Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Febbraio 2001 - Volume IV - numero 2
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Ricerca
Le
infezioni respiratorie acute in pediatria: uno studio prospettico
*
Pediatra di libera scelta; # Istituto di Epidemiologia &
Biostatistica & Informatica Medica, Erasmus University,
Rotterdam; § Società servizi Telematici, Padova; £
Glaxo Wellcomme, Verona; ° CNR/ITBA, Milano; Dipartimento di
Pediatria, Università di Padova.
Acute
respiratory infections in paediatrics: a perspective study
Summary
In one
semester, a group of 17 operating paediatricians of the Veneto
Region, co-related in a network, carried out a perspective study on
the incidence, clinical characteristics, costs, and treatment of
acute respiratory infections (IRA) on a total population of 16.760
children. In this period of time 3242 children were visited for a
total of 4017 episodes. In 1003 cases, a swab to reveal the Influenza
virus was made. It resulted positive in 1/3 cases, featuring a
significant association with a longer duration of fever. The
percentage of hospitalisations (1.2%), loss of working days for
parents (11%), and the use of antibiotics (32%), weigh in a
relatively moderate way.
Keywords:
Respiratory infections, Influenza, Epidemiology
Abstract.
Uno
studio prospettico sulla incidenza, sulle caratteristiche cliniche,
sui costi, sul trattamento delle infezioni respiratorie acute (IRA) è
stato effettuato da un gruppo di 17 pediatri operanti, correlati in
rete, nella Regione Veneto, su una popolazione complessiva di 322.032
bambini, nel corso di un semestre. In questo periodo sono stati
visitati 3240 bambini per 4107 episodi. In 1003 casi è stato
fatto un tampone per virus influenzale, risultato positivo in 1/3 dei
casi, con significa associazione ad una maggior durata della febbre.
La percentuale dei ricoveri (1,2%), la perdita di giornate lavorative
dei genitori (11%), l'uso di antibiotici (30%), incidono in misurao
relativamente modesta.#/I#
Lo studio
è condotto in parte con il supporto di Glaxo-Wellcome SPA.
Introduzione
Le
infezioni respiratorie acute (IRA) sono ancora oggi una tra le
principali cause di mortalità e morbilità sia nell'
adulto che nel bambino. Negli USA circa 122 milioni di episodi
respiratori ogni anno impongono una limitazione nello svolgimento
delle attività quotidiane o costringono alla consultazione
medica (1). In UK un indagine del Committee on Child Health Service
ha evidenziato che in bambini di età inferiore ai 5 anni le
IRA rappresentano il 50% delle malattie, il 28% delle visite
pediatriche, il 21% dei ricoveri ospedalieri e il 35% delle cause di
mortalità infantile (2).
Gli
agenti etiologici coinvolti sono numerosi e spesso causano
reinfezioni nell'arco di una medesima stagione invernale: batteri,
micoplasmi, clamidie. Tuttavia la causa più importante e
frequente sono i virus, in particolare i virus influenzali.(3-4-5)
Nel
nostro paese al pari di altri paesi occidentali è attivo un
sistema di sorveglianza (INFLUNET), coordinato dalle Università
di Genova e Milano in collaborazione con l'Istituto Superiore di
Sanità e basato su medici sentinella di medicina generale e
pediatri di libera scelta, con lo scopo di studiare l'andamento dell'
epidemia influenzale e caratterizzare i virus influenzali umani e
animali al fine di evidenziare tempestivamente qualsiasi
modificazione antigenica e quindi di indirizzare lo sviluppo di
vaccini in grado di proteggere dall' epidemia in corso (6).
Al
di là dei dati epidemiologici mancano nel nostro paese
informazioni relative al bambino con IRA sia in termini di storia
naturale della malattia che di gestione clinica, informazioni
importanti per poter quantificare i "costi" diretti e
indiretti di tale patologia. La rete "Pedianet"
(7-8) rappresenta un contesto ideale per studi di questo tipo
complementari ai sistemi di sorveglianza attivati nel nostro paese.
Obiettivi del presente studio erano: la valutazione dell' incidenza
delle infezioni respiratorie acute (IRA) e dell' Influenza
(diagnosticata mediante test rapido), la determinazione del valore
predittivo dei sintomi rispetto alla diagnosi di influenza e la
descrizione della gestione clinica e terapeutica del bambino con IRA.
Materiali
e Metodi
Sono
stati reclutati 17 PLS che operano nella regione Veneto e che
utilizzano il programma software JB95 per la gestione dell'
ambulatorio pediatrico.
Definizione
di caso
Sono
stati definiti come casi di IRA tutti i bambini che hanno presentato
durante il periodo di studio almeno uno dei seguenti sintomi: tosse,
cefalea, brividi, coriza, faringodinia raucedine. Abbiamo poi
distinto tra IRA febbrile (IRAf) quando era presente febbre (>37.5°C
se di età inferiore o uguale ai 24 mesi; >38.0°C se di
età superiore ai 24 mesi), ed IRA non febbrile (IRAsf) se
l'episodio di IRA non si associava a febbre.
Incidenza
La
popolazione base per il calcolo dell' incidenza di IRA era
rappresentata da tutti i bambini d'eta' compresa tra 0 e14 anni
assistiti dai PLS partecipanti durante il periodo dello studio (10
Novembre 1999 -30 Marzo 2000). Il denominatore per il calcolo dell'
incidenza è stato calcolato in base alla durata del follow up
per ogni bambino, considerando la data di nascita, e la data di inzio
e fine assistenza. Dai database dei PLS sono stati raccolti il numero
dei casi di IRAf e di IRAsf osservati durante il periodo dello studio
per il calcolo delle rispettive incidenze.
Studio
prospettico
Nello
studio prospettico sono stati inclusi tutti i bambini visitati dal
PLS in ambulatorio o a domicilio dal 10 novembre 1999 al 30 marzo
2000 che hanno presentato IRAf. A tutti i pazienti partecipanti allo
studio prospettico è stato chiesto il consenso per l'invio e
il trattamento dei dati, secondo quanto richiesto dalla legge 675/96
e 676/96. L'ottenimento del consenso veniva registrato nel programma
e funzionava da chiave per aprire le schede per la raccolta dati e il
loro invio. I dati sono stati inviati in forma anonima e solamente il
PLS era a conoscenza dell' identità del singolo paziente.
Per ogni
bambino con IRAf incluso nello studio prospettico è stata
compilata, al momento dell' arruolamento e direttamente al computer
una scheda informatica, appositamente preparata, e inserita nel
software di gestione dell' ambulatorio pediatrico JB95, contenente
alcune informazioni relative al paziente (data di nascita e sesso),
alle caratteristiche cliniche della patologia in atto e all'eventuale
risultato del tampone faringeo eseguito su un campione di pazienti
(vedi sotto). Quando il bambino arruolato si ripresentava al
controllo, automaticamente si visualizzava un messaggio che chiedeva
se il bambino era guarito dall' episodio di IRAf, e, se lo era, si
apriva sempre in automatico una scheda di follow up contenente alcune
informazioni relative alla durata della febbre, ad eventuali ricoveri
o accessi al PS durante il periodo della malattia, al numero dei
giorni di scuola andati perduti e alle eventuali assenze dal lavoro
da parte dei genitori.
Al primo
bambino con IRAf visitato ogni giorno, in ambulatorio o a domicilio,
è stato anche effettuato un tampone faringeo che è
stato utilizzato per l'esecuzione del test immunoenzimatico a lettura
ottica FLU OIA (BIOSTAR) (3) per la ricerca del virus influenzale A o
B. Il test è stato eseguito direttamente dal PLS partecipante
a cui erano stati forniti i kit diagnostici.
Le
informazioni raccolte sono state inviate per via telematica, tramite
Internet, presso un server centrale già esistente ed operante
presso la Società Servizi Telematici di Padova.
Analisi
statistica
Le
incidenze grezze di IRAf e IRAsf (espresse come persona/tempo) sono
state calcolate utilizzando come numeratore il numero di casi
osservati e come denominatore la durata del follow-up. L'incidenza di
influenza è stata stimata utilizzando solo i casi per i quali
la diagnosi clinica era stata confermata dall'esame del tampone
faringeo.
La
statistica descrittiva e' stata applicata all'analisi della
sintomatologia clinica considerando ciascun episodio come unita' di
misura. Nel confronto tra la distribuzione delle variabili
categoriche e continue sono stati utilizzati rispettivamente, il test
Chi-square e il T-test. La regressione logistica e' stata usata per
stimare l' associazione tra la positivita' del tampone faringeo ed il
numero dei sintomi. Tutte le analisi sono state condotte usando il
programma SPSS/PC; valori della P inferiori a 0.05 sono stati
considerati significativi.
Risultati
Popolazione
base
Allo
studio hanno partecipato 17 PLS che lavorano nella regione Veneto e
che seguono complessivamente 16.760 bambini (media 985 pazienti per
PLS) di cui il 52 % maschi e il 48% femmine. La durata complessiva
del follow-up è stata di 322.832 persone-settimane (media:
19.3 settimane per persona).
Incidenza
di accesso all'ambulatorio pediatrico per infezioni respiratorie
acute (con o senza febbre)
Durante
il periodo considerato i PLS partecipanti hanno registrato nei loro
database 8.267 episodi di infezione respiratorie acute (IRA), dei
quali 4135 episodi di IRAf e 4132 episodi di IRAsf, in un totale di
5.558 pazienti. Quindi il 33.2% (5.558 casi/16.760 pazienti) dei
bambini seguiti ha presentato almeno un episodio di IRA durante il
periodo di studio.
L'incidenza
grezza di IRA è stata di 3.67 casi per 1000 persone/giorni (IC
95%: 3.59-3.75) durante il periodo di studio; l'incidenza grezza di
IRAf e' stata di 1.83 per 1000 persone/giorni (equivalente a 12.8
casi per 1000 persone/settimane). L'andamento dell'IRAf è
risultato costante nelle diverse settimane di studio con un aumento
osservato dalla 2a alla 6a settimana di gennaio 2000 (figura 1).
L'incidenza di IRAf è risultata più elevata nei primi
anni di vita (con un picco a 3 anni; 3.55 per 1000 persone/giorni)
con una diminuzione fino ai 5 anni per poi mantenersi costante a
valori inferiori a 1 per 1000 persone/giorni (figura 1).


Figura
1:
Incidenza
di IRA totale, IRA con febbre (IRAf) e IRA senza febbre (IRAsf) nel
periodo di studio (1999-2000) per settimana (sopra) e per età
(in basso)
L'andamento
dell'epidemia influenzale è stato calcolato estrapolando i
risultati della ricerca del virus influenzale nel tampone faringeo.
Il picco di influenza da noi osservato è stato raggiunto nella
quarta settimana di gennaio (10.8/ 1000 persone; IC 95% 8.4 -13.3)
(figura 2).

Figura
2:
L'incidenza
di Influenza stimata in base al risultato del tampone faringeo
(periodo Dicembre 1999-Marzo 2000)
Caratteristiche
cliniche dei pazienti con IRAf al momento dell' arruolamento
Un totale
di 4017 (97.1%) dei 4135 episodi di IRAf osservati sono stati inclusi
nello studio prospettico. I 4017 episodi riguardavano un totale di
3242 bambini. Il numero medio dei casi visti da ogni medico è
stato di 251 (range 149-387).
Novantadue
dei 3242 bambini con IRAf (2.8%) erano stati vaccinati contro
l'influenza nell'anno in corso; la vaccinazione era
significativamente piu' frequente nei bambini asmatici con IRAf
(n=58, 13.2% v 2.7%; p<0.001).
La
maggior parte dei bambini (90.2%) ha presentato all' arruolamento una
sintomatologia tradizionale (Tabella 1). La sintomatologia all'
esordio è risultata essere diversa in base all'età. Nei
bambini di età inferiore all' anno erano più frequenti
tosse, inappentenza e coriza, mentre con l'aumentare dell' età
aumentava anche la frequenza di febbre > 39°C e di alcuni
sintomi soggettivi (cefalea, faringodinia e mialgia).
Tabella
1: Sintomatologia per fascia di eta' (tutti gli episodi di IRAf)
Sintomo | <
1 anno (n=480) | 1-9
anni (n=3270) | 10-14
anni (n=267) | p-valore |
Febbre>39 | 18.5 | 22.8 | 23.2 | <0.001 |
Tosse | 82.3 | 80.3 | 70.0 | <0.001 |
Brividi | 7.7 | 25.0 | 37.5 | <0.001 |
Cefalea | 1.0 | 27.0 | 72.3 | <0.001 |
Inappetenza | 64.6 | 67.2 | 55.8 | 0.004 |
Corizia | 85.8 | 76.2 | 73.0 | <0.001 |
Mialgia | 2.9 | 12.1 | 32.6 | <0.001 |
Faringodinia | 8.1 | 37.4 | 58.4 | <0.001 |
Raucedine | 14.0 | 12.2 | 15.4 | 0.49 |
Vomito | 12.3 | 15.7 | 8.2 | 0.006 |
Diarrea | 9.6 | 6.5 | 2.2 | 0.001 |
Dolore
addominale | 2.3 | 12.6 | 9.0 | <0.001 |
Il
tampone faringeo per la ricerca del virus influenzale
In 1003
casi di IRAf è stato eseguito il tampone faringeo per la
ricerca rapida del virus influenzale; in tabella 2 sono riportati i
risultati dei tamponi faringei eseguiti. I tamponi sono stati
effettuati nella maggior parte dei casi (82.1%) in ambulatorio; nel
34% dei casi il test è stato effettuato entro 30 minuti dal
prelievo. All'analisi logistica multivariata (con correzione per eta'
e medico) è stata stimata una correlazione significativa tra
positività al tampone e numero di sintomi (tabella 3): ogni
sintomo in più aumenta la possibilita' di avere un tampone
positivo del 15% (95% IC 3-30%).
Tabella
2: Risultati e caratteristiche dei tamponi faringei eseguiti durante
il periodo Dicembre 1999-Marzo 2000
N°
casi | % | ||
Tampone
effettuato | |||
Dato
Mancante | 40 | 1.2 | |
No | 2344 | 69.2 | |
Si | 1003 | 29.6 | |
Totale | 3387 | 100 | |
Sede
del prelievo | |||
Ambulatorio | 8 | 82.1 | |
A
domicilio | 138 | 13.8 | |
Totale | 1003 | 100 | |
Tempo
trascorso prima dell'esecuzione del test | |||
Dato
Mancante | 89 | 8.9 | |
<30
minuti | 341 | 34.0 | |
30
min.-2 ore | 248 | 24.7 | |
2-4
ore | 170 | 16.9 | |
4-8
ore | 126 | 12.6 | |
>8
ore | 29 | 2.9 | |
Risultato | |||
Dato
Mancante | 126 | 12.6 | |
Positivo | 234 | 23.3 | |
Negativo | 603 | 60.1 | |
Indeterminato | 40 | 4.0 | |
Totale | 1003 | 100 |
Tabella
3: Risultati del tampone e sintomatologia presente all' esordio
Sintomi
# | Positivo
%* | Negativo
%* | OR**
95%CI |
<3 | 24 | 100 | riferimento |
19,40% | 80,60% | ||
3-5 | 146 | 398 | 1,52 |
26,80% | 73,20% | 0,0-2,6 | |
6-8 | 59 | 100 | 1,90 |
37,10% | 62,90% | 0,99-3,61 | |
9+ | 5 | 5 | 3,10 |
50,00% | 50,00% | 0,61-15,6 | |
Totale | 234 | 603 | |
28,00% | 72,00% |
*
Percentuale basata sul numero dei sintomi
** OR:
rischio di risulatato positivo tra i bambini con un numero di sintomi
> 3 verso quelli con meno di 3 sintomi o segni clinici.
Follow
up e esiti degli episodi di IRAf
Il follow
up degli episodi di IRAf è stato effettuato per 3879 casi
(96.5%). La durata media della febbre è stata di 3,43 giorni
(STD: 1,41). Esiste una relazione significativa tra mese di diagnosi
e durata della febbre (p<0.001); la durata è stata di 3,14
giorni nel novembre 1999 e di 3,70 giorni nel gennaio 2000. Non c'è
invece correlazione significativa tra durata della febbre ed età
(p=0.076), mentre la durata della febbre è risultata essere
più alta nei bambini con tampone positivo (3.81 giorni) che in
quelli con tampone negativo (3.43 giorni) (p<0.001).
Per 45
casi (1.2%) di IRAf è stato necessario il ricovero in
ospedale, in 15 casi attraverso il pronto soccorso pediatrico. In 41
casi il motivo del ricovero era collegato all' IRAf (63% dei casi per
broncopolmonite o bronchiolite). In 84 casi vi è stato un
accesso al Pronto Soccorso pediatrico, ma il 99% dei bambini sono
stati dimessi in giornata.
In 457
casi di IRAf (11.8%), almeno un genitore si è assentato dal
lavoro per assistere il figlio malato. Tra i bambini di età
superiore ai tre anni, in 1958 casi di IRAf (85%) vi è stata
la perdita di almeno un giorno di scuola, per un totale di quasi
14.000 giornate perdute.
Non sono
state osservate differenze tra i vaccinati e i non vaccinati per
quanto riguarda il rischio di ricorrenze di IRAf, le giornate
scolastiche perse dai bambini e l'assenza dal lavoro dei genitori.
Prescrizione
farmaceutiche effettuate
In
totale, 3242 bambini hanno avuto almeno un episodio di IRAf trattato
farmacologiacamente, di cui 1375 (42.4%) hanno ricevuto un totale di
1872 prescrizioni di farmaci in fascia A o B durante il primo
episodio di IRAf.
Il numero
di prescrizioni farmacologiche effettuate è significativamente
correlato all'età ed è più frequente nei primi
anni di vita (p=0.001).
La
prescrizione di farmaci non è risultata associata all' entità
della febbre (p=0.53), alla sintomatologia all' esordio (p=0.67) o
alla positivita' del tampone faringeo (p=0.2).
I farmaci
più frequentemente prescritti sono risultati essere gli
antibiotici (1127 prescrizioni) seguiti da farmaci per l'apparato
respiratorio (389 prescrizioni). 1039 bambini (32%) hanno ricevuto
almeno una prescrizione di antibiotico. L'uso dell'
antibioticoterapia non è risultato essere associato alla
gravità della sintomatologia all' esordio espressa come numero
di sintomi presenti. E' invece positivamente correlato alla presenza
del vomito (p<0.03) e negativamente correlato alla mialgia
(p<0.001). L'85.5% dei bambini a cui è stato prescritto un
antibiotico hanno ricevuto la prescrizione al momento dell'
arruolamento nello studio, mentre il 5.6% dei bambini dopo 3 giorni
dall'inizio della sintomatologia. La somministrazione combinata di
più antibiotici è una evenienza rara e solamente 14
bambini hanno ricevuto due antibiotici. Gli antibiotici più
frequentemente prescritti sono stati le penicilline (65%) e le
cefalosporine (22%) (Tabella 4). Non è stata rilevata alcuna
associazione tra prescrizione di antibiotico-terapia ed età.
Non
esiste una correlazione tra l'uso di antibiotici e la positività
al tampone. 45 bambini (23.6%) risultati positivi sono stati trattati
con antibiotici, mentre il 34% di coloro che sono risultati negativi
hanno ricevuto terapia antibiotica. Non vi è alcuna differenza
nella scelta dell' antibiotico tra i positivi e i negativi.
Tabella
4: Classi di antibiotici prescritti durante l' episodio di IRAf
(prima e seconda scelta).
Tipo
antibiotico | Prima
scelta | % | Seconda
scelta | Totale |
Penicilline
ad ampio spettro (J01CA) | 543 | 51.6 | 10 | 553 |
Penicilline
sensibili al beta-lattamasi (J01CE) | 25 | 2.4 | 0 | 25 |
Penicilline
resistenti ai beta-lattamasi (J01CR) | 116 | 11.0 | 6 | 122 |
Macrolidi
(J01FA) | 129 | 12.3 | 11 | 140 |
Cefalosporine | 234 | 22.2 | 4 | 238 |
Sulfamidici | 6 | 0.5 | 0 | 6 |
Totale | 1053 | 100 | 31 | 1084 |
Discussione
L'incidenza
dell'IRA è stata calcolata su una popolazione formata da
16.760 bambini seguiti da 17 PLS nel Veneto. Nei bambini con IRAf
abbiamo studiato le caratteristiche della malattia, gli outcome e le
prescrizioni effettuate.
L'IRA è
risultata essere una patologia molto frequente in età
pediatrica e ha colpito circa un terzo dei bambini seguiti. Sebbene
non sia ancora possibile valutare il carico di lavoro attribuibile
all'IRA per ciascun PLS partecipante (stiamo raccogliendo le
informazioni relative al numero di visite effettuate), si può
facilmente affermare che durante il periodo invernale la gran parte
del lavoro svolto dai PLS è rappresentato dall' assistenza a
bambini con patologia respiratoria.
L'incidenza
di IRA che abbiamo osservato è stata di 3.67 casi per 1000
giorni/persona con un picco dalla 2a alla 6a settimana di gennaio
2000. Tale andamento è simile a quello osservato nella
rilevazione nazionale coordinata dall' Istituto Superiore di Sanità
(Influnet) (6). Estrapolando i risultati della ricerca del virus
influenzale nel tampone faringeo, il picco di influenza da noi
osservato è stato raggiunto nella quarta settimana di gennaio
ed è molto simile a quello osservato nell studio ISS (10.8
verso 12.5; p=ns) (6).
Solamente
il 3% dei bambini con IRA è stato vaccinato contro
l'influenza. Questo può significare sia che la vaccinazione è
molto efficace e che solamente una parte di bambini vaccinati si
ammala sia che la vaccinazione è effettivamente poco diffusa
in età pediatrica. La vaccinazione è significativamente
più frequente nei bambini asmatici con IRA (13.2% v 2.7%);
tuttavia, nonostante la vaccinazione antiinfluenzale sia raccomandata
nei bambini asmatici (9), la copertura vaccinale osservata sembra
essere ancora troppo bassa. Non vi sono differenze in termini di
assenze scolastiche o di giorni lavorativi persi dai genitori tra i
non vaccinati e i vaccinati. Tuttavia l'impossibilità di
sapere quanti sono i bambini vaccinati sulla popolazione totale dei
pazienti seguiti, rende difficile nel nostro studio qualsiasi
estrapolazione di dati relativi al vaccino antiinfluenzale in età
pediatrica e la loro comparazione con quanto osservato nell' adulto
(10-11).
Il 97%
dei bambini che hanno presentato almeno un episodio di IRAf è
stato arruolato nello studio prospettico. L'elevatissima percentuale
di pazienti seguiti conferma come in pediatria di famiglia sia
possibile effettuare studi di coorte in grado di raccogliere
originali informazioni su casistiche molto ampie in tempi
relativamente brevi.
La
sintomatologia osservata è simile a quella già
descritta in letteratura (3). Febbre > 38°C, tosse, coriza e
inappetenza sono stati riscontrati in oltre il 65% dei bambini al
momento della prima visita pediatrica. L'otalgia in presenza di otite
o meno, è risultata essere presente nel 5% dei casi.
Contrariamente a quanto riportato in altri studi (12-13-14-15) il
vomito, la cefalea e la diarrea non sono frequenti nei bambini da noi
studiati. Quarantacinque bambini (1.2%) sono stati ricoverati in
ospedale durante il periodo di follow up; il principale motivo del
ricovero è stato la broncopolmonite. Gli accessi al Pronto
soccorso sono stati ovviamente più frequenti dei ricoveri
ospedalieri (3%), ma nella quasi totalità dei casi i pazienti
sono stati dimessi dopo la visita.
Al primo
bambino visitato ogni giorno con IRAf è stato effettuato il
tampone faringeo per la ricerca del virus influenzale. La ricerca è
stata effettuata mediante metodica immunoenzimatica a lettura ottica
(FLU OIA - BIOstar) direttamente dal pediatra. L'esecuzione del test
richiedeva un tempo teorico di 17 minuti con 7 "passaggi".
Nonostante l'elevato numero di test effettuati, questa metodica si è
dimostrata macchinosa e complessa, utilizzabile solamente a fini di
ricerca, ma non proponibile nella pratica clinica quotidiana. Il
metodo di lettura dei risultati (valutazione controluce a occhio nudo
della modalità di riflessione della luce) è molto poco
specifico (3)(vedi anche scheda tecnica). Inoltre come dimostrato
anche dal fatto che solo il 35% dei campioni è stato "testato"
entro 30 minuti dal prelievo, il dover effettuare un test con queste
caratteristiche in ambulatorio risulta, nella pratica, molto
complicato. La disponibilità di farmaci antiinfluenzali
specifici (16-17-18-19) ha fatto emergere l'esigenza di sviluppare
test diagnostici sensibili, specifici, ma soprattutto di semplice
esecuzione a livello ambulatoriale (20-21-22); tali test tuttavia se
presenti dovranno essere specificatamente valutati nell' ambulatorio
pediatrico prima di consigliarne l'uso corrente.
La
correlazione significativa che abbiamo osservato tra numero di
sintomi presenti all' esordio e tampone positivo suggerisce come,
durante il periodo epidemico, il solo criterio clinico possa essere
sufficientemente specifico per indirizzare la terapia nel bambino con
IRAf. In particolare la positività al tampone è
associata ad una maggiore durata della febbre e, sebbene la
specificità del test utilizzato sia del 90% e la sensibilità
del 85% (3), riteniamo di poter affermare che l'influenza sembra
associarsi ad un quadro clinico più grave rispetto alle altre
forme di IRA febbrile a patogenesi non da virus Influenzale.
La
maggior parte (57.6%) dei bambini con IRA non ha ricevuto alcuna
prescrizione farmaceutica di farmaci in fascia A o B. La prescrizione
di farmaci è risultata più frequente nel primo anno di
vita, mentre non è risultata associata alla gravità
della sintomatologia all' esordio o alla positività al tampone
faringeo.
I farmaci
più frequentemente prescritti sono stati gli antibiotici con
cui è stato trattato il 32% dei bambini arruolati; nell' 85.5%
dei casi l'antibiotico è stato prescritto al momento della
diagnosi. La prescrizione di un antibiotico non è
significativamente associata alla positività al tampone anche
se la percentuale dei bambini "positivi" trattati è
inferiore a quella dei "negativi" trattati (23.6% v 34%) .
Questi dati confermano che almeno nella regione Veneto, contariamente
ad altre realtà (23), la maggior parte dei bambini con IRAf
non riceve alcun antibiotico terapia. Esiste la possibilità
che il PLS abbia prescritto la terapia antibiotica "al bisogno"
e che questa non sia stata poi effettivamente assunta, tuttavia
riteniamo che tale evenienza sia controbilanciata dalla possibilità
che l'antibiotico "presente in casa" sia stato assunto
senza essere effettivamente prescritto. Anche se non significativo
(per la bassa numerosità del campione), il minor uso dell'
antibiotico nei pazienti con tampone positivo per l'influenza
sembrerebbe suggerire che l'utilizzo di un test rapido potrebbe
ulteriormente ridurre l'uso non appropriato dell'antibiotico nei
bambini con IRAf anche a livello ambulatoriale, come già
osservato nei bambini ospedalizzati (19).
L' 85%
dei bambini studiati di età superiore ai 3 anni ha perso
almeno un giorno di scuola per un totale di circa 14.000 giornate di
scuola perse; due terzi di questi bambini sono stati a casa per
almeno 5 giorni. Tale percentuale si avvicina al 90% se si
considerano solamente i bambini di età superiore ai 6 anni.
Questo dato conferma come l'IRA sia una patologia molto importante in
età pediatrica e una delle cause principali di assenza da
scuola. Tuttavia "solamente" l'11% dei genitori ha perso
almeno una giornata di lavoro per assistere il figlio malato. Tale
percentuale è più bassa rispetto ad altre casistiche
USA e nordeuropee e riflette probabilmente il fatto che in Italia
esiste una famiglia allargata che è in grado di prendersi cura
del bambino permettendo ai genitori di continuare a lavorare.
Peraltro, tale percentuale è simile a quella osservata nello
studio sulla varicella effettuato in una popolazione analoga a quella
considerata in questo studio (7).
Le
informazioni relative ai casi di IRA seguiti dai PLS partecipanti
sono state raccolte tramite una rete informatica già
sperimentata in precedenti lavori "Pedianet" che si
è confermata molto efficace (7-8). In particolare la facilità
nella compilazione delle schede (pochi minuti) e la possibilità,
utilizzando il programma informatico utilizzato, di raccogliere
retrospettivamente le informazioni relative alle diagnosi e alle
terapie dei pazienti visitati associate alle diverse competenze
epidemilogiche e statistiche hanno garantito il successo di questo
studio sia in termini quantitativi che qualitativi.
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