Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Novembre 1999 - Volume II - numero 9
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Ricerca
La
comunicazione del disagio psicosociale attraverso il “linguaggio”
della dermopatia
E.
Andreoli, A. Mozzetta, A. Grassi, PG. Foglio Bonda, M. Paradisi
IRCCS,
Istituto Dermopatico dell'Immacolata, Roma
Communication
of psychosocial uneasiness through the “language” of dermopathy
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children were hospitalised because of various skin diseases (atopic
dermatitis, itching dermatitis, alopecia areata). For all cases,
within the framework of our liaison consultation, a psychological
“videat” was required.
The
psychodiagnostic protocol included an interview with the patient, the
use of graphic tests (house, tree and person, i.e. H-T-P Test) from
the Rorschach psychodiagnostic test and two interviews with the
parents at the beginning and at the end of our psychodiagnostic
assessment.
All the
children were diagnosed as being free from structured
psychopathological disturbances. However, a situation combining
affective dependency and/or tension and ambivalent self-evaluation
was documented, which called for a radical change of the dynamics
within the family.
Once
again, the skin turned out to be the mirror of the soul or, in modern
terms, we should take into account the correlation between autoimmune
or immunomediated diseases and psychological factors.
Articolo
Introduzione
Riportiamo
i casi di sei bambini che presentano diverse dermopatie e sono stati
ricoverati nella VII Divisione di Dermatologia Pediatrica
dell'Istituto IDI di Roma, dove è stata fatta la diagnosi
dermatologica e, nel quadro di riferimento della “liaison
consultation”, è stato richiesto il “videat”
psicologico.
Questi
bambini stono stati quindi visti da uno psicologo, che ha applicato
loro un protocollo psicodiagnostico che comprende la realizzazione di
un colloquio con il bambino, la applicazione dei test grafici del
disegno della Casa, dell'Albero e della Persona (H. T. P. test);
del test psicodiagnostico di H. Rorschach e due colloqui con i
genitori all'inizio e al termine della valutazione
psicodiagnostica.
Tutti e
sei i bambini sono stati diagnosticati, dal punto di vista
psicologico, come “esenti da disturbo psicopatologico strutturato”.
La scelta
di presentare i casi di questi piccoli pazienti è stata
determinata dal fatto che, nonostante l'assenza di una specifica
psicopatologia, in tutti si manifestava con chiarezza un notevole
disagio psicosociale.
La
malattia dermatologica come richiesta di maggiore attenzione e
coinvolgimento affettivo e come affermazione della propria
identità
C. V.:
Femmina, 5 anni e mezzo, frequenta l'asilo
Composizione
familiare: Padre 42 anni, impiegato; madre 38 anni, commessa; un
fratello di1 anno
Diagnosi
dermatologica: Dermatite pruriginosa diffusa
Anamnesi:
Entrambi i genitori lavorano. La madre è molto occupata con
sua madre, malata e bisognosa di assistenza, e con il figlio piccolo,
di cui la bambina è molto gelosa. Questa situazione costringe
la famiglia a vivere buona parte della settimana a casa dei nonni
materni e solo alcuni giorni nella loro.
La
bambina, invitata a parlare delle sue bolle, dice che prudono tanto e
che se le gratta fino a far uscire il sangue.
Quando le
viene chiesto cosa fa la mamma quando la sera la aiuta ad andare
aletto e le vede le gambe con bolle grattate e il sangue, risponde:
“mia mamma non mi vede”.
Le viene
chiesto ancora : “non vede le tue bolle?” e la bambina risponde :
“no, a me mia mamma non mi vede”.
Diagnosi
psicologica: Esente da disturbo psicopatologico strutturato. Si
evidenzia al contempo la presenza di un elevato bisogno di dipendenza
e di vicinanza affettiva, che non essendo soddisfatto nel modo e
misura richiesti dalla bambina, da origine a reazioni compulsive di
opposizionismo e di auto-aggressività.
La
malattia dermatologica come richiesta di maggiore attenzione e
coinvolgimento affettivo e come “punizione” degli adulti
significativi che gliela negano
C.
F.:Maschio, 9 anni, frequenta la III elementare
Composizione
familiare: Padre 39 anni, ingegnere; madre, 36 anni, avvocato;
una sorella di 5 anni
Diagnosi
dermatologica: Alopecia areata
Anamnesi:
Entrambi i genitori sono professionisti molto impegnati nel loro
lavoro. Questa situazione costringe il bambino a stare parte della
giornata dai nonni, parte a scuola o occupato in altre attività
e solo poco tempo nella propria casa. Il padre, che aveva sempre
dedicato molto tempo al figlio, in seguito ad una importante
promozione, da qualche tempo non può più farlo.
La prima
cosa che il bambino dice, dopo aver raccontato in dettaglio la sua
giornata, è: “sono molto stanco, non ce la faccio più”.
Viene
chiesto al bambino quando si è manifestata la dermopatia e
risponde con sicurezza: “il 19 marzo”. Gli viene domandato allora
come può ricordarsi la data precisa, e lui risponde: “perché
il 19 marzo è la festa del papà”, poi aggiunge: “così
gli ho fatto un bel regalo al mio papà!”.
Diagnosi
psicologica: Esente da disturbo psicopatologico strutturato. Si
rileva la presenza di una situazione di tensione e vissuti di ansia
elevata, preoccupazione e insicurezza, determinati fondamentalmente
dal desiderio di raggiungere particolari livelli di adeguatezza e di
eccellenza e dalla paura di non riuscire a farlo. Il raggiungimento
di questi obiettivi, proposti sia in modo implicito che esplicito dai
genitori, è particolarmente importante in quanto il bambino
pensa che solo così potrà ottenere di nuovo l'affetto
e l'attenzione dei genitori.
La
malattia dermatologica come richiesta di maggiore attenzionee coinvolgimento affettivo e come espressione di rivalità
fraterna
D.M.M.:
Femmina, 7 anni e mezzo, frequenta la II elementare
Composizione
familiare: Padre 45 anni, diplomato insegna alla Scuola Agraria;
Madre 45 anni, laureata, lavora come tecnico presso la Comunità
Montana; un fratello di 13 anni; una sorella di 5 anni
Diagnosi
dermatologica: Alopecia areata
Anamnesi:
La situazione di coppia è molto problematica, soprattutto per
la competitività professionale che esiste tra i genitori.
La figlia
minore è nata con una paralisi ostetrica e la mamma è
stata molto tempo lontana da casa con lei. Anche dopo le si è
dedicata molto, lasciando sola la prima figlia o coinvolgendola nella
attività riabilitativa della sorella.
Quando si
manifesta la dermopatia nel soggetto, la sorella minore ha recuperato
completamente la sua situazione originaria di handicap.
Mentre la
mamma sta preparando le valige per recarsi in ospedale insieme con la
piccola paziente, questa le dice: “stavolta finalmente stai solo
con me!”.
Diagnosi
psicologica: Esente da disturbo psicopatologico strutturato. Si
evidenzia l'esistenza di una manifesta dipendenza dalla madre; di
chiari vissuti di gelosia e rivalità fraterna; di un elevato
livello di ansia e dei vissuti da essa derivati, come insicurezza,
tensione, incertezza, paura e colpa.
La
malattia dermatologica come mezzo per esprimere ed elaborare un
lutto
R. A.:
Femmina, 10 anni e mezzo, frequenta la V elementare
Composizione
familiare: Padre 48 anni, medico; madre 42 anni, casalinga; un
fratello di 7 anni
Diagnosi
dermatologica: Dermatite atopica
Anamnesi:
La bambina ha presentato in epoca neonatale una dermatite atopica che
si è mantenuta, con fasi alterne, fino ai quattro anni, poi
non si è più manifestata fino a qualche mese fa, quando
si è ripresentata con particolare violenza.
L'incontro
con lo psicologo si realizza all'inizio di febbraio; viene chiesto
alla bambina come ha passato le vacanze di Natale (all'epoca la
dermatite atopica si era manifestata da circa un mese). La bambina
risponde, con palese disagio: “non ho fatto le vacanze per
Natale ... c'è stato un problema di famiglia”.
Approfondendo quanto detto, la bambina racconta cosa è
successo, poi si mette a piangere. Negli ultimi mesi la nonna, che
abitava con loro e a cui la bambina era molto affezionata, si è
ammalata improvvisamente, aggravandosi progressivamente fino alla
fine di dicembre quando è morta. La bambina, durante questo
periodo di tempo ha visto la nonna malata a casa; poi, in occasione
delle vacanze natalizie, data la gravità della situazione, è
stata allontanata da casa per andare a vivere con degli zii, in
un'altra città ed è ritornata solo a gennaio, quando
la nonna era già morta
Diagnosi
psicologica: Esente da disturbo psicopatologico strutturato. Si
rileva comunque l'esistenza di manifesti ed elevati tratti di
ansia, fondamentalmente secondari al vissuto di lutto , ancora non
elaborato.
La
malattia dermatologica come modo di esprimere il disagio derivante
dalle problematiche della coppia genitoriale e come mezzo per
riunire la famiglia
R. M.:
Maschio, 12 anni, frequenta la I media
Composizione
familiare: Padre 38 anni, elettricista; madre 37 anni, cameriera;
un fratellastro, figlio della madre, di 18 anni; una sorellastra,
figlia della madre, di 15 anni; un fratellastro, figlio del padre, di
6 mesi
Diagnosi
dermatologica: Alopecia areata
Anamnesi:
I genitori del ragazzo sono entrambi separati e convivono da alcuni
anni. Dal precedente matrimonio il padre non ha avuto figli; la madre
ne ha avuti due, un maschio che lavora con il padre del piccolo
paziente e una femmina che lavora nell'attività commerciale
del proprio papà.
Il padre
del paziente, circa tre mesi fa, gli ha comunicato che aveva un
fratello più piccolo, figlio di un'altra donna con cui lui
intratteneva una relazione. Questa donna, sposata, non intende
separarsi dal marito che ignora tale situazione.
La mamma
del ragazzo, saputo di questa iniziativa del convivente si è
posta in aperto contrasto con lui. Dopo circa due mesi, data la
notevole conflittualità all'interno della coppia e la
presenza di comportamenti sistematicamente violenti del padre nei
confronti della convivente e del paziente, genitori del ragazzo hanno
deciso di separarsi. Nello stesso periodo si è presentata nel
ragazzo la dermopatia.
Successivamente,
a motivo dello scarso rendimento scolastico del ragazzo, la mamma ha
richiesto la collaborazione di uno psicologo che ha rilevato
l'esistenza di una situazione fortemente problematica tra padre e
figlio. La mamma ha comunicato questa situazione al padre, che ha
deciso di tornare a casa, promettendo di evitare le condotte
aggressive verso il figlio e la convivente.
Diagnosi
psicologica: Esente da disturbo psicopatologico strutturato. Si
manifestano però nel soggetto, in maniera evidente, le
problematiche adolescenziali ed una pulsionalità aggressiva
notevolmente elevata, che a volte viene espressa compulsivamente,
mentre altre volte è ipercontrollata.
La
malattia dermatologica come mezzo per esprimere il disagio di
sentirsi eccessivamente responsabilizzato e comemanifestazione e superamento dei propri sensi di colpa
V. R.:
Maschio, 10 anni, frequenta la V elementare
Composizione
familiare: Padre 37 anni, idraulico; madre 33 anni, donna delle
pulizie; un fratello di 6 anni
Diagnosi
dermatologica: Alopecia areata
Anamnesi:
Entrambi i genitori lavorano e, per buona parte della giornata, sono
fuori casa. Il bambino è abituato a fare le pulizie; bada al
fratellino più piccolo; si sente molto coinvolto nella vita
familiare e vive manifesti sentimenti di elevata responsabilità.
Un
giorno, giocando, ha urtato il fratellino che gli si era messo dietro
e quest'ultimo, cadendo, si è rotto una gamba. Il paziente
racconta che i genitori gli hanno dato la colpa di quanto era
successo e che il fratellino per un certo periodo non lo ha voluto
neanche vedere quando lui andava con i genitori a trovarlo in
ospedale. Questa situazione viene confermata dalla mamma, che
riconosce che il soggetto è un ragazzino molto responsabile e
attento, a differenza del fratellino che viene descritto come :
“molto movimentato” e che spesso ha incidenti, dentro e fuori
casa. In quella circostanza però, per la preoccupazione,
effettivamente hanno dato a lui la colpa di ciò che era
capitato.
Il
bambino conclude dicendo: “io non mi faccio mai male, invece sarei
molto più contento di farmi male io al posto di mio fratello”.
Diagnosi
psicologica: Esente da disturbo psicopatologico strutturato. Il
bambino manifesta un livello di maturità “indotta”,
chiaramente superiore alla propria età cronologica; presenta
anche una autovalutazione ambivalente e evidenti sentimenti di ansia
e di colpa.
Conclusione
Il ruolo
del Dermatologo ci appare dunque fondamentale, non solo per una
adeguata diagnosi e terapia dermatologica, ma anche per
l'individuazione precoce di eventuali problematiche emotive e
relazionali dei bambini affetti da qualche dermopatia che possono
avere necessità, oltre che delle specifiche cure mediche,
anche di un intervento di tipo psicologico.
Inoltre,
soprattutto a livello prognostico, quanto prima si riesce a
comprendere se il bambino, attraverso la malattia dermatologica
comunica anche una “richiesta di aiuto” relativa a problemi
esistenti nella realtà psicosociale in cui si trova a vivere,
tanto prima e meglio si è in grado di intervenire, quasi
sempre riuscendo a circoscrivere l'intervento psicologico alla
programmazione di un cambiamento comportamentale da parte delle
persone che sono significative per il bambino.
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