Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Settembre 2001 - Volume IV - numero 7
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Vomito
e diarrea come sintoma di presentazione di un' intossicazione da
ossido di carbonio
Ospedale
"SS. Annunziata" di Napoli
Diarrhea
and vomiting as presenting symptoms in of Carbonium Oxide Poisoning.
Case report.
Keywords:
Gastrointestina symptoms, Carbonium oxyde poisoning
Summary
A 7 year
old child was admitted with fever, headhache, diarrhea and vomiting.
Non other symptoms were present. Transcutaneous oxymetry and PaO2
were also normal. Only the following involvement of other members of
the family allowed the right diagnosis.
Introduzione
L'ossido
di carbonio è un gas inodore, incolore, non irritante. Si
forma nelle aree urbane dalla combustione incompleta di sostanze
organiche provenienti dagli scarichi delle auto, di altri
autoveicoli, di impianti industriali. Le fonti più frequenti
d'inquinamento domestico sono date dalle fiammelle pilota di
scaldabagni ed impianti di riscaldamento, da cucine a gas, da stufe e
bracieri, in ambienti poveri di O2 e/o per sua scarsa eliminazione
dall' ambiente.
Il CO
diffonde rapidamente attraverso la membrana alveolocapillare
legandosi, stabilmente ma reversibilmente, all'Hb in competizione con
l'O2 formando COHb incapace di fissare e trasportare O2. La sua
affinità per l'Hb è 250 volte superiore a quella
dell'O2. In condizioni normali la sua concentrazione nel sangue è
<1%. Ad una concentrazione atmosferica dello 0,06 % il CO lega
circa la metà dell'Hb circolante, con manifestazioni cliniche
rilevanti, aggravate da una attività muscolare anche se
minima. Una sua concentrazione nell'aria inspirata dello 0,15 - 0,20%
può essere rapidamente mortale. Il grado d'ipossia tissutale e
quindi la gravità dell'intossicazione, per uno stesso livello
d'esposizione, è maggiore nel bambino piccolo rispetto
all'adulto (maggior spostamento a sn della curva di dissociazione
della restante O2Hb che cede con maggior difficoltà l'O2
trasportato). In relazione all'ipossia tisutale i primi organi
bersaglio sono quelli a più elevato consuno di O2 (SNC, cuore,
reni). In età pediatrica la sintomatologia d'esordio può
essere quanto mai polimorfa.
Il
Caso
Salvatore
F., 7 anni. Giunge in Accettazione - P.S., accompagnato dai genitori,
poche ore dopo la mezzanotte. Presenta da qualche ora un quadro
clinico di gastroenterite con cefalea, temperatura febbrile (37,8
°C), episodi incoercibili di vomito associati ad alvo diarroico.
Durante il trasporto in Ospedale gli episodi di vomito sono peraltro
quasi completamente regrediti ed il piccolo giunge alla ns.
osservazione lamentando cefalea , modesta polipnea, vaghe sensazioni
di vertigine e sonnolenza.
Anamnesi
familiare, fisiologica e patologica remota negative. Non segnalate
assunzioni di farmaci o di altre sostanze, né pregressi
episodi di traumi.
E.O.
Buone condizioni generali, discreto orientamento temporo-spaziale.
Cute e mucose visibili di colorito roseo. Temp. 37,6°C,
F.C.90/min, lieve polipnea (f.r.32/min), P.A. 90/70 mmHg. Pupille
isocoriche, isocicliche, normoreagenti alla luce, ROT normoevocabili,
prove di coordinamento nella norma, sensibilità conservata,
assenza di segni meningei. Es. obb. per il resto negativo.
Esami
ematochimici tutti nella norma tranne un modesto innalzamento delle
aminotrasferasi (x2), di LDH e CPK.
EEG
con assenza di grafoelementi patologici.
In
relazione alla polipnea vengono praticate l'ossimetria percutanea e
l'emogasanalisi che risultano sostanzialmente nella norma.
A
30 min. circa dal ricovero anche la madre di S., seguita dal padre,
inizia a presentare episodi di vomito ed ambedue segnalano una
modesta cefalea. Nel fondato sospetto a questo punto, da parte
nostra, di un probabile caso di intossicazione da CO, dopo una
rivalutazione anamnestica, essi riferiscono dell'installazione, da
pochi giorni, nel proprio appartamento, di un nuovo scaldabagno a
gas.
A
Salvatore viene eseguito un prelievo ematico per il CO la cui
concentrazione risulta del 32%. In accordo col Centro Antiveleni ed
in relazione all'assenza di perdita di coscienza ed all' esame
neurologico (assenza di ipertono-iperriflessia), il piccolo inizia
terapia con somministrazione di O2 al 100% con maschera di Venturi.
Dopo circa due ore non presenta più alcuna sintomatologia e,
dopo un adeguato periodo di osservazione, viene dimesso. La causa
dell' accaduto viene successivamente identificata da un tecnico
chiamato a verificare il funzionamento dello scaldabagno a gas: il
sistema di scarico non è stato eseguito secondo le regole
vigenti ed in una serata di forte vento si è verificato un
accumulo di CO nei locali dell'abitazione.
Il
contributo
In
età pediatrica, specie nella 2a - 3a infanzia, la
presentazione clinica dell' intossicazione da ossido di carbonio è
caratterizzata da un notevole polimorfismo.
Non
raramente si riscontrano quadri clinici di tipo gastrointestinale o
similinfluenzale, così come nel nostro caso, fortemente
fuorvianti per un corretto inquadramento diagnostico.
Il
livello di gravità dell'intossicazione da CO è quasi
sempre scarsamente correlato ai suoi livelli di concentrazione nel
sangue ed i primi segni sono a carico del SNC e del sistema
cardiocircolatorio. L'attività respiratoria resta nella norma
fino alla fase di acidosi metabolica con relativa franca polipnea
compensatoria.
I
livelli di CO si dimezzano in circa 5 ore all'aria aperta, in un'ora
e mezza con O2 al 100%, in 20 minuti con O2 iperbarico a 2,5
atmosfere.
Il
livello della COHb non sembra essere l'elemento determinante per la
scelta del tipo di O2 terapia in quanto non esiste stretta relazione
fra la sua concentrazione nel sangue e tipo di manifestazioni
cliniche.
La
scelta dell' O2 terapia iperbarica è raccomandata,
sostanzialmente, nei casi con perdita di coscienza o in presenza di
segni neurologici.
L'ossimetria
percutanea non discrimina la COHb dalla O2Hb; l' emogasanalisi valuta
la pressione parziale di O2 (PaO2) non influenzata da CO, come nel
caso da noi riportato.
Fondamentale
per una corretta diagnosi è come sempre l'anamnesi. La
possibilità di un'intossicazione da CO va sempre considerata
nel caso vengano riferiti malesseri vaghi, cefalea, nausea, associata
a disturbi quali palpitazioni, tremori o di tipo gastrointestnale;
specialmente se da più persone conviventi nello stesso
ambiente domestico.
Bibliografia
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Burkley RG, Ask SE, Eshom JL, Rydam R, Schaider J, Shayne P. The
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