Luglio 2010 - Volume XIII - numero 26

M&B Pagine Elettroniche

Il commento

Congresso di Tabiano 2010
Giuseppe Boschi
Pediatra di famiglia, Quattrocastella (Reggio Emilia)


Sono onorato di scrivere, dietro gentile richiesta della redazione di Medico e Bambino, una breve introduzione (in realtà un come eravamo approssimativo e un tantino autoreferenziale) ai contributi in formato Power Point disponibili su questo numero di M&B, relativi all’edizione 2010 del convegno di Tabiano.
Che dire? La congressistica è dura a morire. Nonostante la crisi economica e le restrizioni ministeriali, oggi ci sono più congressi di una volta. Errata al momento la previsione che questi sarebbero stati soppiantati dalla rete. Prova ne sono i forum di discussione di POL e dell’APAL, i cui partecipanti, dopo vari scambi di mail, hanno espresso il desidero di vedersi in faccia e di parlarsi a viva voce e hanno generato i rispettivi convegni annuali. Questa dell’incontrarsi, come dice appunto l’etimo della parola congresso, è la radice buona e insopprimibile del fenomeno; senza per questo chiudere gli occhi sul lato oscuro della forza rappresentato dalla connessione con il sistema dei crediti ECM.
Tabiano, come del resto altri convegni Associazione Culturale Pediatri (ACP) di più lunga data, ha la presunzione, all’interno della variegata offerta congressuale, di dare qualche bonus supplementare al partecipante. Un sapere con salde radici nella letteratura, ma comunque spesso spendibile in ambulatorio a favore dei propri assistiti. Una metodologia che, prevedendo un tempo uguale di relazione e discussione (come poi formalizzato dal prof. Biasini) e strutturando i gruppi di lavoro con il relatore stesso, permette di avvicinare anche l’ultimo pediatra di famiglia al massimo esperto. Un contesto amichevole che si crea dopo anni che ci si vede, in cui si possono scambiare le proprie esperienze professionali... e anche un po’ di vita. Ma soprattutto un contesto privilegiato per la qualità dei relatori, che, oltre che fornire la migliore informazione, consentono ai partecipanti non solo di apprendere, ma anche di maturare senso critico su quanto si dice e scrive, insomma di rendersi autonomi, di crescere. Chi è stato almeno a qualche edizione non può non ricordare la relativa facilità con cui si poteva parlare in plenaria per le ridotte dimensioni della sala, ma soprattutto nei gruppi, ma anche a tu per tu negli intervalli e a pranzo con i relatori.


Chi è venuto alle prime edizioni potrebbe avere avuto, come me, la fortuna di sentire il Prof. Vullo che raccontava di Fornara che apostrofava con “Pecoroni!” i colleghi pediatri accomodanti nel Ventennio. Un provvedimento efficace non è necessariamente complesso”, ed “È meglio sbagliare seguendo le regole che inventarsele”. Sono solo due aforismi che io e certamente tanti altri hanno sentito dalla viva voce del prof. Franco Panizon, che ai Confronti a Trieste sembrava così lontano e che a Tabiano diventava così vicino che gli potevi persino parlare. E anche abbracciarlo. Tanti come me hanno avuto questa felicità. Certo Tabiano non sarebbe stata possibile senza di lui, senza i suoi lucidi fatti appena prima della relazione, quei suoi interventi fatti dal fondo sala sul versante del pubblico.
Il pensiero e la gratitudine va anche a tutti i relatori a partecipanti che hanno contribuito a creare l’evento convegno in questi 20 anni e non ultimo alle Terme di Tabiano (ora Salsomaggiore-Tabiano), che hanno da sempre fornito un indispensabile e trasparente contributo logistico-organizzativo.
Se per definizione il convegno è un evento effimero, dove ci si incontra ma ben presto ci si separa, ciò non toglie che si cerchi di serbarne un’utile memoria. Per questo una volta c’erano gli atti, e un convegno senza gli atti non era degno di questo nome. Quando una ventina d’anni fa nasce Tabiano, i titoli sono inflazionati: tutti ormai ne hanno tanti ed è sempre più chiaro che hanno un peso trascurabile ai fini della carriera. Chi viene negli anni ’90 a Tabiano è il pediatra di famiglia, un medico nuovo che non ha sviluppo di carriera e che è interessato a riempire di saperi una professionalità giovane. È il tempo delle fotocopie, richieste a gran voce dai partecipanti, messe nelle cartelline. Ma il tempo va veloce e anche la fotocopia, oltre che impegnativa sul versante organizzativo, sente la crisi del cartaceo. Ed ecco l’offerta di ospitare le relazioni sulle Pagine Elettroniche di Medico e Bambino. Qui, chi fosse interessato può trovare quei dettagli che di volta in volta possono servire e che non si potrebbero compiutamente ricordare. Rimando chi legge ai singoli contributi, segnalando per chi non fosse stato presente e non lo sapesse in altro modo che molti di questi sono di giovani e di pediatri di famiglia. È in particolare a loro e ai colleghi pediatri più giovani che non solo idealmente Tabiano si affida in vista delle prove che attendono la pediatria italiana.


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G. Boschi. Il Congresso di Tabiano 2010. Medico e Bambino pagine elettroniche 2010;13(26) https://www.medicoebambino.com/?id=CM1026_10.html