Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Giugno 2001 - Volume IV - numero 6
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Corpo
estraneo esofageo
Servedio,
Sezione di Pediatria Ospedale di Tricarico (MT)
Servedio,
Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII Bari
Oesophageal
foreign body
Keywords:Foreign
body, Oesophagus
Summary
An
oesophageal foreign body in a 9 months infant remained undiagnosed
for 10 days. The symptoms referred (cry, refusal of solid foods,
vomiting) were discontinuous, almost occasional. Finally, direct
observation of the infant being fed suggested the right diagnosis.
Il
caso
Giuseppe
èun bambino di 9 mesi che giunge alla nostra osservazione per
alcuni episodi di vomito, cui hanno fatto seguito crisi di pianto
inconsolabile, che si verificavano sia nelle ore diurne che in quelle
notturne.
Visitato
una prima volta, sta benissimo, non piange ed è vispo e
allegro.
Dopo
un paio di giorni veniamo contattati dalla mamma perché
Giuseppe piange nuovamente (lo si sente al telefono!) in maniera
inconsolabile e vuole solo il latte materno: rifiuta ogni alimento
solido.
Viene
ricontrollato nuovamente: esame obiettivo negativo, non piange...
Il giorno
dopo nuova telefonata: mentre mangiava, al secondo boccone di un
barattolo di frutta, Giuseppe scoppia a piangere e rimane con il cibo
in bocca. Si inizia una terapia con ranitidina, che sembra alleviare
il sintomo pianto (ma non l'avversione per i cibi solidi), ma
questa volta si decide di osservare il bambino mentre mangia. Si
fanno preparare una pasto semisolido (pastina in brodo di verdure) e
uno yogurt alla frutta; alla vista della pastina Giuseppe fa segno
con le manine di rifiutare il cibo e, dopo le opportune insistenze,
al primo boccone ha un paio di conati di vomito e, subito dopo,
vomita... Dopo alcuni minuti gli si propone lo yogurt, che mangia
senza problemi!!!
La
diagnosi
La mattina dopo viene fatta una prima radiografia in bianco,
nell'ipotesi di un corpo estraneo esofageo, con esito negativo, e
subito dopo una radiografia con mezzo di contrasto (v. figura) che
evidenzia una immagine che, sulle prime, fa pensare ad un diverticolo
esofageo, ma che l'indagine endoscopica successiva dimostra essere
lo stampo di un corpo estraneo disposto trasversalmente al limite fra
il terzo superiore e il terzo medio dell'esofago.
L'immagine
del falso diverticolo era riconducibile alla raccolta di un po' di
bario fra la parete dell'esofago e uno dei lati minori del corpo
estraneo, che era un pezzo di plastica di quelli che si trovano nelle
uova di cioccolata.
Adesso
Giuseppe sta di nuovo bene, ed è tornato a mangiare di tutto
come prima.
Il
contributo
Questo
caso ci dàl'opportunità di ricordare di porre
attenzione a segni che pur essendo comuni vengono sottolineati con
forza dalle mamme (Giuseppe aveva iniziato a piangere in maniera
persistente ed apparentemente inspiegabile, come non aveva mai fatto
prima) e di pensare al corpo estraneo esofageo in presenza di
disfagia per i cibi solidi e di vomito, anche in assenza di altri
segni evocativi di corpo estraneo, come la scialorrea o la tosse.
Un'altra buona norma è quella di osservare, nei casi dubbi,
direttamente il bambino nelle condizioni ottimali per la ricerca del
sintomo: nel nostro caso decisivo per la diagnosi è stato il
pasto cui abbiamo assistito personalmente.
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