Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Dicembre 2002 - Volume V - numero 10
M&B Pagine Elettroniche
Casi clinici della letteratura
Otite
media acuta*
Il
caso clinico che verrà esposto riguarda un problema clinico
molto comune e quindi non offre spunti di grande interesse culturale;
tuttavia l'otite media rappresenta una condizione che offre nella
pratica la possibilità di varie strategie di trattamento,
spesso in aperto contrasto l'una con l'altra. L'articolo, sotto la
rubrica "Clinical practice" è uscito di recente sulNew Engl J Med (347:1169-74, 2002, fascicolo del 10 ottobre)
ed è presentato come un caso clinico. Per questo è
stato inserito nella presente rubrica.
Inserire
la figura Otite media 1°.bmp
Figura
n.1 – Orecchio medio
La
membrana del timpano forma la parete laterale dell'orecchio medio.
La funzione della tuba di Eustachio è quella di equilibrare la
pressione nell'orecchio medio con quella del naso-faringe. I
batteri e virus presenti nel naso-faringe possono raggiungere
l'orecchio medio durante le fasi di equilibrio pressorio. Un terzo
della mucosa dell'orecchio medio e l'intera tuba di Eustachio
sono tappezzate da un epitelio mucociliare (vedi le linee, formate da
tanti piccoli punti (le ciglia), lungo tutta la tuba di Eustachio e
la parte inferiore dell'orecchio medio), le cui ciglia battono per
trasportare i batteri dall'orecchio medio in basso verso il
naso-faringe (vedi frecce in basso, rivolte a destra). L'aria
dall'orecchio medio entra nelle cellule della mastoide, attraverso
l'aditus (vedi freccia in alto, rivolta a sinistra).
Inserire
la figura Otite media 2°.bmp
Figura
n.2 – Aspetto della membrana del timpano nei bambini
La figura
A mostra una membrana timpanica retratta, che fa aumentare la
prominenza del manico del martello. L'umbo è visibile.
La figura
B mostra il reperto di un'otite media batterica, caratterizzata da
una bombatura della membrana del timpano e da liquido purulento al di
là della membrana. L'umbo e il manico del martello non sono
visibili.
La figura
C mostra una membrana timpanica rossa, senza liquido nell'orecchio
medio. Il martello e l'umbo sono visibili.
Terapia
antibiotica ritardata
La
piccola percentuale di bambini che beneficerà della terapia
antibiotica non è facilmente identificabile al momento della
diagnosi. Una strategia per ridurre la prescrizione non necessaria di
antibiotici è quella di ritardare il trattamento di 48-72 ore
dopo la diagnosi per determinare se c'è un miglioramento
clinico spontaneo. Questo tipo di comportamento è stato usato
in Olanda: i bambini sono stati attentamente monitorati e un ciclo di
7 giorni di antibiotico è stato fatto soltanto quando non si è
notato miglioramento nei sintomi dopo 1-2 giorni nei bambini di meno
di due anni ed entro i 3 giorni nei bambini di due anni o più.
Questa politica si è associata a una riduzione nell'uso di
antibiotici del 31% nei casi di otite media acuta (più basso
di quello riscontrato negli Stati Uniti), con una diminuita
resistenza dell'agente causale.
L'efficacia
nella pratica generale di questa strategia della prescrizione
ritardata di antibiotici è stata eseguita a caso in una prova
riguardante 315 bambini dai 6 mesi ai 10 anni con un'orecchio acuto
e timpano rosso (il 41% aveva meno di 3 anni). Dal 7 al 9% dei
bambini aveva un timpano perforato e il 46% aveva il timpano bombato.
I bambini erano stati assegnati a caso ai gruppi che ricevevano
amoxicillina o immediatamente o dopo un ritardo di 3 giorni (la
prescrizione del farmaco era stata comunque lasciata alla prima
visita). I genitori erano stati avvisati di somministrare una dose
piena di paracetamolo per il dolore e per la febbre. L'uso
immediato degli antibiotici aveva ridotto la durata dei sintomi
-incluso il pianto durante il giorno e i disturbi del sonno nella
notte - di circa un giorno e pure l'uso del paracetamolo. D'altra
parte il beneficio era avvenuto dopo le prime 24 ore, quando i
sintomi erano comunque diminuiti. I genitori di solo 36 di 150
bambini nel gruppo che aveva ricevuto gli antibiotici in ritardo
(24%), avevano usato la prescrizione di antibiotici, sulla base del
fatto che i genitori avevano riconosciuto che i sintomi si stavano
risolvendo da soli entro 3 giorni nella maggioranza dei bambini. I ¾
dei genitori del gruppo nel quale gli antibiotici venivano dati in
ritardo, erano soddisfatti del trattamento del proprio figlio.
Un
impedimento all'uso della strategia antibiotici in ritardo è
stata la paura di un aumentato rischio di mastoidite acuta. In
Olanda, Norvegia e Danimarca, che hanno la prescrizione di
antibiotici per otite nel 31, 67 e 76% dei casi rispettivamente,
l'incidenza di mastoidite è stata praticamente la stessa,
cioè di 4 casi su 100.000 bambini per anno, in un periodo di 5
anni (Van Zuijlen D.A. et al., Pediatr Infect Dis J 20:140.4,
2001). Ma in Canada e Stati Uniti dove la prescrizione di
antibiotici per otite supera il 96%, l'incidenza è stata di
circa 2 casi su 100.000 bambini per anno. L'uso ristretto di
antibiotici per otite acuta si è associato ad un raddoppio
nell'incidenza di mastoidite acuta, ma questa differenza ammontava
a 2 casi in più di mastoidite ogni 100.000 bambini per anno.
Prevenzione
Prove del
concetto che le infezioni virali delle vie aeree predispongano i
bambini all'otite media batterica o causino un'otite media
virale, sono fornite dagli studi sull'effetto sull'otite media
dell'immunizzazione con il vaccino dell'influenza o del
trattamento dell'influenza con un inibitore della neuraminidasi.
Sia In Finlandia che negli Stati Uniti i bambini di un asilo nido,
che erano stati assegnati a ricevere il vaccino contro l'influenza
hanno avuto una riduzione del 33-36% nel numero di casi di otite
media acuta, in confronto a quelli che invece avevano ricevuto
placebo, durante le sei settimane nelle quali l'influenza aveva
colpito la comunità.
La
capacità dell'oseltamivir di prevenire l'otite media acuta
è stata esaminata in una ricerca in doppio cieco in bambini da
1 a 12 anni che avevano l'influenza, ma non avevano ancora l'otite,
al momento in cui è iniziato il trattamento: l'otite acuta
si sviluppò nel 27% dei 200 bambini trattati con placebo e nel
16% dei 183 bambini trattati con oseltamivir: una differenza del 40%
(Winther B et al. 40° ICAA, 17-20 settembre 2000).
Il
vaccino antipneumococcico coniugato eptavalente non ha avuto un
effetto altrettanto favorevole nei prevenire l'otite media sia in
ricerche finlandesi che in ricerche negli Stati Uniti: è stata
valutata un'efficacia preventiva di circa il 7%, contro tutti gli
episodi di otite.
Otite
media acuta ricorrente
Viene
definita come otite ricorrente, un'otite che si presenti per 3
volte o più in 6 mesi o per 4 volte in un anno.
La
somministrazione preventiva di antibiotici (cotrimossazolo,
amoxicillina) offre scarsi vantaggi, in confronto all'elevato
rischio di resistenza. Il posizionamento di un tubino timpanostomico
ha presentato scarsi successi; l'adenoidectomia non ha effetto o ce
lo ha solo molto limitato. La tonsillectomia e la adenoidectomia
insieme riducono la percentuale degli episodi di otite: hanno quindi
un certo effetto, anche se sono accompagnate da effetti collaterali.
La
frequenza delle ricadute si attenua con il crescere dell'età.
Aree
d'incertezza
Rimane
poco chiaro come identificare, al momento della diagnosi, la piccola
percentuale di bambini con otite media acuta che beneficerebbero del
trattamento antibiotico.
Anche la
durata della terapia non è chiara: la durata standard è
di 7-10 giorni, ma mancano delle prove sicure; la durata di 5 giorni
sembra assolutamente inadeguata per i casi gravi. Alcuni clinici
consigliano sempre l'uso dell'antibiotico nei bambini al di sotto
dei due anni con otite media acuta, ma in una vasta ricerca in doppio
cieco risulta che i bambini sotto i due anni si comportano come
quelli di età superiore.
Il
trattamento migliore nei bambini con otite media ricorrente non è
stato ancora identificato. Mentre il vaccino contro l'influenza si
è dimostrato utile, il vaccino pneumococcico coniugato si
considera abbia un effetto favorevole molto limitato (Eskola J et
al. N Engl J Med 2001, 344:403-9).
Linee
guida
Il CDC e
l'Accademia Americana di Pediatria hanno stabilito 5 principi
sull'uso giudizioso degli antibiotici nei bambini con otite media:
- La diagnosi di otite media non deve essere fatta se non c'è liquido nell'orecchio medio
- L'otite media deve essere classificata come otite media acuta o come otite media con versamento sulla base della presenza o assenza di sintomi e segni di malattia acuta
- Al contrario dell'otite media acuta, l'otite media con versamento non deve essere trattata con antibiotici
- Il versamento è facile che persista dopo il trattamento dell'otite acuta e non richiede alcuna cura
- La profilassi antibiotica dell'otite acuta va fatta solo sulla base di stretti criteri.
- E' stato accertato che almeno un quarto delle diagnosi di otite media risponde alla definizione di otite media con versamento; non trattando questi pazienti con antibiotici negli Stati Uniti si eliminano da 6 a 8 milioni di trattamenti antibiotici non necessari, ogni anno.
Conclusioni
e raccomandazioni
Nei
pazienti con otite media acuta i batteri sono solo una parte del
problema e la terapia antibiotica corregge quindi solo una parte del
problema. L'otite acuta si risolve entro una settimana senza
terapia antibiotica in più dei 4/5 dei bambini; la
prescrizione di antibiotici aumenta questa percentuale di solo 13
punti.Se viene usata la terapia antibiotica, l'amoxicillina ha un
buon effetto come ogni altro antibiotico, nonostante un terzo dei
batteri sia già resistente in vitro.
Nel mese
dopo l'otite acuta, la metà dei bambini ha ancora liquido
nell'orecchio medio, che scompare entro 3 mesi, sia che vengano
dati antibiotici o no. Così la pratica di ricontrollare
l'orecchio del paziente, due settimane dopo il trattamento, non è
giustificata. Solo un terzo dei casi di otite batterica persistente
si associa a batteri resistenti all'antibiotico prescritto. In tali
casi in generale è previsto il passaggio all'associazione
amoxicillina-clavulanico.
Il
caso clinico
Poiché
il bambino descritto all'inizio ha un'otite media batterica, come
si ricava dalla bombatura della membrana del timpano e dalla presenza
di pus, è opportuno trattarlo con antibiotici.
Alte dosi
di amoxicillina debbono essere usate come prima scelta, in previsione
di una resistenza dello pneumococco. L'otite acuta senza bombatura
del timpano, molto più comune, è facile che guarisca
spontaneamente e necessita di una strategia a prescrizione ritardata
di antibiotici (da 48 a 72 ore, mentre il bambini riceve paracetamolo
a dose piena): questo trattamento è appropriato specialmente
nei bambini con otite media ricorrente. I genitori divenuti familiari
con il quadro clinico sono capaci di riconoscere la maggior parte
degli episodi che risolvono senza cure.
Infine è
ormai chiaro che la terapia antibiotica dell'otite media con
versamento non viene fatta nel migliore interesse del bambino.
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