Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Febbraio 2002 - Volume V - numero 2
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Ricerca
Caratterizzazione
genetica e terapia enzimatica sostitutiva nella forma neurologica
acuta della malattia di Gaucher
I.R.C.C.S.
Burlo Garofolo - Trieste
*I.C.G.E.B.
Area di Ricerca - Trieste
Introduzione.
L'avvio della terapia enzimatica sostitutiva nella malattia di
Gaucher ha condotto, attraverso un allungamento della sopravvivenza
media, a degli studi più sistematici concernenti i diversi
aspetti fenotipici e genetici delle varie forme, comprese quelle
neurologiche. In particolare pochi sono i dati riguardanti il
fenotipo più grave della forma neurologica acuta (tipo 2) che
è caratterizzato dal manifestarsi molto precoce dei sintomi
neurologici e da un particolare coinvolgimento cutaneo (tipo
"colloidon baby"). La somministrazione endovenosa
dell'enzima nella forma neurologica acuta, fatta al fine di
rallentare il decorso della malattia, si è sempre dimostrata
inefficace. Metodi. Abbiamo trattato una bambina con Gaucher di tipo
2 mediante terapia enzimatica sostitutiva combinata: endovena ed
intrarachidea. Il dosaggio della somministrazione endovenosa è
stato di 240 U/Kg/mese suddiviso in infusioni giornaliere, mentre il
dosaggio intrarachideo è stato di 4 U/24 ore. E' stata
eseguita anche l'analisi genotipica e lo studio in vitro
dell'espressione della proteina mutata. Risultati. I dati raccolti
hanno evidenziato l'efficacia della terapia attuata nel modificare il
coinvolgimento periferico e l'interessamento cutaneo: diminuzione del
volume splenico ed epatico, miglioramento dei parametri ematologici
(in particolare emoglobina e piastrine), normalizzazione delle
lesioni cutanee. Nessun miglioramento si è avuto invece della
sintomatologia neurologica. L'analisi genetica ha identificato una
omozigosi per la transizione C3974T con sostituzione R131C sull'esone
5. Il prodotto del gene mutato ha dimostrato un'attività
enzimatica molto ridotta (<3%) che può spiegare la
particolare severità del quadro clinico osservato.
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