Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Maggio 2009 - Volume XII - numero 5
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Un
bambino con noduli tiroidei
Dipartimento
di Pediatria, Università degli Studi di Firenze, AOU Meyer,
Firenze
Indirizzo
per corrispondenza: seminara@unifi.it
A
CHILD WITH THYROID NODULES
Key
words
Thyroid
nodule, Malignancy, Fine-needle aspiration biopsy, Child
Summary
We
report a case of a 8-year-old boy with a palpable mass on the
anterior part of the neck. The thyroid nodules present a high
risk of malignancy in pediatric patients. The child was admitted
to our clinic for clinical analyses and instrumental
investigation. Clinical examination of the neck focused on the
thyroid nodules and gland itself. Biochemical assessment was not
pathologic. Ultrasonography showed disormogenesis and nodules on
the left and right lobes and on the apex. The fine needle
aspiration biopsy (FNAB) established benign nature of the nodule.
The patient was treated with levotyroxine and needed simple
annual follow-up to detect changes in the nodule size and thyroid
function.
|
Descriviamo
il caso clinico di un bambino che noi seguiamo perché presenta
un nodulo tiroideo, attualmente in trattamento con L-tiroxina. In età
pediatrica i noduli tiroidei sono abbastanza frequenti e presentano
un rischio molto alto di degenerazione maligna: necessitano pertanto
di una diagnosi tempestiva e di controlli successivi frequenti e
accurati.
Il
bambino giunge alla nostra osservazione all’età di 8
anni e 4 mesi per la presenza di una tumefazione nella regione
anteriore del collo. È presente nella linea materna
familiarità per patologie tiroidee (gozzo multinodulare
tossico nella madre e noduli tiroidei nella nonna).
All’esame
obiettivo si osserva nella regione anteriore del collo una massa
rotondeggiante con superficie liscia, di consistenza parenchimatosa,
mobile sui piani superficiali e profondi, leggermente dolente alla
palpazione, con cute sovrastante integra (Figura 1, 1,2,3).
Non linfoadenopatie laterocervicali.
Gli esami
ematochimici risultano nella norma, in particolare non presenti segni
di flogosi in atto e funzione tiroidea nei limiti: TSH = 0,960 µUI/mL
(vn 0,4-4); FT3 = 4,72 pg/mL (vn 2,42–7,07); FT4 = 1,32 ng/dL
(v.n. 0,80-1,90). Negativi gli anticorpi anti tiroide e i marker
tumorali.
L’ecografia
tiroidea mostra una tiroide in sede di ecostruttura diffusamente
disomogenea. A carico del lobo sinistro si rileva una formazione
nodulare di mm 33 x 25 x 24, con discreto incremento della
vascolarizzazione nel suo contesto; il lobo destro è
modicamente disomogeneo per la presenza di un nodulo posteriore
ipoecogeno di circa 5 mm. Anche in sede apicale si osserva una
disomogeneità di circa 5 mm. Non tumefazioni linfonodali
contigue.
Alla
scintigrafia tiroidea la ghiandola è in sede, di dimensioni
superiori alla norma, con dismogenea distribuzione del tracciante. Il
nodulo palpabile in sede basale sinistra appare “freddo”.
Viene,
pertanto, eseguita agobiopsia del nodulo che risulta citologicamente
negativa e orienta per gozzo nodulare non tossico. Si intraprende
terapia con L-tiroxina.
Il nostro
paziente viene rivalutato a distanza di sei mesi circa. Presenta
funzionalità tiroidea nella norma e le dimensioni del nodulo
tiroideo sono rimaste invariate all’ecografia.
I noduli
tiroidei hanno una frequenza in età pediatrica di circa
l’1,5%. Ogni nodulo nel bambino deve essere esaminato con un
approccio diagnostico più tempestivo e accurato rispetto
all’adulto, a causa della maggior frequenza con cui si verifica
la trasformazione neoplastica maligna. L’incidenza dei noduli
tiroidei maligni nei bambini, infatti, è pari al 26,4% del
totale dei noduli tiroidei in età pediatrica1.
Le
principali cause dei noduli tiroidei sono riportati nella Tabella
1.
Di fronte
a un nodulo tiroideo palpabile in primo luogo va eseguita un’anamnesi
accurata volta a escludere familiarità per carcinoma tiroideo,
eventuali esposizioni a radiazioni ionizzanti a scopo diagnostico o
terapeutico e provenienza da zone ad alto rischio nucleare. Vanno poi
eseguiti accertamenti sia ematochimici (funzione tiroidea,
autoanticorpi tiroidei e marker tumorali) che strumentali (ecografia
tiroidea, scintigrafia tiroidea, biopsia con agoaspirato)2.
La biopsia con agoaspirato ha il ruolo principale nella diagnosi, per
stabilire la natura del nodulo3.
Fattori
di rischio per l’evoluzione maligna di un nodulo tiroideo sono
rappresentati dalla familiarità per carcinoma tiroideo, dalla
rapida crescita del nodulo stesso e dalle sue caratteristiche
(fissità e adesione ai piani sottostanti) e dalla presenza di
linfoadenopatie latero-cervicali. Dal punto di vista ecografico,
fattori di rischio sono la presenza di margini irregolari, di
microcalcificazioni e di vascolarizzazione intranodulare.
La
diagnosi differenziale di un gozzo deve essere inizialmente fatta tra
forme diffuse e forme nodulari. In generale un aumento diffuso della
ghiandola è espressione di uno stimolo “in toto”
della tiroide a opera del TSH o di immunoglobuline specifiche, più
raramente di un infiltrato diffuso; talvolta un aumento diffuso della
ghiandola è dovuto alla presenza di numerose strutture
nodulari stipate (gozzo multinodulare). Nelle forme nodulari la
diagnosi differenziale deve essere posta tra le seguenti patologie:
ipotiroidismo congenito dovuto a disormonogenesi o ectopia; cisti del
dotto tireoglosso; emiagenesia tiroidea; gozzo semplice; adenoma
follicolare; malattie tiroidee autoimmuni. Ognuna di queste
patologie, comunque, può essere fattore predisponente per la
formazione di noduli tiroidei1.
La
terapia dei noduli tiroidei asintomatici, come nel caso del nostro
paziente, può prevedere la somministrazione di L-tiroxina allo
scopo di tenere a riposo la ghiandola stessa. È stato visto
che tale terapia può provocare in alcuni pazienti una
riduzione del volume del nodulo entro 6-12 mesi4; in altri
pazienti si è ottenuto solo l’arresto o il rallentamento
della crescita del nodulo5,6, ma con il rischio di effetti
collaterali di tipo ipertiroideo7–10. Nel complesso
però non vi è accordo su tale trattamento fra i vari
Autori11–13.
Sono
comunque necessari controlli clinici, ematochimici ed ecografici
ravvicinati ed è opportuno eseguire un’agobiopsia di
controllo ogni anno13.
Figura
1. . Evidenza di voluminosa massa rotondeggiante nella
regione anteriore del collo con cute sovrastante integra

Anomalie congenite:
- Ectopia tiroidea
- Agenesia unilaterale
- Presenza del dotto tireoglosso
- Igroma cistico
- Cisti dermoide
Neoplasie
- Benigne (adenoma)
- Maligne:
-
carcinoma midollare
-
carcinoma follicolare
-
carcinoma aplastico
BIBLIOGRAFIA
1. Nedzelia
M. Pathogenesis, diagnosis and management of thyroid nodules in
children. Endocrine-Related Cancer 2006;13:427-53.
2. Yeuing
MJ, Serpell JW. Management of the solitary thyroid nodule. Oncologist
2008;13:105-12.
3. Durante
C, Cava F, Paciaroni A, Filetti S. Benign thyroid nodules: diagnostic
and therapeutic approach. Recenti Prog Med 2008;99:263-70.
4. Hegedüs
L, Bonnema SJ, Bennedbaek FN. Management of simple nodular goiter:
current status and future perspectives. Endocr Rev 2003;24:102-32.
5. Zelmaenovitz
F, Genro S, Gross JL. Suppressive therapy with levothyroxin for
solitary thyroid nodules: a double-blind controlled clinical study
and cumulative meta-analyses. J Clin Endocrinol Metab 1998;83:3881-5.
6. Bennedbæk
FN, Nielsen LK, Hegedüs L. Effect of percutaneous ethanol
injection therapy vs. suppressive doses of L-thyroxine on benign
solitary solid cold thyroid nodules: a randomized trial. J Clin
Endocrinol Metab 1998;83:830-5.
7. Parle
JV, Maisonneuve P, Sheppard MC, Boyle P, Franklyn JA. Prediction of
all-cause and cardiovascular mortality in elderly people from one low
serum thyrotropin result: a 10-year cohort study. Lancet
2001;358:861-5.
8. Toft
AD. Clinical practice. Subclinical hyperthyroidism. N Engl J Med
2001;345:512-6.
9. Faber
J, Galloe AM. Changes in bone mass during prolonged subclinical
hyperthyroidism due to L-thyroxine treatment: a meta-analyses. Eur J
Endocrinol 1994;130:350-6.
10. Papini
E, Petrucci L, Guglielmi R, et al. Long-term changes in nodular
goiter: a 5-year prospective randomized trial of levothyroxine
suppressive therapy for benign cold thyroid nodules. J Clin
Endocrinol Metab 1998;83:780-3.
11. Ridgway
EC. Clinical review 30: clinician’s evaluation of a solitary
thyroid nodule. J Clin Endocrinol Metab 1992;74:231-35.
12. Gharib
H, James EM, Charnoneau JW, Naessens JM, Offord KP, Gorman CA.
Suppressive therapy with levothyroxine for solitary thyroid nodules:
a double-blind controlled clinical study. N Engl J Med 1987;317:70-5.
13. Galofré
JC, Lomvardias S, Davies TF. Evaluation and treatment of thyroid
nodules: a clinical guide. Mt Sinai J Med 2008;75:299-311.
Vuoi citare questo contributo?