Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Novembre 2011 - Volume XIV - numero 9
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Prevalenza
di malattie rare fra gli assistiti dei pediatri di libera scelta di
un distretto sanitario torinese
1Direttore
del Distretto 2 - ASL TO 1
2Pediatri
di Libera Scelta del Distretto 2 - ASL TO 1
3Responsabile
s.s.d. Igiene e Organizzazione per il Superamento dell'Invalidità
– ASL TO 1
4Referente
aziendale registro malattie rare ASL TO 1
Indirizzo
per corrispondenza:
mara.fani@aslto1.it
PREVALENCE
OF RARE DISEASES AMONG THE FAMILY PAEDIATRICIANS' PATIENTS IN A
HEALTH DISTRICT IN TURIN
Key
words
Family
paediatricians, Prevalence of rare diseases, Health planning
Abstract
Objectives
- To detect the prevalence of rare diseases among the patients of
family paediatricians in a health district in Turin, with
particular regard to children under 15.
Methods
- Research carried out through the analysis of computerized
clinical records of the patients, selecting all the codes of rare
disease, and through the comparison with free health care and
some data of prosthetic service.
Results
- The number of detected rare illnesses was far greater than the
one for which free health care is provided. Celiac, instead,
resulted to be the same number as prosthetic service. Free health
care provided for rare disease compared to the whole resident
population under 15 is 10.3 per thousand and corresponds to 118
patients. However, by analysing the survey carried out by family
paediatricians on their patients under 15, it results that there
are 161 rare diseases distributed in 158 patients.
Conclusion
- The work was part of the Programme of Local Activities and has
contributed to update both the regional register of rare diseases
and the evaluations regarding the support organization of
the Department of maternal and child's health.
|
Obiettivi
- Rilevare la prevalenza delle malattie rare fra gli assistiti dei
pediatri di libera scelta di un Distretto sanitario torinese, con
particolare riguardo ai minori di 15 anni.
Metodi -
Indagine effettuata attraverso l'analisi delle cartelle cliniche
informatizzate dei pazienti in carico, selezionando tutti i codici di
malattia rara, e con il confronto con le esenzioni ticket e alcuni
dati del servizio protesi.
Risultati
- Sono state rilevate malattie rare in numero assai superiore a
quelle presenti nelle esenzioni ticket. I celiaci, invece,
risultavano nello stesso numero al servizio protesi. Le esenzioni per
malattia rara rapportate all'intera popolazione residente minore di
15 anni, costituiscono il 10,3 per mille, e corrispondono a 118
soggetti. Se invece si esamina il risultato dell'indagine dei
pediatri di libera scelta sui propri assistiti under 15, emergono 161
malattie rare, distribuite fra 158 soggetti.
Conclusioni
- Il lavoro faceva parte del Programma delle Attività Territoriali,
ha contribuito all'aggiornamento del registro regionale delle
malattie rare e a valutazioni circa l'organizzazione di supporto
del Dipartimento Materno Infantile.
Le
malattie rare sono costituite da un gruppo eterogeneo di oltre 6.000
patologie, la cui definizione è stata indicata dal Parlamento
Europeo in ragione della bassa prevalenza (5 casi su 10.000
abitanti); l'80% delle malattie rare ha una base genetica. Si
tratta solitamente di malattie croniche e disabilitanti, e possono
condurre ad invalidità o a morte1.
Nel 2001
in Italia è stata creata la rete nazionale delle malattie rare2
con l'obiettivo, fra gli altri, di ottenere informazioni
epidemiologiche utili a definire le dimensioni del problema, e
successivamente si sono definiti criteri di rilevazione attraverso un
accordo Stato-Regioni3.
Il
Piemonte ha istituito formalmente la propria rete regionale per le
malattie rare nel 2004. Essa si compone di tutte le aziende sanitarie
regionali, con una di queste che funge da centro di coordinamento. La
rete si occupa di prevenzione, sorveglianza, diagnosi e terapia; il
centro di coordinamento provvede alla gestione del Registro delle
malattie rare, alla formazione degli operatori, all'informazione
per gli utenti e alla collaborazione con l'Istituto Superiore di
Sanità, le altre regioni e le associazioni di volontariato. Tale
centro è supportato da un Tavolo tecnico specialistico regionale
deputato a monitorare le segnalazioni, approfondire aspetti
diagnostici e terapeutici e definire percorsi assistenziali
condivisi.
La rete
regionale pertanto spazia dagli aspetti epidemiologici a quelli
assistenziali e le strutture regionali sono unite dalla condivisione
di protocolli clinici, formazione, informazione oltre che
dall'attività di sorveglianza comune.
Dal 2008
Piemonte e Valle D'Aosta hanno costituito un unico centro di
coordinamento per le malattie rare, e insieme si è realizzato anche
il registro interregionale.
Si è
anche previsto l'obbligo di segnalazione per il rilascio delle
esenzioni; si sta così creando gradualmente un flusso informativo
univoco.
Sempre in
collaborazione con la Valle D'Aosta, il beneficio dell'esenzione
è stato esteso a 40 nuove patologie rare4.
Annualmente
vengono prodotti report di aggiornamento sulla frequenza delle
malattie rare5, così come avviene in altre regioni.
Secondo
le osservazioni provenienti da altre realtà regionali, oltre la metà
delle diagnosi viene effettuata in età pediatrica e nelle persone
tra i 30 e i 44 anni; la maggior parte riguarda quattro gruppi di
patologie: sangue, sistema nervoso, malattie endocrine, malformazioni
congenite6.
È nota
la sottostima delle malattie rare, per le difficoltà di diagnosi che
spesso si effettuano tardivamente talvolta per la presenza di quadri
paucisintomatici o privi di sintomi per anni7.
Nell'elenco
delle malattie rare è ancora compresa la malattia celiaca, ancorché
abbia una frequenza piuttosto alta. Questo ha comportato investimenti
in indagini di prevalenza: in Piemonte sono stati effettuati due
studi sulla celiachia, uno nel 2005 condotto dall'AIC (Associazione
Italiana Celiachia) in collaborazione con le ASL, e un censimento
condotto dall'Agenzia Regionale piemontese per i Servizi Sanitari
nel 2007. Il primo ha rilevato che la prevalenza della malattia al di
sotto dei 14 anni è 1/567 nella città di Torino8; il
secondo, che ha coinvolto fra gli altri i pediatri di libera scelta
(PLS), ha evidenziato che i celiaci assistiti dai PLS a livello
regionale rappresentano il 2,7 per mille della popolazione in carico.
Nell'ASL TO 1 rappresentano il 2,5 per mille9.
L'ASL
TO 1 è articolata in sei Distretti sanitari. Nel Distretto 2 la
popolazione residente si compone di 103.258 persone; i minori di 15
anni sono 11.465.
I PLS
dell'ASL possono assistere minori che risiedono in tutta la città,
ma la stragrande maggioranza delle famiglie sceglie il pediatra
vicino alla propria residenza. Infatti i dieci PLS del Distretto 2
hanno in carico 10.819 infraquindicenni (5.595 maschi e 5.224
femmine) di cui oltre il 90% risiede su questo territorio.
Il
Dipartimento Materno Infantile dell'ASL TO 1 attraverso il
referente aziendale per il registro delle malattie rare ha notato che
il numero di malattie registrate era inferiore all'atteso. Avendo
già sperimentato una buona collaborazione con i PLS, ci si è posti
l'obiettivo di rilevarne la prevalenza fra i minori di 15 anni
assistiti dai PLS del Distretto 2 e di confrontare i dati con quanto
derivabile dai sistemi informativi correnti. La scelta è stata
dettata dalla necessità di cooperare allo sviluppo di un sistema
informativo in grado di rappresentare i bisogni del territorio, anche
quelli meno noti, al fine di dimensionare le attività in modo
coerente.
Attraverso
una concertazione fra i PLS, il Dipartimento Materno Infantile e la
direzione distrettuale, si è definito che uno degli obiettivi
annuali dei PLS per il 2010 era la rilevazione delle malattie rare
fra tutti gli assistiti di ciascun professionista. Questa iniziativa,
tesa a rilevare i bisogni, faceva parte del più ampio Programma
delle Attività Territoriali, che ha coinvolto tutti i professionisti
che operano nel Distretto.
Il lavoro
consisteva nell'analisi di tutte le cartelle cliniche
informatizzate utilizzando la classificazione del DM 279/01 e quella
della Deliberazione regionale emanata nel 2005.
È stato
predisposto un documento chiamato “Istruzioni per l'uso”
contenente tutte le indicazioni necessarie: la definizione e la
classificazione delle malattie rare, la descrizione dello strumento
di rilevazione, un esempio di compilazione, il nome del file su cui
salvare il lavoro, la data entro cui consegnare i dati, i siti a cui
fare riferimento per ulteriori informazioni e, da ultimo, l'elenco
particolareggiato.
Per la
rilevazione sono stati costruiti appositi fogli excel contenenti
nelle colonne i raggruppamenti principali della codifica. Nelle righe
i professionisti hanno inserito le sigle dei pazienti con la data di
nascita e il sesso; in ciascuna riga corrispondente al raggruppamento
indicato nelle colonne, specificavano il codice che identificava la
specifica malattia.
La
rilevazione è stata effettuata nell'ultimo trimestre del 2010.
Si è
analizzata la distribuzione delle malattie rare fra gli
infraquindicenni secondo le due fonti principali: le esenzioni ticket
sul totale dei residenti e le rilevazioni fornite dai PLS sui propri
assistiti.
Sono
quindi state esaminate le esenzioni ticket dei residenti del
Distretto al 2010, suddivise per tipologia, con particolare riguardo
alla distribuzione delle esenzioni per malattia rara nella
popolazione di età rispettivamente superiore e inferiore ai 15 anni.
Sono
stati infine effettuati confronti fra le esenzioni ticket, i dati
forniti dai PLS e i dati in possesso del servizio protesi per
verificare, ove possibile, le congruenze e gli scostamenti.
Analizzando
le esenzioni ticket del Distretto 2 rilevate fra i residenti di età
pari o maggiore a 15 anni (Figura 1),
emerge che la stragrande maggioranza è per patologia, mentre le
malattie rare contribuiscono per l'1,7% di tutte le esenzioni, con
una distribuzione di 7,6 ogni mille residenti in questa fascia di
età.
Figura
1. Distribuzione percentuale delle esenzioni ticket nei > 15
anni. Distretto 2 - ASL TO 1. Anno 2010.
Verificando
gli stessi dati sulla popolazione di età inferiore a 15 anni, le
malattie rare costituiscono il 24,5% delle esenzioni totali (Figura
2).
Figura
2. Distribuzione percentuale delle esenzioni ticket nei minori di
15 anni. Distretto 2 - ASL TO 1. Anno 2010.
Le
esenzioni per malattia rara rapportate all'intera popolazione
residente minore di 15 anni, costituiscono il 10,3 per mille, e
corrispondono a 118 soggetti.
La
Figura 3 illustra la distribuzione
delle malattie rilevate dalle esenzioni ticket fra gli under15
residenti del Distretto 2, secondo i principali raggruppamenti.
Figura
3. Numero esenzioni ticket per malattia rara dei < 15 anni,
per sesso e raggruppamento. Distretto 2 - ASL TO 1. Anno 2010.
Se si
esaminano le esenzioni ticket dei soli assistiti dei PLS, la
prevalenza di malattie rare in questo pool è del 7,8 per mille (pari
a 84 soggetti). Pertanto, secondo i dati amministrativi, le esenzioni
degli assistiti dei PLS del Distretto rappresentano il 71,2% delle
esenzioni per malattia rara di tutti i residenti under 15.
Se invece
si esamina il risultato dell'indagine dei PLS sui propri assistiti
under 15, emergono 161 malattie rare, distribuite fra 158 soggetti,
85 maschi e 73 femmine (in quanto 3 di essi sono portatori di duplice
patologia).
Ciò
significa che le esenzioni ticket degli infraquindicenni in carico ai
PLS rendono ragione solo del 52,2% dei casi reali fra gli assistiti.
Ne deriva
che i dati di prevalenza sono assai diversi confrontando i dati
amministrativi con quanto invece rilevato dai PLS: la prevalenza fra
gli assistiti dei pediatri è di 14,9 per mille: 15,4 casi per mille
assistiti maschi e 14,4 casi ogni mille femmine.
Fra le
patologie rilevate dai PLS, prevale l'eterogeneo raggruppamento
delle malformazioni congenite, seguito dalle malattie dell'apparato
digerente, dalle malattie del sangue e delle ghiandole endocrine
(Figura 4). Questo riscontro si accorda
con i risultati di altre esperienze10-11
Figura
4. Malattie rare fra gli assistiti dei PLS per raggruppamenti e
per sesso. Distretto 2 ASL TO 1. Anno 2010.
La
distribuzione delle prime 10 patologie in ordine di frequenza viene
illustrata nella Tabella I.
Malattia
Rara
|
N.
|
Sprue
Celiaca
|
37
|
Neurofibromatosi
|
10
|
Difetti
Ereditari Coagulazione
|
9
|
Anemie
Ereditarie
|
8
|
Disturbi
Metabolismo e Trasporto Aminoacidi
|
6
|
Gravi
Anomalie Congenite senza ritardo mentale
|
6
|
Pubertà
Precoce Idiopatica
|
4
|
Sindrome
Kawasaky
|
4
|
Sindrome
di Down
|
4
|
Condrodistrofie
congenite
|
4
|
Osteodistrofie
congenite
|
4
|
Sindr
Duplic/deficienza Cromosomica
|
4
|
Ci sono
differenze fra maschi e femmine, con una distribuzione disuguale sia
nella frequenza di malattia, sia nella tipologia. Le successive
Figura 5 e Figura
6 mettono in evidenza le distribuzioni delle prime nove
malattie rare fra gli assistiti dei PLS, secondo il sesso.
Figura
5. Prime 9 malattie nei maschi < 15 anni assistiti dai PLS del
Distretto 2 - ASL TO 1. Anno 2010.
Figura
6. Prime 9 malattie nei maschi < 15 anni assistite dai PLS del
Distretto 2 - ASL TO 1. Anno 2010.
Il lavoro
dei PLS conferma la malattia celiaca al primo posto, che rappresenta
da sola il 23% del totale delle malattie rilevate, con una netta
prevalenza nelle femmine (37,3%); nei maschi si attesta al 10,5%.
In questa
esperienza la celiaca si osserva in 3,1 casi ogni mille assistiti,
con una differenza importante fra le femmine (5,3 per mille) e i
maschi (1,6 per mille), e quindi con una frequenza superiore a quanto
indicato negli studi piemontesi precedenti.
Oramai è
dimostrato che la celiachia è una malattia frequente più che
rara12-15 e anche questi dati lo confermano.
Considerando
i dati provenienti dal servizio protesi dell'ASL TO 1, si evince
che i celiaci minori di 15 anni residenti nel Distretto, e che
fruiscono dei benefici previsti per legge, sono 41. In questo caso la
prevalenza sale a 3,6 ogni mille residenti in quella fascia di età.
Il denominatore va riferito ai residenti e non agli assistiti dei
PLS, perché i minori che risultano al servizio sono pazienti sia dei
PLS che di altri medici del territorio, più spesso medici di
medicina generale (Tabella II).
Tabella
II. Celiaci rilevati dai PLS, e assistiti in carico al servizio
protesi, per sesso. Distretto 2 - ASL TO 1. Anno 2010.
|
Celiaci
in carico al servizio protesi
|
Celiaci
rilevati dai PLS
|
Maschi
|
13
|
9
|
Femmine
|
28
|
28
|
Totale
|
41
|
37
|
Un
confronto puntuale fra le due rilevazioni ha evidenziato che tutti i
soggetti elencati dai pediatri sono noti al servizio protesica,
mostrando un buon collegamento fra i diversi attori sanitari del
territorio.
L'impegno
dei PLS ha fatto emergere la sottostima derivata dall'esame delle
esenzioni ticket per malattia rara.
Si è
consapevoli che una quota di malattie rare non è stata codificata
come tale perché alcuni soggetti potrebbero aver ricevuto esenzioni
per le patologie cronico degenerative, come ad esempio il caso
dell'esenzione 051 (soggetti nati con condizioni di gravi deficit
fisici, sensoriali o neuropsichici), rilasciata a 21 assistiti dei
PLS del Distretto.
Anche
l'esenzione per invalidità civile (C02 o C04) può mascherare la
presenza di malattie rare; nel Distretto 2 oltre la metà delle
esenzioni dei residenti under15 è per invalidità. Si tratta di 62
soggetti infraquindicenni (12 con C02 e 50 con C04) assistiti dai PLS
che hanno condotto lo studio.
Queste
informazioni saranno oggetto di futuri sviluppi nell'affinamento
dell'indagine.
Ad ogni
buon conto il lavoro dei PLS ha descritto con maggiore precisione il
quadro della diffusione delle malattie rare in oltre 10.000
assistiti. Questi risultati sono stati trasmessi al nodo aziendale
della rete interregionale per le malattie rare del Piemonte e della
Valle D'Aosta16 per contribuire allo sviluppo del registro17
attraverso il Dipartimento Materno Infantile dell'ASL TO 1.
Le
ricadute a livello distrettuale consistono nella condivisione delle
conoscenze fra tutti i servizi che vi operano, nell'identificazione
delle priorità di intervento, nella definizione delle risorse
necessarie, nella decisione delle azioni da intraprendere e dei
relativi strumenti di monitoraggio e valutazione.
Si tratta
di una delle esperienze che dimostra nei fatti il significato del
contributo dei professionisti del territorio, che trova
rappresentanza nell'Ufficio di Coordinamento delle Attività
Distrettuali.
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