Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
M&B Pagine Elettroniche
Il commento
Congresso di Tabiano 2010
Pediatra
di famiglia, Quattrocastella (Reggio Emilia)
Sono
onorato di scrivere, dietro gentile richiesta della redazione di
Medico e Bambino,
una breve introduzione (in realtà un come eravamo
approssimativo e un tantino autoreferenziale) ai contributi in
formato Power Point disponibili su questo numero di M&B, relativi
all’edizione 2010 del convegno di Tabiano.
Che
dire? La congressistica è dura a morire. Nonostante la crisi
economica e le restrizioni ministeriali, oggi ci sono più
congressi di una volta. Errata al momento la previsione che questi
sarebbero stati soppiantati dalla rete. Prova ne sono i forum di
discussione di POL e dell’APAL, i cui partecipanti, dopo vari
scambi di mail, hanno espresso il desidero di vedersi in faccia e di
parlarsi a viva voce e hanno generato i rispettivi convegni annuali.
Questa dell’incontrarsi, come dice appunto l’etimo della
parola congresso,
è la radice buona e insopprimibile del fenomeno; senza per
questo chiudere gli occhi sul lato oscuro della forza rappresentato
dalla connessione con il sistema dei crediti ECM.
Tabiano,
come del resto altri convegni Associazione Culturale Pediatri (ACP)
di più lunga data, ha la presunzione, all’interno della
variegata offerta congressuale, di dare qualche bonus supplementare
al partecipante. Un sapere con salde radici nella letteratura, ma
comunque spesso spendibile in ambulatorio a favore dei propri
assistiti. Una metodologia che, prevedendo un tempo uguale di
relazione e discussione (come poi formalizzato dal prof. Biasini) e
strutturando i gruppi di lavoro con il relatore stesso, permette di
avvicinare anche l’ultimo pediatra di famiglia al massimo
esperto. Un contesto amichevole che si crea dopo anni che ci
si vede, in cui si possono scambiare le proprie esperienze
professionali... e anche un po’ di vita. Ma
soprattutto un contesto privilegiato per la qualità dei
relatori, che, oltre che fornire la migliore informazione, consentono
ai partecipanti non solo di apprendere, ma anche di maturare senso
critico su quanto si dice e scrive, insomma di rendersi autonomi, di
crescere. Chi è stato almeno a qualche edizione non può
non ricordare la relativa facilità con cui si poteva parlare
in plenaria per le ridotte dimensioni della sala, ma soprattutto nei
gruppi, ma anche a tu per tu negli intervalli e a pranzo con i
relatori.
Chi
è venuto alle prime edizioni potrebbe avere avuto, come me, la
fortuna di sentire il Prof. Vullo che
raccontava di Fornara che apostrofava con “Pecoroni!” i
colleghi pediatri accomodanti nel Ventennio. “Un
provvedimento efficace non è necessariamente complesso”,
ed “È meglio sbagliare seguendo le regole che
inventarsele”. Sono solo due aforismi che io e certamente tanti
altri hanno sentito dalla viva voce del prof. Franco Panizon, che ai
Confronti a Trieste sembrava così lontano e che a Tabiano
diventava così vicino che gli potevi persino parlare. E anche
abbracciarlo. Tanti come me hanno avuto questa felicità. Certo
Tabiano non sarebbe stata possibile senza di lui, senza i suoi lucidi
fatti appena prima della relazione, quei suoi interventi fatti dal
fondo sala sul versante del pubblico.
Il
pensiero e la gratitudine va anche a tutti i relatori a partecipanti
che hanno contribuito a creare l’evento convegno in questi 20
anni e non ultimo alle Terme di Tabiano (ora Salsomaggiore-Tabiano),
che hanno da sempre fornito un indispensabile e trasparente
contributo logistico-organizzativo.
Se
per definizione il convegno è un evento effimero, dove ci si
incontra ma ben presto ci si separa, ciò non toglie che si
cerchi di serbarne un’utile memoria. Per questo una volta
c’erano gli atti, e un convegno senza gli atti non era degno di
questo nome. Quando una ventina d’anni fa nasce Tabiano, i
titoli sono inflazionati: tutti ormai ne hanno tanti ed è
sempre più chiaro che hanno un peso trascurabile ai fini della
carriera. Chi viene negli anni ’90 a Tabiano è il
pediatra di famiglia, un medico nuovo che non ha sviluppo di carriera
e che è interessato a riempire di saperi una professionalità
giovane. È il tempo delle fotocopie, richieste a gran voce dai
partecipanti, messe nelle cartelline. Ma il tempo va veloce e anche
la fotocopia, oltre che impegnativa sul versante organizzativo, sente
la crisi del cartaceo. Ed ecco l’offerta di ospitare le
relazioni sulle Pagine Elettroniche di Medico
e Bambino. Qui, chi fosse interessato
può trovare quei dettagli che di volta in volta possono
servire e che non si potrebbero compiutamente ricordare. Rimando chi
legge ai singoli contributi, segnalando per chi non fosse stato
presente e non lo sapesse in altro modo che molti di questi sono di
giovani e di pediatri di famiglia. È in particolare a loro e
ai colleghi pediatri più giovani che non solo idealmente
Tabiano si affida in vista delle prove che attendono la pediatria
italiana.
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