Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 2011 - Volume XIV - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
Casi indimenticabili
Ma
quanto dura questa febbre???
Clinica
Pediatrica, Università di Ferrara
Entra
in Ambulatorio di Accettazione Pediatrica B., un lattante di 2
mesi. I genitori ci riferiscono: “È sempre stato
bene, ma da ieri non è più lo stesso, è
strano e abbattuto, dorme sempre e non ha voglia di mangiare; ha
anche vomitato”. Le infermiere intanto ci informano che ha
la febbre: 38,1 °C. Mentre la mamma lo sveste ci colpisce già
la cute marezzata. Lo visitiamo: effettivamente il piccolo è
in condizioni generali scadenti, ha un pianto flebile che non ci
convince... Le estremità sono fredde e ipoperfuse. I polsi
periferici sono iposfigmici e la frequenza cardiaca è di
200 bpm; il respiro è superficiale e poliponoico (FR: 80
atti/minuto). B. è ipertonico, iporeattivo e tende ad
assopirsi.
Neanche
quella fontanella anteriore (FA) bombata ci piace tanto, ed è
compatibile con la rigidità nucale e la tendenza
all’opistotono che rileviamo all’esame obiettivo
neurologico.
Arriva
l’emocromo richiesto: 18.600/mmc bianchi con 7420/mmc
neutrofili, PCR: 6 mg/dl.
In
considerazione del quadro clinico suggestivo per meningite con
stato di sepsi severa lo ricoveriamo, lo poniamo in infusione
parenterale e iniziamo terapia antibiotica con ceftriaxone,
seguita da infusione di soluzione fisiologica (2 boli). La
rachicentesi evidenzia liquor purulento, risultato poi positivo
per Haemophilus influenzae.
Le
condizioni cliniche si stabilizzano progressivamente: riprende il
colorito, migliora la perfusione periferica e si riducono
frequenza cardiaca e respiratoria. Ma non facciamo in tempo a
rilassarci troppo: B. presenta una crisi convulsiva parziale
della durata di 5 minuti, caratterizzata da scosse
tonico-cloniche a partenza dalla mano sx, estese poi all’arto
superiore e inferiore sx. Somministriamo fenobarbital; B. non
presenterà più crisi, l’EEG risulterà
negativo.
L’eco
cerebrale mostra iperecogenicità dei solchi, che risultano
lievemente allargati.
B.,
tutto sommato, sta meglio: è vigile e reattivo, la FA è
normotesa, il tono muscolare è normale e si alimenta
regolarmente; la febbre, però, persiste. Anche la PCR è
cresciuta: 14,2 mg/dl.
In
nona giornata ripetiamo quindi l’eco cerebrale, che
evidenzia la presenza di liquor iperecogeno a livello degli spazi
pericerebrali. Il nuovo prelievo liquorale risulta negativo
all’esame colturale.
Sostituiamo
il ceftriaxone con sulbactam/ampicillina, a cui verrà
successivamente aggiunta anche gentamicina. In dodicesima
giornata eseguiamo RM cerebrale e spinale, che documenta la
presenza di “empiema subdurale apprezzabile in sede
sottotecale bilateralmente”. Contattiamo i Neurochirurghi,
secondo i quali è indicato proseguire con la sola terapia
medica.
L’iperpiressia
lentamente si risolve: B. ritorna apiretico in diciassettesima
giornata. Lo dimettiamo in buone condizioni generali con evidente
riduzione della raccolta alla RM.
Empiema
subdurale: quando sospettarlo?
Haemophilus
influenzae è il patogeno più frequentemente
responsabile di meningiti batteriche nel bambino di età
compresa tra i 2 e i 12 mesi. Seguono per frequenza, in questa
fascia di età, meningococco e pneumococco.
Raccolte
subdurali si verificano nel 10-30% dei pazienti con meningite e
sono asintomatiche nell’85-90% dei casi. Nella metà
dei bambini che presentano febbre persistente sono presenti
raccolte subdurali, associate più frequentemente a H.
influenzae e a età inferiore ai 12 mesi.
I
sintomi di una raccolta subdurale non differiscono
sostanzialmente da quelli di una meningite: fontanella bombata,
diastasi delle suture, aumento della circonferenza cranica,
vomito, crisi convulsive.
La
febbre generalmente si risolve più precocemente nelle
meningiti meningococciche e pneumococciche rispetto a quelle da
H. influenzae, nel 15% delle quali dura più di 10 giorni.
La stessa febbre prolungata può però nascondere la
presenza di raccolte subdurali, che nell’1% dei casi si
complicano con un empiema.
In
presenza di un aumento della pressione intracranica o di
un’alterazione del livello di coscienza, una raccolta
subdurale dovrebbe essere trattata tramite aspirazione attraverso
la fontanella aperta. La sola febbre, invece, non è
un’indicazione per questo tipo di trattamento.
Quindi,
in un lattante con meningite… attenzione alla febbre che
non passa!!! |
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