Medico e Bambino - Tutti i commenti
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Casi indimenticabili Ottobre 2017
Due storie di malaria: c’č sempre da imparare disponibile
M.T. Bartolini, C. Ghizzi
Problemi speciali Maggio 2018
Dislessia: possibilitŕ di individuazione precoce nello studio del pediatra disponibile
A. Giangrande, L. Giangrande
Dermatologia per immagini Supplemento 2018
Atlante dermatologico pediatrico alfabetico di Medico e Bambino Z disponibile
Percorsi clinici Giugno 2018
Due casi di favismo: dalla diagnosi alla gestione disponibile
C. Guiducci, A. Fumarola, S. Pusceddu, C. Radice, F. Marchetti
Caso contributivo Dicembre 2018
Un “bottone” pericoloso: ulcere esofagee da ingestione di batteria disponibile
S. Agnolin, S. Armari, L. Zerman, A. Paladini, A. Ahmad, L. Lubrano, E. Bortoletti, E. Urso, F. Zaglia
Casi indimenticabili, Ottobre 2017
Re: Quesito
In effetti il valore dell'MCV in fase acuta non fu valorizzato e attribuito a deficit nutrizionale su base etnico-epidemiologica. Fu proposto un prelievo di controllo in post-dimissione anche per studiare bilancio marziale ed emoglobine patologiche, per cui il ragazzino non si presentò. In effetti viene descritta una anemia con normale volume delle emazie nella malaria. L'effetto protettivo della talassemia omozigote, peraltro, non è tanto sull'infestazione quanto sulle forme gravi di malattia. Purtroppo nel nostro caso non è stato possibile confermare l'origine della microcitosi osservata.

Maria Teresa Bartolini
mariateresa.bartolini@ausl.bologna.it
UO Pediatria, Ospedale Maggiore, Bologna
martedì 16/01/2018 09:39
Casi indimenticabili, Ottobre 2017
Quesito
vorrei sapere se l'anemia microcitica del primo caso, con MCV 66fl, è ascrivibile solo alla malaria
Grazie

TIMPANI GIUSEPPINA
pinatimpani@virgilio.it
ACP
sabato 11/11/2017 09:55
Problemi speciali, Maggio 2018
Dislessia e ruolo del pediatra
Su Medico e Bambino del numero di maggio ho letto gli articoli sulla dislessia di di Federico Marchetti (News box, pag. 291) e di Andrea e Luca Giangrande (Problemi speciali, pag. 301) e mi sono soffermato soprattutto sul ruolo del pediatra.
Quindici anni fa, al Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Dislessia, ho fatto una relazione sul ruolo del pediatra di famiglia nel campo della dislessia dicendo approssimativamente le cose che dicono Andrea e Luca Giangrande e sono stato aspramente criticato dai logopedisti e dagli insegnanti, in quanto sostenevano con varie argomentazioni che spettava loro il compito di occuparsi dei bambini con dislessia. Allora ci rimasi male, ma oggi dico che avevano ragione. Vediamo perché.
Nel DM 5669/2011 “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)” si legge che spetta ai docenti applicare “le misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto processo di insegnamento/
apprendimento fin dalla scuola dell’infanzia per il riconoscimento di un potenziale DSA”. Non viene citata la figura del pediatra di famiglia.
Anche la Direttiva Ministeriale del 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES)” affida agli insegnanti il compito di intercettare i segnali predittivi di un possibile DSA. “Si tratta - dice la Direttiva - di difficoltà di linguaggio che permangono dopo i 4 anni. Le ricerche ci dicono che l’80% dei bambini che ha un disturbo del linguaggio ha un’alta probabilità di presentare in seguito un DSA”. Anche qui non viene citata la figura del pediatra di famiglia.
Gli Autori della Consensus Conference sui DSA del 2011 sostengono che il “pediatra, alla luce dei dati anamnestici, accoglie i segnali di difficoltà scolastiche riportate dalla famiglia e indirizza il caso agli approfondimenti specialistici”. Solo nella Consensus Conference viene menzionato il pediatra, ma il suo ruolo è molto marginale. Quindici anni fa sia la Scuola sia i Servizi di Neuropsichiatria per l’Infanzia e l’Adolescenza (NPIA) erano molto carenti nel campo dei DSA e il pediatra cercava di ottenere un posto anche per sopperire a queste carenze. Oggi è diverso. Soprattutto la Scuola ha fatto molti passi avanti, per cui io credo che ci debba essere ormai una suddivisione di compiti e di ruoli per quanto riguarda la salute del bambino. Tutto quello che riguarda l’apprendimento deve essere affidato alla Scuola per due motivi: perché gli insegnanti sono più bravi dei pediatri e per non creare accavallamenti di ruoli non necessari. Il pediatra però ha un compito di fondamentale importanza che non ha nessuna altra figura professionale: la diagnosi di sospetto di un disturbo specifico del linguaggio (DSL) prima dell’ingresso nella scuola dell’infanzia. Sappiamo che il DSL predice in circa l’80% dei casi un DSA.
Oggi sia i NPIA sia gli psicologi sia i logopedisti sono concordi nel ritenere che la diagnosi del DSL deve avvenire il più precocemente possibile, dai 24 ai 36 mesi, al fine di ottenere una buona prognosi, non solo del DSL ma anche del DSA.


Angelo Spataro
spataro.angelo2014@libero.it
Gruppo di lavoro “Salute mentale” dell’ACP
giovedì 21/06/2018 10:27
Dermatologia per immagini, Supplemento 2018
richiesta
Gentilissimi grazie per questa iniziativa !
sarebbe bello
1) avere la possibilità di scaricarlo per visionarlo off line con calma ( es. durante le vacanze come avrei fatto io )
2) ingrandire le foto

Grazie mille e on lavoro !
Patrizia Bolla

bolla patrizia
bollapatrizia@gmail.com
pediatra di famiglia
venerdì 06/07/2018 12:06
Percorsi clinici, Giugno 2018
Favismo
Gent. Medico e Bambino,
come sempre grazie per le informazioni ricche e aggiornate. Mi permetto di fare una correzione piccola piccola, un po’ per gioco.
Nell’ultimo numero, nel bell’articolo sul favismo, avete inserito il nome arabo delle fave.
Da qualche tempo mi diverto a studiare un po’ di arabo (ho una nipotina italo-tunisina, e ho molto condiviso l’articolo sui nidi...).
Ebbene, la lingua araba chiarissima, l’arabo standard, si legge da destra a sinistra e le lettere cambiano forma a seconda di come sono legate. Perciò la grafia corretta è al seguente link, https://www.medicoebambino.com/lib/favismo.png, letto da destra; a quanto so si usa per fave e fagioli, e ricorda molto i nostri “fasule” dei dialetti del Sud.
Esiste però anche un'altra parola, "fuul" (grafia al link: https://www.medicoebambino.com/lib/fave.jpg), e probabilmente per fave è più corretto. L’arabo ha molte varianti dialettali...

Faccio questa precisazione perché ovviamente non sono in grado di farvi appunti dal punto di vista scientifico!
Andrò presto in pensione e mi metterò a studiare seriamente l’arabo. Ma continuerò a leggere M&B.



Maria Giovanna Stabile
redazione@medicoebambino.com
Pediatra
giovedì 23/08/2018 12:18
Caso contributivo, Dicembre 2018
Miele: replica
Gentile collega,

la pubblicazione dell'articolo in questione sull'utilizzo del miele a domicilio prima dell'arrivo in pronto soccorso è avvenuto in seguito alla redazione del mio articolo e purtroppo non sono riuscito a inserire questa "novità" sulla gestione dell'ingestione di button battery nel mio articolo di recente pubblicazione su Medico e Bambino. La ringrazio per la puntuale segnalazione.

Cordiali saluti,


Stefano Agnolin
stefano.agnolin91@gmail.com
Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Verona
mercoledì 13/02/2019 09:28
Caso contributivo, Dicembre 2018
MIELE
According to their findings, the investigators concluded that early and frequent ingestion of honey at home and sucralfate in clinical facilities during the critical period between BB ingestion and endoscopic removal may reduce injury severity and improve patient outcomes.
• This strategy should apply to all BBs with the same mechanism of action, including lithium, alkaline, and silver oxide.
• recommended caution against use in cases of delayed diagnosis or late-stage ingestions, particularly when there is already cliniContraindications included severe allergy to honey or sucralfate and age younger than one year because of the small risk for infant botulism associated with honey.
cal suspicion of perforation, mediastinitis, or sepsis.
Although this contradicts preoperative nothing per os (by mouth) (NPO) guidelines for most pediatric surgeries to lower the risk for gastric content aspiration under anesthesia, this risk is very low, particularlywith rapid-sequence intubation techniques used in non–NPO-emergent casesThe investigators believed that the greater risks associated with rapidly progressing BB injury outweigh the lesser risks of aspiration-related anesthetic complications.
• Authors: News Author: Diana Phillips; CME Author: Laurie Barclay, MD


RIZZI ANTONIO ANGELO
ARIZZI49@GMAIL.COM
PEDIATRA
lunedì 17/12/2018 14:05

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