Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Aprile 1999 - Volume II - numero 4
M&B Pagine Elettroniche
Ortopedia per il pediatra
Una
scoliosi da operare
Divisione
di ortopedia infantile, IRCCS 'Burlo-Garofolo', Trieste
Il
caso
Tatiana
B., anni 16.
Dall'età
di 8 anni la bambina è stata seguita presso l'ambulatorio di
un centro specialistico con la diagnosi di scoliosi. Il suo pediatra,
infatti, a un controllo periodico, aveva notato che la piccola
presentava delle asimmetrie osteoscheletriche e l'aveva indirizzata
dallo specialista ortopedico.
Accanto
al dato clinico il pediatra aveva evidenziato, nell'anamnesi, una
familiarità per scoliosi: la zia materna, infatti, era stata
sottoposta a un intervento chirurgico correttivo al rachide all'età
di 18 anni, e le due cugine di primo grado risultavano affette da
scoliosi; i genitori e la sorella maggiore non avevano invece alcuna
patologia a carico dell'apparato locomotore.

Al
controllo clinico, il rachide risultava squilibrato verso destra di
1cm., il triangolo della taglia più accentuato a destra, la
spalla sinistra anteposta. Al bending test in flessione si
evidenziava
un gibbo dorsale destro di 1 cm e lombare sinistro di 0,5 mm.
Fisiologica la lordosi lombare, ridotta la cifosi. Fu prescritto un
radiogramma del rachide in antero-posteriore e in laterale , che
evidenziava una scoliosi dorsale destra di 18° Cobb e lombare
sinistra di 15°, con discreta rotazione vertebrale. Per le
caratteristiche della scoliosi, nonostante la giovane età
della paziente, viene prescritto un corsetto ortopedico tipo
Milwakee, fisioterapia e controlli periodici.
Sebbene
la paziente avesse seguito pedissequamente le indicazioni ricevute,
ai controlli clinici e radiografici successivi la scoliosi non solo
non migliorava, ma mostrava un carattere evolutivo con tendenza al
peggioramento.
All'età
di 11 anni veniva modificato il tipo di corsetto con un modello
lionese; all'età di 12 anni, in corrispondenza del menarca,
si verificava un ulteriore importante peggioramento della scoliosi,
che arrivava a 42° Cobb dorsale e 34° lombare. Il dorso
piatto peggiorava la prognosi.
Il
problema
Si
decideva allora di proseguire il trattamento con busto gessato, ma
neppure ciò serviva ad arrestare l'evolutività
della scoliosi: venne così programmato un intervento
chirurgico di stabilizzazione vertebrale con artrodesi posteriore.

L'intervento
La
paziente viene sottoposta a intervento chirurgico di artrodesi
vertebrale posteriore con strumentazione all'età di 15 anni.
Incisione da D2 a L5. Si incidono i piani sottocutanei, secondo la
tecnica abituale si schelatrizzano le apofisi spinose, le lamine e le
traverse. Si aprono tutte le articolazioni che vengono cruentate ad
una ad una. Si prepara lo strumentario in relazione al piano
strategico pre-operatorio preparato sulla radiografia in
antero-posteriore, in bending test e al test di trazione. A sinistra
del rachide vengono applicati 5 uncini e a destra 5. Si applicano le
due barre di stabilizzazione; si ottiene la correzione ottimale della
curva scoliotica e si appongono due strumenti a solidarizzare le
barre. Si effettua un controllo rx intraoperatorio. Sutura per
strati. Medicazione.
A
controllo clinico a distanza di un anno la paziente sta bene, non ha
avuto alcun problema; il rachide conserva una buona motilità;
il controllo radiografico dimostra una buona stabilizzazione del
rachide.
Il
messaggio
Questa è
evidentemente una scoliosi evolutiva e potrebbe rappresentare un
sostegno alla tesi della inefficacia dei trattamenti contenitivi
nei riguardi di questo tipo di scoliosi.
Secondo
questa tesi, le scoliosi che devono evolvere evolvono comunque e
quelle che non devono evolvere si curano senza vantaggi da corsetti
Milwakee. Probabilmente la verità sta in mezzo.
In questo
caso va ricordata ancora una cosa.
Si cerchi
di evitare ogni intervento sulla colonna lombare, perché
questo produce una notevole limitazione funzionale (flessione). Nel
caso specifico ci è stato impossibile evitare l'intervento,
sia per l'alto grado di deviazione, sia per la rigidità
dolorosa che la malattia comportava.
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