Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Luglio 2004 - Volume VII - numero 7
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
PIastrinopenia
isolata x-linked da mutazione missense del gene Wasp: descrizione di
un caso
U.O.
Pediatria, Ospedale “M. Bufalini”, Cesena
*
Dipartimento di Pediatria, Università di Brescia
Indirizzo
per corrispondenza:
locatelli_chiara@libero.it
Domanda
Ho
letto con interesse il suo articolo sulle pagine elettroniche di
Medico e Bambino, ma non ho capito chiaramente quale e' il vantaggio
dell'analisi genetica in questo caso. La diagnosi di XLT non poteva
porsi solo sulla conta e volume piastrinico? Esistono correlazioni
genotipo fenotipo che possono condizionare il comportamento
terapeutico di una XLT? Ci sono rischi di piastrinopenia grave? Come
si cura la piastrinopenia in questi casi? Che tipo di comunicazione
si da' alla famiglia? Si usano le immunoglobiline? con che efficacia?
e il cortisone? E' mai indicata la splenectomia?
A.
Tommasini, Trieste
Risposta
Gentile
Dr.Tommasini
I
tentativi di correlare i diversi fenotipi con cui si può
esprimere la WAS a specifici genotipi hanno fin ora dato risultati
controversi. In letteratura sono descritti casi di membri della
stessa famiglia (di sesso maschile) sia con lo stesso fenotipo che
con fenotipo differente. Uno studio1 condotto su 48 pazienti sembra
però dimostrare che mutazioni a livello del terzo distale del
gene WASP, che comprende gli esoni dal 7 all'11, interferiscano
maggiormente con la funzione della proteina (che può non
essere del tutto espressa), determinando un fenotipo più
severo. Diversamente mutazioni (che sono prevalentemente missense) a
livello dei primi 3 esoni del gene sono generalmente (perchè
esistono anche delle eccezioni) associate ad un'espressione
fenotipica più lieve, presumibilmente perchè rimangono
integri domini della proteina WASP funzionalmente importanti e quindi
questa viene sostanzialemente espressa. In realtà molto
probabilmente esistono altri fattori genetici (non correlati a WASP)
e fattori ambientali che influiscono sull'espressione clinica della
sindrome. Quest'ipotesi spiegherebbe l'espressione fenotipica
discordante nei membri di una stessa famiglia.
La XLT,
anche se si esprime a livello fenotipico in maniera più
attenuata della WAS, è comunque associata ad un aumentato
rischio di emorragie, anche gravi, secondarie a severa piastrinopenia
Alla
famiglia si consiglia di adottare provvedimenti adeguati a
minimizzare il rischio di emorragie (foderare il lettino del bimbo e
successivamente utilizzare caschetti protettivi, ginocchiere,
gomitiere...). E' opportuno inoltre eseguire un emocromo una volta
al mese per valutare il numero delle piastrine circolanti e viene
consigliato di effettuare le vaccinazioni contro i germi capsulati
con vaccini coniugati. Si raccomanda inoltre di allertare il curante
in caso d'infezioni intercorrenti poichè un trattamento
antibiotico tempestivo deve essere sempre considerato
Come
trattare la XLT ? Forse mi è più facile dirti cosa non
fare. Le immunoglobuline e.v. generalmente non vengono utilizzate in
caso di piastrinopenia severa sintomatica perchè usualmente
inefficaci; può essere indicata la terapia cortisonica
(inevitabile provarla !) anche se spesso il rialzo piastrinico è
modesto e transitorio. Il ricorso alla splenectomia può essere
preso in considerazione quando il numero delle piastrine dovesse
essere stabilmente inferiore a 20000/mmc (soprattutto in presenza di
sintomi !).
Chiara
Locatelli
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