Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Novembre 2002 - Volume V - numero 9
M&B Pagine Elettroniche
Casi clinici della letteratura
Otite
media acuta*
Il
caso clinico che verrà esposto riguarda un problema clinico
molto comune e quindi non offre spunti di grande interesse culturale;
tuttavia l'otite media rappresenta una condizione che offre nella
pratica la possibilità di varie strategie di trattamento,
spesso in aperto contrasto l'una con l'altra. L'articolo, sotto la
rubrica "Clinical practice" è uscito di recente sulNew Engl J Med (347:1169-74, 2002, fascicolo del 10 ottobre)
ed è presentato come un caso clinico. Per questo è
stato inserito nella presente rubrica.
Caso
clinico
Un
bambino di 17 mesi, peraltro sano, ha un raffreddore, con rinorrea da
2 giorni, tosse e febbre fino a 38,8° C. Al 5° giorno di
malattia egli diviene irritabile e si sveglia più volte
durante la notte, piangendo. Il giorno seguente il bambino è
senza febbre; l'esame obiettivo è negativo, se non per un
leggero arrossamento della membrana timpanica di sinistra, senza
presenza di liquido nell'orecchio medio, mentre a carico
dell'orecchio di destra si nota un'estroflessione della membrana del
timpano con all'interno un liquido bianco.
Quale
trattamento iniziare in questo bambino?
Il
problema clinico
L'otite
media è un'infiammazione dell'orecchio medio, che viene
diagnostica negli Stati Uniti in più di 5 milioni di bambini:
calcolando che negli Stati Uniti è presente una popolazione 4
volte la nostra, ma con un numero di bambini 8 volte quelli presenti
in Italia, possiamo calcolare che nel nostro Paese si abbiano oltre
600.000 casi di otite media all'anno.
Negli
Stati Uniti, come in Italia, una situazione del genere comporta nella
maggior parte dei casi la prescrizione di antibiotici. Questa
prescrizione di antibiotici viene eseguita nonostante "la
deplorevole mancanza di una prova sicura sulla questione
dell'antibioticoterapia" per questa affezione (Chan L.S. et
al., 2001).
In un
gran numero di casi l'otite media fa seguito a un'infezione virale
del naso-faringe che disturba la funzione della tuba di Eustachio.
L'alterazione della funzione della tuba deve essere tale da impedire
la ventilazione, cioè il flusso aria da e per l'orecchio
medio, in modo tale da produrre transitoriamente una pressione
negativa nell'orecchio medio in seguito al riassorbimento di aria, in
esso contenuta. Questa situazione è quella che noi troviamo
nel 66% dei bambini con raffreddore in età della scuola
(Winther B. et al, 2002) e nel 75% dei bambini dell'asilo nido
e della scuola materna con il raffreddore.
Nei
pazienti con raffreddore, i batteri e i virus, che dal naso-faringe
raggiungono l'orecchio medio, quando è ancora ben funzionante
l'apertura e la chiusura della tuba e quindi quando vi sia un
equilibrio pressorio, possono essere allontanati in modo meno
efficiente del normale dal meccanismo fisiologico del sistema
muco-ciliare, presente in tutte le vie aeree sia superiori che
inferiori. Per tale ragione i batteri si possono moltiplicare
all'interno dell'orecchio medio e causare un'otite media batterica.
Quando la
mucosa dell'orecchio medio è invasa dai virus respiratori, da
soli, si ha un'otite virale, e, quando in combinazione con i batteri,
si ha un'otite batterica.
La
timpanocentesi ha messo in evidenza questi agenti infettivi:
- Streptococcus pneumoniae nel 20-35% dei pazienti;
- Haemophilus influenzae non tipizzabile (e quindi non prevenibile con la corrente vaccinazione contro l'Hib) nel 20-30%;
- Moraxella catarrhalis nel 20% (che guarisce spontaneamente, anche senza l'uso di antibiotici);
- Nessun batterio nel 20-30% dei pazienti ;
- Virus con o senza batteri nel 17-44%.
Strategie
e dimostrazioni di efficacia
I due
elementi essenziali per la diagnosi di otite media acuta sono:
1.
l'infiammazione della membrana del timpano e
2. il
versamento nell'orecchio medio.
La
retrazione del timpano, che può essere anche dolorosa (la
membrana del timpano è molto ricca di terminazioni nervose per
il dolore), è dovuta alla pressione negativa presente
nell'orecchio medio e non ai batteri.
L'otite
media acuta batterica è caratterizzata invece da
un'estroflessione del timpano (comunemente detto bombato) per la
presenza di liquido purulento all'interno oppure da un'otorrea
purulenta dopo che la membrana timpanica si sia perforata per la
pressione presente all'interno dell'orecchio medio e per la flogosi.
L'otite
media senza che la membrana del timpano appaia bombata, viene
ugualmente chiamata otite media acuta e rappresenta un'evenienza
molto più frequente. L'infiammazione dell'orecchio medio può
essere dimostrata da reperti locali o generali, come il dolore
all'orecchio e il pianto, la febbre, l'arrossamento della membrana
del timpano e il raffreddore. Una membrana timpanica arrossata senza
liquido nell'orecchio medio e quindi senza bombatura del timpano non
è un'otite media acuta in senso stretto. D'altra parte l'otite
acuta deve essere distinta dall'otite media con versamento, che viene
definita come la presenza di liquido nell'orecchio medio senza
malattia locale o sistemica.
Terapia
antibiotica
Una volta
che sia stata fatta diagnosi di otite acuta, virale, batterica o di
ambedue, il punto centrale è rappresentato dall'uso o meno
della terapia antibiotica, nell'interesse superiore del bambino (vedi
tabella 1).
Una
meta-analisi di ricerche randomizzate e controllate contro placebo,
ha dimostrato che l'otite acuta si risolve in una settimana da sola
nell'81% dei soggetti riceventi il placebo, contro il 94% nei
soggetti riceventi gli antibiotici, con una differenza assoluta del
13% (Rosenfeld R.M. et al. 1994). (In altre parole è
necessario trattare 7 bambini, per averne uno che si giovi degli
antibiotici) e analisi più recenti hanno confermato questi
risultati. In generale la velocità di risoluzione clinica fu
simile nel gruppo placebo e nel gruppo trattato con antibiotici al
primo giorno di terapia, e leggermente più alta dal 3° al
5° giorno e al 7° giorno fra quelli che ricevettero gli
antibiotici.
L'amoxicillina
è efficace come ogni altro farmaco, anche se almeno un quarto
dei ceppi di Streptococcus pneumoniae ha aumentato la sua resistenza
alla penicillina e alla amoxicillina, da un quarto a un terzo verso
l'Haemophilus influenzae e anche se virtualmente tutti i ceppi di
Moraxella catarrhalis siano resistenti alla amoxicillina.
Gli
effetti clinici di una singola dose di ceftriaxone o di 5 giorni di
azitromicina non sono differenti da quelli che si ottengono con 7-10
giorni di amoxicillina.
Tabella
1 - Raccomandazioni per il trattamento dell'otite media
- Situazione dell'orecchio medioTrattamentoOtite media con membrana timpanica bombataImmediato trattamento con amoxicillina ad alte dosi (80-100 mg/kg,die per bocca) per 7 giorni*Otite media senza membrana timpanica bombataRitardare l'uso dell'antibiotico**Otite media acuta ricorrenteRitardare l'uso dell'antibiotico; vaccinare contro l'influenzaOtite media acuta resistenteAlte dosi di amoxicillina-clavulanato (80-1000 mg/kg/die per bocca) per 7 giorni, ovvero Axetil cefuroxima (340 mg/kg due volte al giorno) per 7 giorni, ovvero ceftriazone (50 mg/kg al giorno per IM) per 3 giorni
*Per
bambini che sono allergici alla penicillina, è da preferire
axetil cefuroxima o cefalosporine di seconda generazione (a parte il
cefaclor che può causare reazioni tipo malattia da siero),
azitromicina o ceftriazone (50 mg/kg in una volta).
**La
strategia di ritardare la prescrizione di antibiotici è la
seguente: iniziare il trattamento con una dose piena di paracetamolo,
prescrivere una dose di amoxicillina da usare soltanto se l'otalgia e
la febbre persistono o se non c'è alcun miglioramento clinico
entro 48-72 ore; avvisare i genitori del paziente che gli antibiotici
non sono molto attivi nell'otite e che virtualmente non hanno effetto
nelle prime 24 ore; spiegare gli svantaggi degli antibiotici ai
genitori del paziente, soprattutto ricordare i loro effetti
collaterali (diarrea ed esantema) e la possibilità di dare
resistenza.
Rimane
un problema importante: le raccomandazioni della tabella 1 si
riferiscono anche ai bambini dei primi due anni di vita ?
Questo
problema è stato esaminato in una ricerca condotta in Olanda
su 240 bambini di età fra i 6 mesi e i 2 anni (Damoiseaux
R.A. et al., B.M.J. 2000). In Olanda la resistenza dello S.
pneumoniae all'amoxicillina è dell'1% e del 6% nei confronti
dell'H. influenzae. Circa un terzo dei pazienti aveva la membrana
bombata o perforata. L'otite fu più prolungata nei bambini in
trattamento con placebo, ma la terapia antibiotica aveva avuto un
effetto limitato, riducendo l'incidenza di sintomi persistenti del
13% a 4 giorni e accorciando la durata della febbre di un giorno.
Il 50%
dei bambini aveva ancora liquido nell'orecchio medio un mese dopo la
risoluzione dell'otite, indipendentemente dall'aver ricevuto
antibiotici o placebo. Il liquido scompariva entro 3 mesi nel 90% dei
bambini, indipendentemente dall'essere stati trattati con
antibiotici.
Una
metanalisi di prove randomizzate ha dimostrato che da 2 a 4 settimane
di trattamento antibiotico per otite media con versamento
comportavano un piccolo ma consistente effetto sul liquido residuo
nell'orecchio medio; mentre a 1 mese c'era una differenza assoluta
del 16% per la risoluzione, a 3 mesi non è stata notata alcuna
differenza nei bambini che avevano ancora liquido residuo
nell'orecchio medio.
Otite
media resistente
L'otite
media resistente si riconosce dalla persistenza della febbre,
dell'otalgia e dalla bombatura e dall'arrossamento della membrana del
timpano o infine dalla persistenza dell'otorrea, dopo 3 o più
giorni di antibioticoterapia. Solo in un terzo dei casi è
stata riscontrata la presenza di batteri resistenti alla terapia
antibiotica prescritta.
In
assenza di dati sull'efficacia degli antibiotici per il trattamento
delle otiti batteriche resistenti, una riunione di esperti ha
raccomandato l'uso di alte dosi di amoxicillina-clavulanato (di
recente entrata in commercio anche in Italia), di axetil cefuroxima o
di ceftriazone per via intramuscolare per 3 giorni. La timpanocentesi
può aiutare nella scelta della terapia.
Bibliografia
Chan
L.S., Takata G.S., Shekelle P. et al.: Evidence assessment of
management of acute otitis media. II. Research gaps and priorites for
future research, Pediatrics 108:248-54, 2001
Damoiseaux
R.A.M.J., van Balen F.A.M., Hoes A.W. et al.: Primary care based
randomised, double blind trial of amoxicillina versus placebo for
acute otitis media in children aged under 2 years, BMJ 320:350-4,
2000
Rosenfeld
R.M., Vertrees J.E., Carr J. et al.: Clinical efficacy of
antimicrobial drugs for acute otitis media: metaanalysis of 5400
children from thirty-three randomised trial, J Pediatr 124:355-67,
1994
Winther
B., Hayden F.G., Arruda E. et al.: Viral respiratory infection in
schoolchildren: effects on middle ear pressure, Pediatrics
109:826-32, 2002
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