Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Ottobre 2009 - Volume XII - numero 8
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Una
diagnosi al telefono
1Medico-chirurgo,
2Pediatra di Famiglia, Napoli
Indirizzo
per corrispondenza: mayer.marina@libero.it
A
diagnosis on the phone
Key
words
Intussusception,
abdominal pain, lethargy, case report
Summary
We
report the case of a 3-year-old male who presented, during viral
gastroenteritis epidemic peak, with vomiting and abdominal pain.
He had no fever or diarrhoea. His mother told us that her son was
lethargic and he had abdominal pain crises. We sent the patient
to the emergency unit where he underwent ultrasound that revealed
the diagnosis of intestinal intussusception.
He was operated on immediately.
|
Descriviamo
il caso di un bimbo di tre anni che presenta, durante il picco
epidemico di gastroenterite virale, vomito e dolori addominali.
Il piccolo non ha febbre né diarrea. La mamma ci riferisce che
appare abbattuto e lamenta dolori addominali a poussèe.
Inviamo il piccolo al pronto soccorso dove un eco addome svela la
diagnosi: invaginazione intestinale. Il bimbo viene prontamente
operato.
Un
pomeriggio di metà dicembre squilla il cellulare: “Dottoressa
L. non la smette più di vomitare e accusa forti dolori
addominali”. L. è un bel bambino di 3 anni e 4 mesi con
una storia di infezioni respiratorie ricorrenti. Siamo in piena
epidemia di gastroenterite virale per cui diamo alla madre le solite
“dritte ”sulla gestione dell’infezione e le
consigliamo di monitorare l’evoluzione della sintomatologia.
Passano le ore ma la situazione non migliora, continuano le crisi
dolorose, intervallate da periodi di benessere, il bambino è
abbattuto; si manifesta un unico episodio di vomito a getto dopo
l’assunzione di una piccola quantità di cibo. Il piccolo
non ha diarrea e febbre. La mamma ci mette al corrente
dell’evoluzione della sintomatologia e, alla luce dei nuovi
elementi acquistiti, l’ipotesi di una gastroenterite ci appare
sempre meno probabile e, a questo punto, consigliamo di effettuare al
più presto un’eco addome.
Il
piccolo viene condotto al pronto soccorso; è abbattuto e
sofferente. All’esame obiettivo l’addome è
trattabile e non vengono rilevati ulteriori elementi dirimenti ai
fini diagnostici.
I medici
decidono di ricoverarlo ed effettuano l’ecografia dell’addome.
Tale esame risulterà decisivo per la risoluzione del caso di
L.…
Infatti
l’ecografia addominale mostra: a livello della valvola
ileo-cecale immagine a bersaglio con bordi ipoecogeni e nucleo
centrale iperecogeno (Figura 1). Tale reperto
è patognomonico di invaginazione intestinale1-2.
Posta la
diagnosi di invaginazione intestinale ileo-cecale il piccolo viene
sottoposto, dopo tentativo di riduzione incruenta dell’invaginato,
a intervento chirurgico. L’intervento in laparotomia ha
permesso di escludere la maggior parte delle cause di invaginazione
secondaria che, nella fascia d’età del nostro piccolino,
si verifica con maggior frequenza rispetto alla forma idiopatica.
Tramite
la visualizzazione diretta dell’ansa invaginante e
dell’invaginato sono state scartate cause di invaginazione
secondaria:
- anatomiche: diverticolo di Meckel, duplicazioni intestinali;
- vascolari: vasculite dei piccoli vasi;
- meccaniche: neoformazioni benigne e maligne.
Si
verifica invaginazione intestinale quando un segmento
prossimale dell’intestino va a inserirsi, come per
scivolamento, nel tratto intestinale distale.
L'invaginazione
intestinale è la prima causa di ostruzione intestinale tra il
3° mese e i 6 anni di vita, molto alta dopo i 3 mesi mentre
decresce dopo i 36 mesi (più dell’80% dei casi si
verifica sotto i 2 anni)3. L’incidenza di tale
condizione oscilla da 1 a 4 per 1000 nati vivi. Il rapporto maschio -
femmina è di 4:1. Tale affezione presenta un picco stagionale:
Primavera - Autunno, correlato con infezione da adeno-virus tipo
40/41.
Nei casi
in cui non si riconosce alcuna causa apparente (90-92%) si parla di
invaginazione idiopatica. I casi di invaginazione secondaria (8-10%)
sono dovuti a cause anatomiche (diverticolo di Meckel, polipi,
duplicazioni intestinali) o a malattie sistemiche (porpora di
Schonlein-Henoch, fibrosi cistica, tumori).
Se il
paziente affetto viene trattato entro 24 ore la mortalità è
pressoché nulla; in assenza di trattamento l’exitus
sopraggiunge entro 2-5 giorni.
Il quadro
clinico della patologia è caratterizzato da:
- Dolore parossistico a crisi in un bambino prima sano. Tra le crisi il bimbo sta bene. Col passare del tempo il piccolo diviene stanco e letargico;
- Vomito prima alimentare poi biliare;
- Feci a gelatina di ribes patognomoniche ma solitamente tardive;
- Massa addominale palpabile nel quadrante addominale superiore destro
- La classica triade sintomatologica costituita da: dolore addominale di tipo colico, vomito e feci a gelatina di ribes è presente solo nel 21% dei casi.
Questo
caso ci ha insegnato che:
- Non bisogna mai ridurre il livello d’ascolto. L’ennesima telefonata in periodo epidemico in cui una mamma ci riferisce che suo figlio accusa mal di pancia e vomita ripetutamente poteva esser rapidamente archiviata dando i soliti consigli per la cura della gastroenterite; ma, ascoltando bene le parole della madre, e, seguendo l’evoluzione dei sintomi, ulteriori dati ci fanno insospettire. Il dolore del piccolo è a crisi, negli intervalli tra le crisi dolorose il bambino è abbattuto, non è presente febbre né diarrea.
- Una diagnosi improbabile non è impossibile. Il nostro piccolo paziente ha 3 anni e 4 mesi, più dell’80% dei casi di invaginazione intestinale avviene prima dei 2 anni d’età.
- Purtroppo non sempre le patologie si estrinsecano con i loro quadri patognomonici. Nel nostro caso, per esempio, la consulenza chirurgica aveva escluso la presenza di addome acuto, all’esame obiettivo non è stato possibile palpare nel quadrante addominale superiore destro una massa a salsicciotto (caratteristica dell’invaginazione ileo-colica), non è stata rilevata all’esplorazione rettale la presenza di sangue nell’ampolla rettale né tantomeno sono comparse le famose feci a gelatina di ribes.

Figura
1. Ecografia dell’addome: tipica immagine a coccarda segno
di invaginazione. L’ansa invaginante avvolge l’ansa
invaginata.
- Weinberg E, Winters W. Intussusception in children: the role of sonography. Radiology 1992;184:601.
- Byrne AT, Geoghegan T, Govender P, Lyburn ID, Colhoun E, Torreggiani WC. The imaging of intussusception. Clin Radiol 2005;60:39-46.
- Richard E., Md. Behrman (Editor), Hal B., Md. Jenson. By W B Saunders: Nelson Textbook of Pediatrics 17th edition, May 2003, pag. 1242-1243.
Vuoi citare questo contributo?