Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Dicembre 2012 - Volume XV - numero 10

M&B Pagine Elettroniche

Ricerca

Prevalenza dell’ADHD in una popolazione pediatrica e sua esposizione al trattamento psico–comportamentale e farmacologico
Dino Maschietto1, Elisabetta Baioni1, Claudio Vio1, Federica Novello1, Elena A.P. Germinario2, Federica M. Regini2, Pietro Panei2
1U.O.C. Neuropsichiatria Infantile AULSS 10 “Veneto Orientale” San Donà di Piave, Veneto, 2Dip.to del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Indirizzo per corrispondenza: pietro.panei@iss.it


Prevalence of ADHD in the Italian paediatric population and rate of exposition to pharmacological and behavioural treatment

Key words
ADHD, Prevalence, Multimodal treatment, Register

Abstract
Objective: to assess the prevalence of ADHD in the Italian paediatric population and to evaluate the rate of exposition to pharmacological treatment in children and adolescents affected by ADHD.
Method: observational post-marketing study, 4th phase. Assessment of the drugs prescribed to children and adolescents aged between 6-18 with ADHD in child psychiatry unit of San Donà di Piave.
Results: the population aged 6-18 years amount to 24,000 inhabitants. 2,503 (10.8%) were examined in 2007 for suspected developmental disorders and 286 (1.2%) were diagnosed positive for ADHD. 20 out of 286 (7.0%) patients had received the multimodal treatment and 186 the behavioural treatment alone. In 2010, the subjects suffering from ADHD were 263 (1.1 %) on a population aged 6-18 of 24,650 individuals. 44 (16.7 %) were in multimodal treatment and 153 received behavioural treatment.
Conclusions: the survey was carried out in a small population. Nevertheless this cohort is quite representative of Italian paediatric population. The observed prevalence of ADHD corresponds to that expected on the basis of the data of previous epidemiological Italian surveys but considerably lower than the one reported in international literature. The rate of exposure to pharmacological treatment is similar to that of other European countries.

Riassunto

Obiettivo: stimare la prevalenza dell’ADHD nella popolazione pediatrica e valutare il tasso di esposizione al trattamento farmacologico nei bambini e negli adolescenti affetti da ADHD.
Metodo: studio osservazionale post-marketing, fase IV. Valutazione della prescrizione del farmaco a bambini ed adolescenti affetti da ADHD e di età compresa tra i 6 e i 18 anni nell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile di San Donà di Piave.
Risultati: La popolazione di età compresa tra i 6 e i 18 anni della Azienda sanitaria locale di San Donà di Piave in Veneto ammonta a circa 24.000 individui. Nel 2007 sono stati esaminati 2503 soggetti (10,8% della popolazione) per valutazione clinica per sospetti disturbi dello sviluppo e in 286 (1,2%) è stato diagnosticato l’ADHD. 20 su 286 pazienti (7,0%) hanno ricevuto il farmaco nell’ambito di un trattamento multimodale e 186 solo il trattamento psico - comportamentale. Nel 2010 i soggetti affetti da ADHD erano 263 (1,1%) su una popolazione di età 6-18 anni di 24.650 individui. 44 (16,7%) erano in trattamento multimodale e 153 hanno ricevuto terapie psico - comportamentali.
Conclusioni: Lo studio è stato condotto su una popolazione che rappresenta in maniera adeguata la popolazione pediatrica italiana. La prevalenza osservata di ADHD corrisponde a quella attesa in base ai dati di precedenti indagini epidemiologiche italiane ma sensibilmente inferiore a quanto riportato nella letteratura scientifica internazionale. Il tasso di esposizione al trattamento farmacologico è simile a quello di altri paesi europei.
 

Introduzione

La Sindrome da iperattività e deficit di attenzione (ADHD)1 è uno dei più frequenti disturbi dello sviluppo nell’infanzia e colpisce dal 2% al 14% dei bambini in età scolare2. In Italia la prevalenza attesa, sulla base di vari studi effettuati negli ultimi dieci anni, è dell’1% (Tabella I). La prevalenza dell’ADHD nella popolazione pediatrica italiana di età compresa tra i 6 ed i 18 anni è tuttavia molto variabile3-8, perché gli studi effettuati in passato hanno utilizzato procedure diagnostiche differenti.
Il miglior trattamento per il paziente affetto da ADHD richiede una gestione multidisciplinare e multimodale a lungo termine e consiste nell’associazione del farmaco con una terapia comportamentale9-11.
Lo scopo dell’intervento comportamentale è quello di migliorare le funzioni psicosociali ed educative nei bambini e negli adolescenti affetti da questa sindrome12-15. Il controllo dei sintomi si ottiene anche con il trattamento farmacologico che è sintomatico e dovrebbe essere gestito da specialisti.
Gli stimolanti, metilfenidato e dexamfetamina, sono considerati farmaci di prima scelta16-18. L’atomoxetina, un inibitore selettivo del re-uptake della noradrenalina, è uno dei composti più recenti per il trattamento dell’ADHD nei bambini19-21.
Il Metilfenidato ha ricevuto, nel 2007, l’approvazione all’immissione sul mercato dall’Agenzia Italiana del Farmaco e nello stesso periodo l’Atomoxetina otteneva l’autorizzazione, anche a livello europeo, ad essere commercializzata. Questi farmaci sono in commercio in molti altri paesi già da anni e sono disponibili in più di 30 nazioni, la maggior parte delle quali appartiene all’Unione europea.
È importante sottolineare che in Italia la prescrizione del Metilfenidato e dell’Atomoxetina è rigidamente subordinata a precisi test diagnostici22, oltre che all’osservazione clinica e la raccolta strutturata di informazioni provenienti da fonti diverse (genitori, medico, insegnanti), ed è legata all’iscrizione in un apposito registro nazionale la cui principale finalità è la raccolta di informazioni riguardanti la sicurezza di questi farmaci e, in subordine, la stima del tasso di individui affetti da ADHD trattati con farmaci.
Il Registro rappresenta uno strumento unico nel suo genere, atto a garantire la sicurezza dei pazienti e un attento monitoraggio della terapia farmacologica23,24.

Luogo
Contesto
Anno
Casi/
Popolazione
Età
Prevalenza %
Firenze Perugia3
Scuola
1993
9/250
6 – 12
3,6
Torino8
Pediatria di famiglia
1998
1.203/47.781
6 – 14
2,52
Regione Friuli-Venezia Giulia4
Servizi pediatrici e di salute Mentale
2002
280/64.800
0 - 14
0,43
Roma5
Pediatri di famiglia
1999 - 2003
35/3.305
6 - 15
1,06
Cesena6
Servizio di salute mentale
2003
131/11.980
7 - 14
1,1
Tabella I. Prevalenza dell’ADHD in Italia in contesti differenti
 

Materiali e Metodi

Per stabilire la prevalenza dell’ADHD nella popolazione pediatrica italiana e per valutare il tasso di esposizione al trattamento farmacologico nei bambini e adolescenti affetti da ADHD, abbiamo analizzato i dati ricavati dal database del registro dell’ADHD (http://www.iss.it/adhd/) cui afferiscono i dati dai Centri per la diagnosi e la gestione della sindrome, accreditati dalle autorità sanitarie regionali.
Il centro di riferimento è responsabile della diagnosi in base ai criteri definiti dal protocollo italiano dell’ADHD che riprende i criteri del Manuale di Diagnostica e Statistica dei Disordini Mentali-IV (DSM-IV) ed è anche responsabile della verifica dell’appropriatezza del piano terapeutico.
Il centro di riferimento assicura l’interfaccia tra il pediatra e il servizio territoriale di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (NPIA).
Il pediatra è responsabile del paziente per quanto riguarda la visita mensile, la prescrizione dei farmaci in base al piano terapeutico e la rilevazione e segnalazione degli eventi avversi. La terapia comportamentale è assicurata dai servizi territoriali di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza.
Ogni sei mesi il paziente torna al centro di riferimento per una valutazione sulla sicurezza ed efficacia del trattamento. In base ai risultati, viene stilato un eventuale nuovo piano terapeutico.
Abbiamo analizzato i dati raccolti dal Centro di riferimento regionale di San Donà di Piave in Veneto dal 2007 al 2010. La popolazione pediatrica dai 6 ai 18 anni di età della zona di San Donà corrisponde a circa 24.000 abitanti ed ha una struttura demografica sovrapponibile a quella della popolazione italiana (Tabella II).
 
Classe d’età
Italia
%
San Donà di Piave
%
6 - 10
2.846.280
38,4
9.466
38,4
11 - 13
1.688.207
22,7
5.743
23,3
14 - 18
2.887.574
38,9
9.441
38,3
Totale
7.422.061
100,0
24.650
100,0
Tabella II. Struttura della popolazione italiana e del comprensorio di San Donà di Piave. Dati ISTAT 2010.


Risultati

La Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile della AULSS 10 di San Donà di Piave nel 2007 ha esaminato 2.503 bambini e adolescenti su una popolazione di 23.067 residenti di età compresa tra i 6 e i 18 anni. Al centro afferiscono tutti i soggetti in età evolutiva con sospetto di patologia neuro-psichiatrica o disturbo dello sviluppo, inviati dal pediatra di libera scelta, dallo psicologo scolastico o dall’insegnante o, direttamente, dalla famiglia.
Abbiamo calcolato la popolazione della fascia d’età 6-18 anni afferente al centro in ciascun anno, la prevalenza di ADHD nella popolazione, il tasso di esposizione al trattamento psico – comportamentale e a quello multimodale dei soggetti con diagnosi di ADHD, l’incidenza (Tabella III). Sono stati esclusi dalle stime i pazienti, seguiti dal centro di San Donà, residenti in altre regioni o in comuni non appartenenti al bacino di riferimento della AULSS 10 della regione Veneto. Nel database del registro nazionale dell’ADHD non risultano bambini, residenti nella AULSS 10, seguiti presso altri centri di riferimento della regione Veneto o di altre regioni.
Durante il 2007, a 286 pazienti è stato diagnosticato l’ADHD, di questi, 186 sono stati trattati solo con il trattamento comportamentale e 20 sono stati sottoposti al trattamento multimodale (Tabella III).
Nel 2008, a 320 bambini è stato diagnosticato l’ADHD, 201 sono stati sottoposti al trattamento psico - comportamentale e 32 sono stati sottoposti al trattamento multimodale (Tabella III). Le diagnosi di ADHD sono state 295 nel 2009: 175 bambini e adolescenti sono stati sottoposti a terapia psico – comportamentale e 44 a trattamento multimodale. Infine, nel 2010 sono risultati affetti da ADHD 263 individui di cui 153 hanno ricevuto interventi psico – comportamentali e 44 sono stati sottoposti a trattamento multimodale. Ogni anno, circa un quarto (25-28%) dei pazienti con diagnosi di ADHD, caratterizzato da quadro clinico lieve, non è stato sottoposto ad alcun tipo di trattamento. Per questi bambini si è preferito osservare l’evoluzione del quadro clinico riservando un eventuale intervento terapeutico ai casi che manifestassero un peggioramento della sintomatologia. Per ciascun anno preso in esame sono stati calcolati i casi di ADHD presenti nel territorio della ASSL 10 di San Donà di Piave e il relativo tasso di prevalenza. È stata calcolata la frazione di soggetti in trattamento psico – comportamentale e il tasso di esposizione ai farmaci specifici, calcolato come rapporto tra i pazienti in trattamento multimodale e il totale dei pazienti con diagnosi di ADHD. È stata calcolata l’incidenza per il 2008, 2009 e 2010, rispettivamente 15 nuovi casi (0,06%), 13 (0,05%) e 8 (0,03%). Sono stati analizzati anche i trattamenti psico – sociali per tipologia e intensità di erogazione (Tabella IV). In ciascuno dei quattro anni considerati, il 73% circa dei pazienti con ADHD ha ricevuto un qualche trattamento mentre meno di un terzo non ha ricevuto trattamenti.
La distribuzione dell’età alla diagnosi mostra una prevalenza maggiore dell’ADHD tra bambini di età tra i 6 e i 10 anni piuttosto che tra ragazzi di età superiore come atteso dalla letteratura scientifica consultata (Figura 1).
 
 
Trattamento
 
Anno
Popolazione  6-18 anni
Pazienti afferenti al centro
Prevalenza di ADHD
Psico- comportamentale
Multimodale
Incidenza annuale
2007
23.067
2.503
286 (1,2%)
186 (65,0%)
 
20 (7,0%)
 
2008
24.028
2.115
320 (1,3%)
201 (62,8%)
 
32 (10,0%)
15(0,06%)
2009
24.370
2.211
295 (1,2%)
175 (59,3%)
 
44 (14,9%)
13(0,05%)
2010
24.650
2.184
263 (1,1%)
153 (58,2%)
 
44 (16,7%)
8 (0,03%)
Tabella III. Casi di ADHD (tasso di prevalenza), trattamento multimodale (tasso di esposizione) presso il centro di riferimento per l’ADHD di San Donà di Piave
 
Trattamento
Pazienti
Parent training
16,7 %
Parent training + Auto – formazione
49,4 %
Terapia cognitivo - comportamentale
24,8%
Tabella IV. Tipo di interventi psico – sociali eseguiti presso il Centro
 
Figura 1. Distribuzione per classe d’età dei casi di ADHD


Discussione

La nostra indagine è stata eseguita su un campione rappresentativo della popolazione pediatrica italiana. L’unità di NPIA di San Donà di Piave è il principale centro di riferimento per l’ADHD della regione Veneto ed ha reclutato il 12% dei pazienti afferenti al registro italiano dell’ADHD. La prevalenza media osservata dell’ADHD è 1,2%, non significativamente dissimile dall’1% atteso in base ai risultati di vari studi italiani. Nel nostro studio, l’accuratezza diagnostica è maggiore che in altri studi effettuati negli anni passati in vari contesti regionali3-8 perché è stato applicato rigorosamente il Protocollo diagnostico e terapeutico della ADHD per il Registro nazionale (http://www.iss.it/publ/rapp/cont.php?id=2304&lang=1&tipo=5&anno=2009).
Questo protocollo è stato redatto da un comitato scientifico sulla base dei criteri diagnostici del DSM-IV. La percentuale totale dei bambini esposti al trattamento multimodale è compreso tra il 7% e il 17% di tutti quelli a cui è stato diagnosticata l’ADHD.
L’esposizione al farmaco in Francia è circa il 10% dei bambini affetti da ADHD25. Nel Regno Unito, la percentuale dei bambini esposti a trattamenti farmacologici per ADHD è intorno all’11%. Quindi, il tasso di esposizione ai farmaci specifici per l’ADHD nei principali paesi europei non presenta differenze significative.
La differenza tra i vari paesi è rappresentata dalla prevalenza dell’ADHD: 1,2% nella nostra coorte, 2% in Francia, 5% nel Regno Unito. Queste differenze possono essere spiegate da varie ragioni, ad esempio il modo con cui viene effettuata la diagnosi e chi la effettua (medico generico, pediatra, psichiatra), l’efficienza e la capillarità della rete del servizio sanitario pubblico, l’attitudine a prescrivere farmaci psicotropi, l’efficacia del trattamento comportamentale, l’offerta di opzioni terapeutiche. Sicuramente in Italia la rete territoriale delle neuropsichiatrie infantili svolge un ruolo importante nella corretta gestione dei problemi della sfera psichica. L’attività di questa rete può spiegare un ricorso circoscritto all’uso dei farmaci e un maggiore uso di interventi socio-comportamentali rispetto ad altri paesi europei. Tuttavia, in alcuni casi le strutture non sono in grado di assorbire completamente l’utenza potenziale per i seguenti motivi: casi con quadro clinico moderato, incapacità dei servizi di farsi carico di tutti i pazienti per carenze di organico o sovraccarico di lavoro degli operatori.


Conclusioni

L’indagine è stata effettuata su un campione di popolazione rappresentativo della popolazione pediatrica italiana. La prevalenza di ADHD osservata corrisponde a quella attesa in base agli studi condotti in Italia ma è da due a quattro volte inferiore rispetto a quanto osservato in altri paesi europei ed extraeuropei mentre il tasso di esposizione al trattamento farmacologico è simile a quello osservato in altri contesti europei.
La diagnosi di ADHD è basata su criteri clinici ed è perciò influenzata dalla soggettività dell’osservatore. Tutto ciò porta ad un’ampia variabilità tra paesi, dipendente soprattutto dalla figura professionale cui è affidata la diagnosi. L’accuratezza, nella nostra esperienza, è garantita da un rigido protocollo diagnostico-terapeutico che vincola all’uso di alcune batterie di test diagnostici la cui riproducibilità permette di stimare la concordanza tra osservatori diversi. L’esistenza di una rete di pediatri e neuro-psichiatri, inoltre, permette un’ampia diffusione delle terapie comportamentali e cognitive e potrebbe ridurre proporzionalmente l’uso dei farmaci o il tempo di esposizione agli stessi. Il funzionamento di questa rete dovrebbe essere ottimizzato per permetterle di prendere in carico tutti i casi che necessitano di una qualche forma di trattamento.
 
Lista delle abbreviazioni
ADHD: Attention deficit hyperactivity disorder
AIFA: Agenzia Italiana del Farmaco
DSM-IV: Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders-IV
NPIA: Servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza
 
Conflitto di interessi
Gli Autori dichiarano di non avere conflitti di interesse
 
Contributi degli autori
MD, BE, VC, NF hanno effettuato la diagnosi ADHD, prescritto il tipo di terapia (psicoterapia o trattamento multimodale), raccolto i dati;
NF ha organizzato il database e verificato la congruità interna
GE, PP hanno fatto l’analisi statistica e elaborato il testo
FMR e si è occupata della parte editoriale del manoscritto in base alle linee guida della rivista scientifica
 
Ringraziamenti
Gli autori ringraziano la Sig.ra Federica M. Regini per il suo supporto nella stesura editoriale del manoscritto.
 
Fondi
Questo manoscritto non ha ricevuto aiuti finanziari.

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D. Maschietto, E. Baioni, C. Vio, F. Novello, E.A.P. Germinario, F.M. Regini, P. Panei . Prevalenza dell’ADHD in una popolazione pediatrica e sua esposizione al trattamento psico–comportamentale e farmacologico. Medico e Bambino pagine elettroniche 2012;15(10) https://www.medicoebambino.com/?id=RIC1210_10.html