Novembre 2009 - Volume XXVIII - numero 9

Medico e Bambino


L'intervista

Sul futuro possibile della pediatria italiana
Intervista a Dino Faraguna

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Sul futuro possibile della pediatria italiana; Intervista a Dino Faraguna
Medico e Bambino 2009;28(9):580-582 https://www.medicoebambino.com/?id=0909_580.pdf


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Il nome del pediatra
Novembre 2009. “Il pediatra di libera scelta non va bene”, tuona la SIP per voce di Dino Faraguna, “e non dovrebbe chiamarsi nemmeno pediatra di famiglia, perché, giustamente, non visita la famiglia. Finalmente abbiamo trovato la giusta definizione: pediatra convenzionato”.
Impossibile accettare la definizione che l’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) ci ha assegnato fino a oggi, perché ormai con la grande penuria di pediatri in Italia rispetto a ogni altra Nazione nel Mondo (Spagna, Francia e Gran Bretagna insieme non riescono ad avere lo stesso numero di pediatri… e forse posti letto pediatrici in ospedale) la scelta del pediatra non è più libera ma obbligata.

7 Gennaio 2010. Un sedicente comitato di pediatri ospedalieri e di comunità con iscritti alla SIP - CGIL-UIL - CODACONS - Propaganda Fide - CIPE - FIMP - propone la denominazione di “pediatra di scelta obbligata” o PSO, più veritiera della realtà.

20 giugno 2010. La commissione senatoriale incaricata di trovare il nuovo nome ai pediatri ex-di libera scelta, tuttavia boccia la proposta di denominare i pediatri “di scelta obbligata” perché non rispecchia la democraticità della nostra Nazione. Per assurdo, togliamo l’obbligatorietà alle vaccinazioni e obblighiamo alla scelta di un pediatra. Viene proposta la dizione: “pediatri democratici”.

21 giugno 2010. Gli esperti giuristi della FIMP - CIPE indicano nel “pediatra parasubordinato” il termine più corretto per riferirsi all’ex-pediatra di famiglia in quanto è con questo vocabolo che viene esplicitata la figura del pediatra nell’ACN. In una indagine affidata dalla CIPE - FIMP all’istituto Demoskopea risulta, tuttavia, che il 90% della popolazione intervistata pensa che la denominazione di pediatra parasubordinato sia da riferirsi a una abitudine di pedofilia, mentre il 2% pensa che questo termine significhi l’abitudine del pediatra a essere un po’ confuso e disordinato. Il rimanente 8% non sa cosa sia il pediatra.

23 giugno 2010. Sul “Corriere della Sera”, in una lettera al direttore, alcuni pediatri protestano: in realtà il pediatra di libera scelta deve intendersi non come possibile scelta tra più pediatri, ma come pediatra che ha scelto liberamente la professione in convenzione con il SSN. Avrebbe potuto liberamente scegliere di fare il pediatra senza convenzione, ma la concorrenza del pediatra in convenzione - ingresso gratuito rispetto all’ingresso a pagamento - lo avrebbe portato dopo pochi mesi a chiedere la carità: così spiegano i professionisti nella lettera. Nella risposta, il direttore del quotidiano spiega con delicatezza che i pediatri si sono incartati da soli e che era meglio in futuro non scrivere più lettere al direttore.

1 ottobre 2011 Finalmente il nuovo ACN, dopo soli trentasei mesi di gestazione, risolve il pasticcio. Abolizione della pediatria di libera scelta e nuova definizione di “pediatra in convenzione” o PiC. L’articolo 432 comma 3, in particolare indica che, per ben distinguere le competenze del pediatra convenzionato (in convenzione sul territorio, casi cronici, formazione di sei ore/anno) dal pediatra ospedaliero, quest’ultimo dovrà chiamarsi “pediatra dipendente dirigente” o PDD.

2 ottobre 2011. La pediatria ospedaliera scende in stato di agitazione. La pediatria di Comunità si accoda. Monta la protesta sindacale. “Se pediatria convenzionata sarà, l’altra pediatria dovrà definirsi dipendente”, dichiarano in conferenza stampa i quadri sindacali FIMP-CIPE uniti in questa giusta battaglia. Nelle nuove targhette dei pediatri ospedalieri si dovrà quindi leggere: dirigente dipendente: i contratti non si discutono.

08 ottobre 2011. Approvazione del decreto legge del ministro Brunetta che impone la decurtazione dello stipendio a chi è in stato di agitazione (anche se di natura sentimentale).

09 ottobre 2011. Tutte le organizzazioni sindacali dichiarano nullo lo stato di agitazione con validità retroattiva

12 ottobre 2011. “Non è possibile”, dichiara al quotidiano “La Repubblica” il portavoce dell’Accademia della Crusca. “Lo Stato italiano non può accettare legalmente questo insopportabile ennesimo ossimoro. O si dirige, o si dipende”. Con la lingua italiana non si scherza. I nobili letterati minacciano lo sciopero della fame.

14 ottobre 2011. In “Porta a Porta” nonostante la paziente opera mediatrice del conduttore Vespa, alcuni pediatri di sponde opposte vengono alle mani in diretta. Impennata degli ascolti. Improvvisa riduzione della natalità.

16 ottobre 2011. Eco sulla stampa internazionale. “La pediatria in Italia è obbligatoria: per i bambini o per i pediatri?” titola “Le Monde”. “I dirigenti non possono essere dipendenti“, “Il Sole 24 ore - Sanità”. “In Italia pediatria in stallo o in stalla” dal supplemento agricoltura della Pravda.

20 febbraio 2012. Istituzione della Commissione paritetica interparlamentare per le etichette sanitarie (CPIES).

20 novembre 2012. Istituzione della subcommissione paritetica interparlamentare interconfessionale per le etichette di sfera pediatrica (SPInInpESP) all’interno della CPIES.

30 giugno 2013. I lavori della subcommissione SPInInpESP appaiono in stallo, quando al rappresentante di “Puer felix” un organismo parasindacale di recente comparsa, viene una intuizione: se il nome dei pediatri sul territorio potesse riferirsi alle strutture a loro dedicate? Finalmente la gestazione si completa con la proposta di “pediatri nucleari” intendendo appunto riferirsi ai pediatri dei Nuclei delle cure primarie.

3 luglio 2013. Dopo soli due giorni dalla formalizzazione della proposta incrociano le braccia i medici di medicina nucleare. Il timore di dover perdere i propri clienti pensando alle migliaia di pediatri nucleari percepiti come antagonisti è troppo forte. La confraternita “Istologi per ispirazione” (IpI) propone la denominazione di “pediatri citoplasmatici” piuttosto che “pediatri nucleari” in quanto più significativa della periferia del territorio rispetto alla centralità dell’ospedale.

6 ottobre 2013. Dopo un confronto tra Medici Nucleari Uniti (MUN) e l’Associazione Etichette di Stato (AES) si propone per i pediatri convenzionati il nome di “Pediatri Territoriali”. Grande soddisfazione tra le varie sigle (Ospedalieri dirigenti dipendenti, Medici nucleari uniti, FIMP CIPE).

15 dicembre 2013 La Camera dei Deputati discute la proposta di legge 02/2013 per l’istituzione dei pediatri territoriali.

1 aprile 2016. Dopo il parere favorevole della CPIES, della SPInInpESP e il complesso iter parlamentare, il Consiglio di Stato approva la nuova denominazione di “Pediatri Territoriali”. La targhetta “PT” dovrà essere su sfondo giallo e dovrà essere ben visibile dalla strada in modo da favorire la visibilità ai genitori.

15 aprile 2016. Nel giro di due settimane viene depositata in Procura a Roma una denuncia per turbative dell’ordine postale da parte del comitato dell’ Associazione Portalettere Italiani (API). Il nome porta a un evidente confondimento: la gente crede di entrare in un ufficio postale e invece viene visitata da un pediatra. In molte località, in effetti, i correntisti entrano sperando di eseguire un versamento o di spedire un’assicurata ma tuttalpiù il pediatra, anche se pubblico ufficiale, si offre per misurare l’altezza al malcapitato cliente.

20 settembre 2017. La Corte Costituzionale boccia il nome PT, ordina di eliminare le targhette dagli ambulatori entro una settimana e chiede di riscrivere velocemente l’ACN già scaduto da alcuni anni. Le targhette di 80x80cm vengono gettate nell’arco di un giorno: i pediatri sono felici di evitare di provare la pressione ai vecchietti spiegando allo stesso tempo la loro incapacità di accogliere un vaglia, anche se alcuni professionisti avevano istituito interessanti convenzioni con uffici di spedizioni e corrieri espresso. Per l’ACN, tuttavia, bisogna attendere perché un decreto legge del governo sposta la scadenza per il nuovo ACN non a due settimane ma a quattro anni.

22 settembre 2018. La Commissione paritetica interparlamentare per le etichette sanitarie (CPIES) scioglie d’autorità la Subcommissione paritetica interparlamentare interconfessionale per le etichette di sfera pediatrica (o SPInInpESP). Ai componenti della commissione verrà elargito un vitalizio.

2 novembre 2018. Viene formalizzata la “Commissione per la denominazione dei pediatri” (o CDP). Dalle bozze della commissione si legge che un pediatra territoriale convenzionato può definirsi “pediatra DOP” se rimane residente in quel distretto per più di otto anni, aumentando così l’indennità di 0,0008 centesimi/bambino/anno i propri emolumenti. Mentre se il pediatra rimane più di venticinque anni nello stesso ambulatorio, senza traslocare mai, può assurgere al titolo di “pediatra d’argento”, con una indennità aumentata di 0,0009 centesimi/bambino/anno. Il pediatra sarà denominato semplicemente “pediatra certificato” negli altri casi.

4 maggio 2019. Il governo decide di spostare l’età pensionabile a ottantatre anni per i maschi e ottantasette anni per le femmine.

5 maggio 2019. La Commissione per la denominazione dei pediatri (o CDP) propone la denominazione “pediatra d’oro” per chi non trasferisce l’ambulatorio per cinquant’anni (senza però nessuna opera di ristrutturazione, altrimenti non vale!). L’indennità di 0,0010 cent/bambino/anno sarà corrisposta solo dall’ottantesimo compleanno del professionista.

20 settembre 2020. Con molto stupore, il Ministero della Salute, scopre che la pediatria sul territorio manca di ben 5000 medici pediatri per poter far fronte all’assistenza di 800 bambini per pediatra. Poiché il nuovo ACN dovrebbe essere approvato a breve, dopo una gestazione di soli centoquarantaquattro mesi, si pensa di aggiungere un correttivo all’articolo 36 comma due. Dove si legge “il pediatra assiste una popolazione di ottocento bambini” si corregge prontamente in “il pediatra assiste obbligatoriamente una popolazione di ottomila bambini”. Per il resto l’ACN è la fotocopia di quello del 2008.

24 dicembre 2020. Con un anticipo di ben sei giorni alla scadenza dei termini, viene approvato il nuovo ACP per i pediatri convenzionati sul territorio in strutture nucleari (PCTSN). Viene differenziato il pediatra cittadino, o PCTSNC, dal pediatra rurale, o PCTSNR, se la popolazione per km quadro è rispettivamente superiore od inferiore alle 5000 unità. Invece se la popolazione è inferiore alle 500 unità per km quadro il pediatra dovrà essere denominato “pediatra villico” o PCTSNV.

7 Gennaio 2021. Riportiamo da Il Messaggero: “Alla ricerca dei nuovi desaparecidos. Inspiegabile scomparsa dei pediatri: dalla fine delle feste natalizie i pochi pediatri della mutua non sono rientrati nei loro ambulatori. Allertato il Ministero degli Esteri e il Ministro per il Turismo. “Li scoveremo e li rimetteremo al loro posto!” afferma il Ministro degli Interni”.


30 gennaio 2021- Dalle pagine della cronaca del quotidiano “La Stampa”: “Da ogni parte d’Italia si organizzano torpedoni con destinazione Croazia, Bulgaria, Francia, Danimarca, Moldavia per trasportare bambini di ogni età accompagnati da un genitore per fare visite di controllo pediatriche o per patologia. Pullman speciali organizzati anche per chi ha una patologia cronica. Offerte cumulative e buoni sconto per famiglie con più di due bambini se ci si rivolge in Ucraina o in Irlanda. I prezzi sono vantaggiosi”.

31 gennaio 2021. Il ministro della Salute ha approvato una deroga all’ACN dei Medici di Medicina Generale: i MGG potranno prendere in carico i bambini già dall’età di quindici giorni. Il compenso per paziente, considerato il gravoso impegno aggiuntivo, sarà il quintuplo rispetto a quello già devoluto ai pediatri.


Costantino Panza
Pediatra di famiglia, Sant'Ilario d'Enza (Reggio Emilia)
luned�, 30 Novembre 2009, ore 11:18