Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Novembre 2001 - Volume IV - numero 9
M&B Pagine Elettroniche
Ortopedia per il pediatra
Un
caso di zoppia
Maria,
anni 11, si presenta, su consiglio del suo pediatra, dallo
specialista ortopedico per effettuare una visita urgente. Da circa un
mese infatti presenta un dolore saltuario al ginocchio sinistro dopo
sforzo anche modesto che la costringe a zoppicare e che non recede
con il riposo né con i comuni antiinfiammatori. Nell'ultima
settimana questo dolore ha determinato anche dei risvegli notturni.
All'anamnesi
non si rileva alcunché di significativo: nessuno familiare
presenta problemi di natura ortopedica, la bambina non aveva sofferto
di patologie importanti.
All'esame
obbiettivo le condizioni generali della bambina sono buone; le anche
risultano libere nei movimenti di flessoabduzione, intra ed
extrarotazione; vi è una dolorabilità al terzo
inferiore del femore e al terzo medio della gamba.
Si
consiglia l'secuzione di: rx ginocchio e anca ed esami ematochimici.
I
radiogrammi sono negativi, i risultati degli esami sono i seguenti:
G.B.
13.080
G.R.
4.400.000
Hb 12.7
Ht 35.8
VES 20
Una
settimana dopo viene eseguita una TAC del ginocchio sinistro che
risulta negativa. Per il persistere del dolore viene applicata una
doccia di posizione al ginocchio sinistro per 10 giorni e viene
prescritta una terapia antiinfiammatoria per via generale.
Si
suggerisce l'esecuzione di una Risonanza Magnetica del ginocchio
sinistro. A distanza di 10 giorni, quando la paziente si presenta per
rimuovere la doccia lamenta ancora dolore e dolorabilità.
Visitando la paziente si evidenzia la comparsa di una limitazione
articolare al gomito destro (flessione -15°) con modestissimo
edema senza arrossamento né "calor". Si consiglia
allora di continuare con la terapia antiinfiammatoria in atto e di
ricontrollare la bambina dopo 10 giorni, eseguendo nello stesso
contesto una visita pediatrica reumatologica e nuovamente gli esami
ematochimici. Dopo 10 giorni la bambina, all'esame obbiettivo,
presenta una dolorabilità elettiva al ginocchio sinistro con
dolore riflesso sul quadricipite e dolorabilità sul gomito
destro con limitazione funzionale. Presente zoppia di fuga. Gli esami
ematochimici sono:
G.B.
6.900
G.R.
4.050.000
Hb 12.300
Ht 34
creatinina
0.46
fosfatasi
alcalina 194
IgG 848,
IgA 107, IgM 53
LDH 255
PCR 0.04
TAS 232
VES 16
Esame
urine negativo
Il
pediatra reumatologo, dopo la visita, pone diagnosi di artrite
reumatoide oligoarticolare e richiede:
ANA: 0.22
ANA
(immunofluorescenza): assenti
ecografia
gomito, ginocchio, anca sinisitra: negative
visita
oculistica: nella norma
visita
ortopedica: "lieve limitazione della flessoabduzione
dell'anca sinistra (-10° circa), liberi gli altri gradi di
articolarità. Non segni di flogosi in atto a carico
dell'apparato locomotore. Lieve ipotrofia coscia di sinistra (-1 cm
di diametro rispetto alla destra)".
Consiglio:
riposo, controllo dopo 30-45 giorni circa per eventuale ripetizione
radiogrammi anca e ginocchio.
A questo
punto l'ipotesi diagnostica di artrite reumatoide è meno
plausibile e incomincia a prendere corpo l'ipotesi di una patologia
dell'anca. Per i frequenti risvegli notturni e il miglioramento della
sintomatologia dolorosa con l'assunzione di aspirina si ipotizza la
diagnosi di osteoma osteoide e si programma una TAC dell'anca
sinistra ed un rx torace.
Alla
TAC viene evidenziata una zona di lisi a livello del collo femorale
in corrispondenza del gran trocantere.


Il
risultato della visita ortopedica è il seguente:
"bambina
ancora in buone condizioni generali; zoppia sinistra; l'esame
articolare è nella norma a tutti i livelli e in particolare
anche a livello della coxo-femorale sinistra che è
libera".
Si
segnala persistenza di ipotrofia muscolare alla coscia di sinistra.
Si consiglia di eseguire scintigrafia ossea e di programmare biopsia.
L'esame scintigrafico dello scheletro, eseguito dato il quesito
clinico anche con tecnica trifasica e tomografica al bacino,
evidenzia in fase osteotropa iperaccumulo del tracciante a gradiente
piuttosto intenso in corrispondenza del gran trocantere del femore di
sinistra, reperto che appare riconoscibile già nelle immagini
precoci della fase dinamica e di pool ematico e che nelle immagini
tomografiche interessa tutta la regione supero-laterale della
porzione trocanterica del femore ed in parte il collo femorale,
arrivando infero-lateralmente fin quasi al piccolo trocantere.


Tale
reperto appare di non univoca interpretazione: la diagnosi di osteoma
osteoide appare poco verosimile mentre ci si orienta verso una
patologia tumorale di probabile natura maligna.
La
bambina viene ricoverata e al momento dell'intervento appare molto
sofferente e dimagrita. Si procede quindi ad eseguire biopsia ossea:
dopo incisione di cute e sottocute si arriva a livello del gran
trocantere. Con un carotatore ci si posiziona a livello della
lesione, oramai visibile anche in radioscopia. Alla prima martellata
esce dall'osso pus, ponendo fine ad ogni dubbio diagnostico. Vengono
posti a dimora due drenaggi, uno inflate e uno deflate e lasciati in
sede per una settimana, con terapia antibiotica per via generale con
cefalosporina (Totacef 500 mg 3 volte al dì). L'esame
istologico del tessuto prelevato evidenzia presenza di tessuto
necrotico. L'esame colturale evidenzia la presenza di Stafilococchi,
difficili da tipizzare. Dopo una settimana i lavaggi vengono rimossi
e si passa ad antibiotico-terapia per via orale. A controllo a
distanza di un mese dall'intervento la bambina risulta completamente
guarita.
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