e mezzo
-
- |
-
1
e mezzo
2 |
Vegetali,
tazza
Femmine
Maschi |
mezza
-
- |
1
-
- |
-
1
1
e mezzo |
-
2
2
e mezzo |
-
2
e mezzo
3 |
Cereali
*****
Femmine
Maschi |
60
g
-
- |
90
g
-
- |
-
120
150 |
-
150
180 |
-
180
210 |
Le
calorie riportate sono basate su uno stile di vita sedentario.
L'aumento dell'attività fisica richiede ulteriori calorie
(0-200 calorie al giorno) se l'attività fisica è
moderata e 200-400 calorie al giorno se l'attività fisica è
pronunziata.
*Per
i bambini di 2 anni o più i nutrienti e l'energia per ogni
gruppo è calcolata considerando la forma più densa del
cibo (per esempio carne magra e latte scremato)
**Il
latte è senza grassi (eccetto per i bambini al di sotto dei
due anni). Se il contenuto in grassi è l'1% o il due % o se
il latte è intero, per ogni tazza vanno aumentate 19, 39 o 63
calorie e vanno aggiunti 2,6 o 5,1 o 9 g di grassi totali, di cui
1,3, 2,6 o 4,6 di tipo saturo.
***Per
i bambini di 1 anno è compreso nel calcolo il latte
parzialmente scremato (con grassi al 2%). Se vengono usate due tazze
di latte intero, vanno aggiunte 48 calorie.
****
Un quarto di tazza per i bambini di un anno di età, un terzo
di tassa per i bambini da 2 a 3 anni e mezza tazza per i bambini ≥
4 anni. E' necessario scegliere fra i tanti vegetali di ogni
sottogruppo ogni settimana.
*****La
metà deve essere costituita da grano intero.
Queste
linee guida (LG) includono alcune raccomandazioni, secondo le quali i
bambini e gli adolescenti, oltre a ricevere una quantità
bilanciata di calorie, dovrebbero svolgere un'adeguata attività
fisica per raggiungere un giusto peso; sono consentiti supplementi di
frutta, vegetali, pesce, grano intero e latte e derivati, poveri di
grassi (vedi nota alla Tabella 4). Si
raccomandata di ridurre inoltre l'assunzione di sali, succhi di
frutta, bevande e cibi dolcificati.
Nelle
nuove LG viene sottolineata l'importanza di ridurre di acidi grassi
trans (già raccomandata in passato poiché tendono ad
aumentare la concentrazione di colesterolo LDL e a ridurre quella del
HDL) a meno dell'1% delle calorie complessive. Da ricordare che la
principale origine degli acidi grassi trans sono i grassi
parzialmente idrogenati, usati per la preparazione di cibi fritti e
affumicati.
Soggetti
ad alto rischio e prevenzione
Differenti
considerazioni si rivelano necessari per soggetti considerati ad alto
rischio: bambini e adolescenti con alti libelli di colesterolo LDL;
soggetti con con una storia familiare di malattia cardiovascolare o
alti livelli di colesterolo; soggetti presentanti altri fattori di
rischio di malattia cardiovascolare. Alcuni di questi bambini
hanno una forte base genetica di dislipidemia, inclusa la forma
eterozigote della ipercolesterolemia familiare. Questi bambini e
adolescenti richiedono un più alto livello d'intervento.
Inizialmente è opportuno focalizzare l'intervento stesso sul
cambiamento della dieta; tuttavia, dopo questo tentativo di riportare
il livello di LDL a concentrazioni accettabili, questi bambini
possono essere candidati a un intervento
farmacologico.
Dieta
La dieta
raccomandata per il gruppo ad alto rischio è simile a quella
raccomandata per la popolazione generale, ma riduce i grassi saturi
al 7% delle calorie totali e il colesterolo a 200 mg al giorno. Nelle
prove in soggetti al di sopra dei 7 mesi di età, si è
visto che queste raccomandazioni dietetiche sono sicure e non
interferiscono con la crescita, lo sviluppo e la maturazione sessuale
normale.
Il
successo di queste diete dipende da numerosi fattori, inclusa
l'entità dell'assunzione di grassi saturi prima che sia
stato intrapreso il cambiamento. Poichè la dislipidemia è
spesso un problema familiare, alcuni bambini sono già stati
tenuti a una dieta relativamente bassa di grassi saturi. Per questi
bambini con una causa genetica di dislipiedemia e una concentrazione
di LDL di ≥ 190 mg/dL, è difficile che la dieta da sola
porti a una concentrazione normale di LDL. D'altra parte è
importante implementare i cambiamenti nella dieta, associati alla
riduzione della concentrazione di LDL, che può seguire l'uso
di basse dosi di agenti farmacologici, quando questi siano già
incominciati. Le modificazioni alimentari sono inoltre un'importante
parte dell'intervento a lungo termine.
L'implementazione
di questa dieta più aggressiva è probabile che richieda
la partecipazione di una dietista per aiutare le famiglie a fare le
scelte appropriate senza compromettere una buona nutrizione.
L'ambiente domestico è molto importante per aiutare bambini
e adolescenti a fare le migliori scelte e a mantenere una dieta
salutare. I genitori debbono essere incaricati di scegliere il tempo
e la disponibilità dei cibi e delle bevande per i pasti e per
gli spuntini. E' molto importante che ognuno nella famiglia consumi
dei cibi secondo la dieta e i genitori agiscano come un modello per i
loro figli.
La
dietista può aiutare i bambini e le loro famiglie a
districarsi fra i cibi, al di fuori dell'ambiente domestico; questo
punto è diventato sempre più importante perché
la maggior parte dei bambini mangiano lontano dalle mura domestiche
(a scuola, a casa degli amici e ai ristoranti). In queste condizioni
fare delle scelte corrette è più difficile per la
miriade di suggerimenti per mangiare, incluse le reclames e le scelte
a disposizione.
Altri
consigli non farmacologici
Altri
consigli vanno aggiunti alla terapia dietetica, come aumentare il
consumo di fibre solubili per ridurre la concentrazione di LDL nel
plasma. Si pensa che le fibre si leghino al colesterolo in presenza
di acidi grassi e lo rimuovano dalla circolazione enteroepatica. A
volte è necessario un supplemento di fibre: per un bambino si
calcola che siano necessari più di 5 g al giorno, mentre a 15
anni sono necessari più di 20 g/die.
Stanoli e
steroli vegetali sono aggiunti a numerosi prodotti, inclusi creme e
margarina, succhi di arancio, bevande allo yogurt, cereali e
supplementi dietetici. Questi composti abbassano il colesterolo
presente nei cibi e, negli adulti, riducono la concentrazione di
colesterolo dal 5 al 10% con minimi effetti collaterali spiacevoli.
Tuttavia va tenuto conto che questi prodotti determinano una
riduzione dell'assorbimento delle vitamine liposolubili e del β
carotene.
E'
anche utile un aumento dell'attività fisica per migliorare
la dislipidemia nei bambini e negli adolescenti. L'attività
fisica interessa principalmente la concentrazione delle HDL e dei
trigliceridi, ma migliora anche la concentrazione delle HDL.
Le
concentrazioni HDL, alle quali l'intervento farmacologico è
raccomandato per bambini di 8 sanni o più e per adolescenti è
riportato nella tavola 5.
Tabella
5. Concentrazioni raccomandate di HDL per il trattamento
farmacologico di bambini e adolescenti di 10 anni o più.
Caratteristiche
del paziente |
Livello
raccomandato |
Nessun
altro fattore di rischio per malattia cardio-vascolare |
Concentrazione
di LDL persistentemente > 190 mg/dL, nonostante il trattamento
dietetico |
Presenza
di altri fattori di rischio, come obesità, ipertensione,
fumo di sigaretta o storia familiare di malattie cardiovascolari
premature |
Concentrazione
di LDL persistentemente > 160 mg/dL, nonostante il trattamento
dietetico |
Bambini
con diabete mellito |
Il
trattamento farmacologico va preso in considerazione quando la
concentrazione di LDL sia ≥ 130 mg/dL |
E'
raccomandato che l'intervento farmacologico nei bambini in
età inferiore agli 8 anni vada previsto soltanto quando si
verifichi una drammatica elevazione della concentrazione di LDL al di
sopra di 500 mg/dL, come si vede nelle forme omozigoti
d'ipercolesterolemia familiare. Il trattamento più
aggressivo è indicato per il trattamento delle alte
concentrazioni di LDL in bambini e adolescenti con diabete, malattia
renale, malattia congenita di cuore o malattie del collageno o nei
sopravvisuti dal cancro.
Questa
decisione rappresenta un momento difficile: fino a poco tempo fa
erano pochi gli studi che consigliavano un intervento farmacologico
nei bambini, per timore di effetti collaterali poco conosciuti. Ma di
recente molti altri studi hanno confermato l'efficacia e la
sicurezza dei farmaci a disposizione nei bambini in età da 8 a
10 anni. Studi anatomo-patologici hanno messo in evidenza che la
frequenza delle placche fibrose inizia a questa età. Questi
studi sono stati fatti prima della recente epidemia di obesità
del bambino e dell'aumento dell'indice di massa corporea che
rappresenta un importante fattore di rischio, sia per le strisce
grasse che per le placche fibrose. E' possibile che, se questi
studi venissero ripetuti, essi potrebbero dimostrare che il processo
arteriosclerotico complessivo è più aggressivo nei
bambini di oggi.
Farmaci
disponibili per il trattamento della dislipidemia
Sono
disponibili molte classi di farmaci per il trattamento della
dislipidemia del bambino e dell'adolescente (vedi tabella n.6).
Tabella
6. Classi di medicamenti per il trattamento della dislipidemia
del bambino e dell'adolescente.
Classi
di farmaci |
Potenziali
eventi avversi |
Sequestranti
gli acidi biliari |
Sintomi
gastrointestinali, stitichezza, crampi, borborigmi |
Bloccanti
l'assorbimento del colesterolo |
Sintomi
gastrointestinali |
Inibitori
della 3-idrossi-3-metil-gluyaril coenzima A reduttasi |
Miopatia,
rabdomiolisi, livelli aumentati di aminotransferasi (transaminasi)
epatica, teratogenicità |
Resine
leganti gli acidi biliari
Le resine
leganti gli acidi biliari agiscono legando il colesterolo agli acidi
biliari nel lume intestinale: questo meccanismo previene la
riassunzione del colesterolo nella circolazione entero-epatica. Il
vantaggio di questi farmaci è che essi non hanno effetti
generali. Sebbene le conseguenze delle resine leganti gli acidi
biliari siano limitate a disturbi gastrointestinali, questi effetti
spiacevoli limitano il loro uso nei bambini. Sono disponili in
polvere granulare, che deve essere mescolata con un liquido o come
compresse tanto piccole da non poter essere rotte. Sono state
confrontate le due formulazioni nei bambini con ipercolesterolemia
familiare eterozigote: è stato trovato che la forma in
compresse è risultata la più accettabile, ma i disturbi
gastrointestinali sono presenti con ambedue le formulazioni;
l'accettazione è piuttosto scarsa.
Niacina
La
niacina o acido nicotinico può essere efficace nell'abbassare
la concentrazione di LDL e di trigliceridi, mentre fa aumentare la
concentrazione di HDL. Il meccanismo di azione risiede nella
diminuzione della produzione epatica di lipoproteine a molto bassa
densità (VLDL). La niacina può anche abbassare la
lipoproteina (a). Per questi effetti la niacina è un farmaco
adatto per il trattamento della dislipidemia. Sfortunatamente gli
effetti collaterali, connessi alla niacina, rendono molto difficile
il suo uso in pediatria. Gli effetti contrari consistono in caldane,
che sono molto comuni, insufficienza epatica, miopatia, intolleranza
al glucosio e iperuricemia. In uno studio questi effetti raggiunsero
il 76% dei bambini trattati e l'elevazione della concentrazione
delle aminotransferasi (transaminasi) si verificò nel 26%. Per
la presenza di questi effetti collaterali la niacina non deve essere
raccomandata per l'uso routinario nel trattamento della
dislipidemia pediatrica.
Le
statine (inibitori della 3-idrossi-3-metil-glutaril coenzima A
riduttasi)
Le
statine inibiscono l'enzima limitante l'attività della
3-idrossi-3-metil-glutaril coenzima A riduttasi per la sintesi del
colesterolo endogeno: l'inibizione di questo enzima abbassa il
livello del colesterolo intracellulare e attiva i recettori delle
LDL, con conseguente aumento della clearance delle LDL dalla
circolazione. In generale le statine sono ben tollerate e portano a
un abbassamento del colesterolo dal 20 al 50% dalla livello di base,
dipendendo dal valore del livello di base e dalla dose.
Nell'adulto
una riduzione dell'1% nella concentrazione di LDL porta a una
riduzione delle conseguenze coronariche di circa l'1%.
I
potenziali effetti collaterali delle statine sono un aumento della
concentrazione di aminotranferasi (transaminasi) e un aumento della
creatinchinasi, che possono essere associati a rari, ma clinicamente
importanti episodi di rabdomiolisi. C'è anche una
potenzialità teratogena, per cui le statine non sono
raccomandate in donne in gravidanza o in donne che decidono di
divenire gravide o in donne che allattano. I pazienti debbono essere
monitorati con misurazioni periodiche della transaminasi epatica e
dei livelli di creatinchinasi. I pazienti debbono essere avvertiti di
riportare al medico la presenza di dolori muscolari e di crampi.
Vi sono
numerosi lavori sulle statine nel bambino e nell'adolescente.
Sebbene questi studi siano in generale a breve termine, essi mostrano
che le statine sono sicure ed efficaci nell'abbassare le
concentrazioni di colesterolo. Più recenti studi hanno
misurato la struttura e la funzione dei vasi: è stato
dimostrato un miglioramento della funzione endoteliale nei bambini
con elevati livelli di colesterolo e trattati con statine, in
confronto a bambino trattati con il placebo. E' stato dimostrata
anche una riduzione dell'ispessimento medio dell'intima della
carotide. I risultati di questi studi sono incoraggianti nei
confronti di una riduzione dell'arteriosclerosi con miglioramento
della struttura e della funzione delle arterie. Questi studi hanno
compreso anche bambini di 8 anni. Sulla base di questi risultati la
Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha approvato
l'uso della pravastatina per bambini con ipercolesterolemia
familiare di 8 anni o più, senza tener conto dello stato
puberale.
Inibitori
dell'assorbimento del colesterolo
Gli
inibitori dell'assorbimento del colesterolo rappresentano la più
nuova classe di agenti per ridurre i livelli di colesterolo. Sebbene
agiscano principalmente nel ridurre l'assorbimento intestinale, a
differenza delle resine, vengono assorbiti, entrano nella
circolazione enteroepatica e possono avere effetti sistemici.
L'ezetimibe riduce la concentrazione di colesterolo del 20%, ma
negli adulti il loro uso è associato a quello delle statine
per cui la valutazione è resa difficile. Questi farmaci non
sono stati estensivamente studiati nel bambino particolarmente in
associazione con le statine. Poiché gli effetti collaterali
sono limitati a disturbi gastrointestinali e poiché questi
farmaci sono sotto forma di compresse piccole e palatabili, essi
rappresenterebbero un importante trattamento di prima linea per i
bambini. Sono quindi necessari ulteriori studi per valutare la loro
efficacia per lunghi periodi di tempo nei bambini.
Fibrati
L'uso
dei fibrati nei bambini con elevati livelli di trigliceridi non è
stato studiato. I derivati dell'acido fibrico inibiscono la sintesi
e aumentano la clearance dell'apoproteine B delle VLDL, con
conseguente riduzione nella loro produzione. Questi farmaci
inibiscono la lipolisi periferica e riducono l'assunzione epatica
di acidi grassi liberi, riducendo la produzione di trigliceridi
epatici. Vanno usati con cautela e sotto la supervisione di un
pediatra specialista. Gli effetti collaterali dei fibrati sono simili
a quelle delle statine. Il rischio di miopatia e di rabdomiolisi è
marcatamente aumentato con i fibrati (specialmente gemfibrozil) usati
in combinazione con le statine o in pazienti con insufficienza
renale.
Messaggi
chiave
- In tutti i bambini in età superiore ai 2 anni va seguita una dieta sana. Questa dieta deve includere prodotti derivati del latte, poveri di grassi. Anche per i bambini dai 12 mesi ai due anni che siano soprappeso od obesi o abbiano una storia familiare di obesità, di dislipidemia o di malattia cardiovascolari, andrebbe usato latte povero di grassi.
- Il comportamento del pediatra nei confronti dei bambini e degli adolescenti ad alto rischio per malattie cardiovascolari e con un'alta concentrazione di LDL, include modificazioni nella dieta con consigli sulla nutrizione e altri interventi sullo stile di vita, fra i quali principalmente un aumento dell'attività fisica.
- La più corrente raccomandazione è rappresentata dallo screening, nei bambini e negli adolescenti con storia familiare di dislipidemia o di premature malattie cardiovascolari (≤ 55 anni per gli uomini e ≤ 65 anni per le donne). Viene anche raccomandato che siano sottoposti allo screening dei lipidi a digiuno, i pazienti pediatrici, nei quali la storia familiare non sia conosciuta o quelli con altri fattori di rischi di malattie cardiovascolari, come il soprappeso (indice di massa corporea ≥ all'85° centile e inferiore al 95°), l'obesità (indice di massa corporea ≥ 95° centile) o ipertensione (pressione arteriosa ≥ 95° centile), fumo di sigaretta o diabete mellito.
- Per questi bambini il primo screening va fatto al di là dei due anni di età, ma non più tardi dei 10 anni. Non viene raccomandato lo screening prima del compimento dei due anni.
- Il profilo dei lipidi a digiuno viene raccomandato come primo esame dello screening, perché non esistono metodi non invasivi per dimostrare le malattie arteriosclerotiche cardiovascolari nei bambini. Questo screening deve avvenire nel contesto di una visita di un bambino sano per mantenere il suo stato di salute. Se i valori ottenuti rientrano fra quelli considerati normali, il paziente va ricontrollato dopo 3-5 anni.
- Per i pazienti pediatrici soprappeso o obesi, che hanno concentrazioni elevate di trigliceridi o basse concentrazioni di HDL, il trattamento principale deve riguardare il peso, che comprende il miglioramento della dieta con consigli nutrizionali e l'aumento dell'attività fisica per ottenere un miglioramento del bilancio energetico.
- Per pazienti di 8 anni o più con concetrazioni di LDL ≥ 190 mg/dL (o di ≥ 160 mg/dL con una storia familiare di malattia precoce di cuore o ≥ 2 ulteriori fattori di rischio o ≥ 130 mg/dL se è presente diabete mellito), va preso in considerazione l'intervento farmacologico. L'obiettivo iniziale è quello di abbassare le LDL a < di 160 mg/dL. Tuttavia l'obiettivo può essere anche quello di ottenere valori < 130 mg/dL o anche < a 110 mg/dL se c'è una forte storia familiare di malattie cardiovascolari, specialmente con altri fattori di rischio, come l'obesità, il diabete mellito, la sindrome metabolica o altre situazioni ad alto rischio.
Commento
A questa
pubblicazione è stata data nel fascicolo del luglio 2008 del
Pediatrics una rilevanza particolare: esso è stato
indicato come una Guida per il clinico.
La
principale novità sta nell'indicazione al trattamento
farmacologico dei bambini che abbiano livelli di colesterolo
particolarmente elevati (≥190 mg/dL); già nell'ultima
edizione del Nelson (pag. 591 e seguenti della 18° ed., 2007)
vengono riportate considerazioni del genere, che trovano consensi sia
in ambiente pediatrico che fra i cardiologi pediatri statunitensi. La
Food and Drug Administration ha allargato l'indicazione per
questi farmaci ai bambini in età superiore agli 8 anni.
Fino a
oggi in Italia l'atteggiamento di cardiologi pediatri e di pediatri
riguardava essenzialmente, nei bambini e negli adolescenti con
elevati livelli di colesterolo, il cambiamento dello stile di vita
e la prescrizione di una corretta alimentazione. Va ricordato
d'altra parte che in Italia nei foglietti illustrativi delle
statine è scritto a chiare lettere: nei bambini e negli
adolescenti: l'efficacia e la sicurezza non sono state accertate;
l'uso non è raccomandato.
Tuttavia
l'importanza della pubblicazione riportata è tale da
richiedere una presa di posizione da parte delle Società
scientifiche e quella della Società Italiana di Pediatria sul
trattamento farmacologico con statite nei bambini è stata da
subito molto critica.
La
necessità di assumere un atteggiamento comune è legata
anche al fatto che negli ultimi anni, sempre più spesso il
pediatra pratico si trova di fronte a problemi del genere, che fino a
oggi ha sempre cercato di risolvere intervenendo essenzialmente sullo
stile di vita e sull'alimentazione. Poter disporre anche di un
trattamento farmacologico riconosciuto potrebbe di sicuro migliorare
il futuro di questi bambini.
In
letteratura come commento alle LG dell'AAP sono comparsi numerose
prese di posizione, quasi tutte estremamente critiche. In particolare
vorrei segnalare due editoriali di grande interesse.
Il primo
è l'accurato ed esauriente editoriale di Federico Marchetti
e Zemira Cannioto (“Le
statine per i bambini ? Poche luci e molte ombre”) comparso sul
numero di settembre di Medico e Bambino nel quale vengono
sollevate molte perplessità sull'uso delle statine
nei bambini e adolescenti. La sua lettura è importante per
avere strumenti di riflessione che vanno oltre le raccomandazioni
dell'AAP che, lo ricordo, non sono basate su un grading di evidenza
e che hanno valutato l'efficacia delle statine tenendo in
considerazione gli RCT che hanno riguardato quasi esclusivamente una
popolazione di bambini con ipercolesterolemia familiare severa.
Il
secondo commento è comparso nel fascicolo del 25 settembre del
New Engl J Med (de Ferranti S, Ludwig DS. Storm over statins –
The controversy surrounding pharmacologic treatment of children. N
Engl J Med 2008;359:1309-12): un commento che, dopo aver
sottolineato la “tempesta” suscitata negli Stati Uniti dalle
raccomandazioni della Accademia Americana di Pediatria, ricorda
l'importanza del colesterolo nel metabolismo del sistema nervoso
centrale (membrane cellulari, formazione della mielina, organelli
subcellulari) e sulla sintesi di alcuni ormoni e di alcune
vitamine/ormoni (aldosterone, cortisolo, testosterone, estradiolo,
vitamina D) (vedi Figura 1). Molta cautela
quindi anche sul versante di effetti collaterali non sufficientemente
documentati nel bambino, a fronte di benefici ancora tutti da
dimostrare nelle categorie di pazienti indicate nelle raccomandazioni
dell'AAP.
La
personale raccomandazione è pertanto quella di vedere queste
LG dell'AAP come uno strumento di sensibilizzazione
al problema della dislipidemia del bambino, tenendo tuttavia conto
del contesto particolare americano e del fatto che persino
nell'adulto un trattamento farmacologico di prevenzione primaria di
eventi cardiovascolari con le statine è oggetto ancora oggi di
discussione.

L'inibizione
della via degli steroidi da parte di una statina (in rosso) può
avere molti effetti, influenzando l'attività antiossidante
(in rosso), i processi intracellulari (in blu), inclusa la
trasmissione di segnali, la proliferazione cellulare e l'apoptosi,
i componenti strutturali (in verde) e gli ormoni steroidei (in
giallo).
FFP
= farnesil-pirofosfato
GGPP
= geranilgenarali-pirofosfato
HMG-CoA
= 3.idrossi-3-metilglòutaril coenzima A
Le
frecce possono indicare più di una reazione enzimatica.
Vuoi citare questo contributo?