Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Dicembre 2000 - Volume III - numero 10
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Ricerca
Indagine
regionale sull'accesso al Pronto Soccorso pediatrico
Clinica
Pediatrica – Policlinico Universitario
Facoltà
di Medicina e Chirurgia – Udine
Premessa
ed obiettivi
Negli
ultimi anni si è assistito ad un progressivo aumento delle
visite nei Servizi di Pronto Soccorso Pediatrico (PSP) della nostra
Regione.
Solo
nella nostra Clinica, il numero delle visite non programmate è
più che raddoppiato dal 1993 al 1999 comportando un carico
assistenziale ingravescente, con ovvi disservizi e lamentele da parte
dell'utenza. Questa tendenza si è mantenuta in crescita,
come si può desumere dagli accessi ai servizi di PSP di Udine
e Trieste (Fig.1), nonostante l'ormai capillare presenza dei
Pediatri di Base.
Dal
momento che l'entità del fenomeno non è mai stata
quantificata, nella Sezione Regionale della Società Italiana
di Pediatria è nata l'idea di avviare uno studio
collaborativo che coinvolgesse i PSP della regione per approfondire
il fenomeno ed eventualmente, se confermato, determinarne le cause.

Fig.
1
Materiali
e metodi
L'indagine
è stata condotta per quattro mesi (da Febbraio a Maggio 1999)
e ha preso in considerazione tutte le visite di libero accesso della
prima settimana di ogni mese, nei giorni di
Martedì-Mercoledì-Giovedì-Venerdì,
cercando in tal modo di evitare di registrare le visite in prossimità
del week-end che notoriamente, per l'assenza del curante,
condiziona il numero degli accessi indipendentemente dal tipo di
patologia.
I dati
relativi ad ogni visita venivano raccolti su una scheda(Tab.1) compilata dai genitori (nella parte anagrafica e nelle
motivazioni di accesso) e dal personale medico.
Alla
ricerca hanno aderito le pediatrie di Gorizia-Monfalcone, Palmanova,
Pordenone, San Daniele del Friuli, San Vito al Tagliamento,
Tolmezzo-Gemona del Friuli, Trieste, Udine.
I dati
sono stati centralizzati nella nostra Clinica, inseriti in un
database ed elaborati dagli estensori dello studio.
Risultati
Sono
state raccolte 1390 schede, compilate in maniera completa nel 98.5 %
dei casi.

Fig.
2
1213
bambini (89.3 %, in verde nell'istogramma) giunti ai PSP sono
stati dimessi dopo la visita; 90 (6.6 %, in giallo) sono stati
trattenuti in osservazione e 55 (4.1 %, in rosso) sono stati
ricoverati.
570
visite (41 %) sono state effettuate nel mese di Febbraio, 490
(35 %) in Marzo e 330 (24 %) in Aprile.
L'afflusso
medio giornaliero è stato di 116 visite e tra i giorni della
settimana interessati non si sono rilevate differenze significative.
943
bambini (68 %) risultavano in carico al pediatra di base, 359 (26 %)
al medico generico, 74 (5 %) non avevano effettuato alcuna scelta.

Fig.
3
1191
bambini (86.1 %, in verde nella figura) erano ricorsi al PS per
spontanea iniziativa dei genitori, 119 (8.6 %, in rosso) inviati dal
medico curante, 40 (2.9 %, in giallo) inviati dal PS generale e 17
(1.2 %, in viola) trasportati dal 118.
Solo nel
20 % dei casi l'abitazione degli utenti era più vicina
al servizio di PS rispetto all'ambulatorio del curante.
Modalità
di invio ai PSP
Nellatabella 2 è visualizzata la percentuale di bambini
affluiti ai servizi dei PSP delle Pediatrie della Regione rispetto
alla popolazione pediatrica residente.
ospedali | n°
visite | popolazione
pediatrica | % di
flusso | |
ASL 1 | Trieste | 456 | 24.117 | 1.9 |
ASL 2 | Gorizia
Monfalcone | -
42 | 13.881 | 0.3 |
ASL 3 | Gemona
Tolmezzo | 83
130 | 9.481 | 2.2 |
ASL 4 | Udine
San
Daniele | 393
148 | 38.068 | 1.4 |
ASL 5 | Latisana
Palmanova | -
27 | 12.011 | 0.2 |
ASL 6 | Pordenone
San
Vito | 98
13 | 33.360 | 0.3 |
Tab.
2 Percentuali di flusso rispetto alla popolazione pediatrica
L'82 %
dei bambini è stato visitato dalle 8:00 alle 20:00 con il 44 %
dei bambini che perveniva ai PSP dopo le ore 16:00 (Tab 3),
con due picchi di maggior incidenza dalle 8:00 alle 12:00 e dalle
16:00 alle 20:00 (Tab 4).


Le
motivazioni di accesso al PS sono elencate nella tabella 5.

Il flusso
orario delle visite dei bambini, i cui genitori affermavano di non
essere riusciti a mettersi in contatto con il curante o di non
trovare comodi gli orari di ambulatorio, era identico a quella della
popolazione generale (Tab.6,7).


Il 32 %
dei bambini presentava un'età compresa tra i 2 e i 5 anni e,
in relazione alle fasce di età, non si sono evidenziate
differenze tra un gruppo e l'altro nell'andamento giornaliero
degli accessi ai PSP (Tab.8) che disegna, per ogni fascia
d'età, la stessa curva bimodale (due picchi di maggior
incidenza dalle 8:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 20:00) (Tab.
4).

Le
frequenze di accesso in relazione al tempo trascorso tra
l'insorgenza dei sintomi e la visita in PSP, mantengono l'andamento
bimodale già noto ad eccezione delle patologie insorte da meno
di 6 ore, che presentano un unico picco di afflusso nella
fascia 16:00-20:00 (Tab. 9).

Di
queste ultime, il 42 % è rappresentato da traumi, seguite dai
sintomi respiratori (20 %) e da quelli gastroenterici (10 %).
426
pazienti (31 %) sono accorsi in PS a meno di 6 ore
dall'insorgenza dei sintomi e 331 (24 %) in seguito a
patologie insorte da più di 3 giorni (Tab. 10) e
la tempestività con cui i bambini sono stati portati in P.S.
non è condizionata né dall'età
(Fig.11) né dal sintomo (Fig.12).



Il
70 % dei bambini è stato visitato dopo un tempo di attesa
inferiore ai 30 minuti ed il 21 % entro i 60 minuti
(Fig.13).

990
bambini (74 %) sono stati giudicati non urgenti da parte del medico
di PS.
Discussione
Per una
consuetudine ormai largamente consolidata negli anni le Divisioni di
Pediatria della nostra Regione hanno erogato prestazioni in regime di
Pronto Soccorso che sono progressivamente aumentate nel tempo
nonostante il territorio sia capillarmente servito dai Pediatri di
Base. Tralasciando le cause di questo fenomeno, l'entità
dello stesso non è mai stata valutata e, a nostra conoscenza,
non ci sono lavori in letteratura, che abbiano studiato il
flusso dell'utenza pediatrica nei cosiddetti Servizi di Pronto
Soccorso delle Pediatrie.
L'esperienza
che né seguita è stata molto interessante perché
ha fornito una serie di dati dei quali probabilmente si dovrà
tenere conto in futuro, sia nella Pediatria di Base sia nei reparti
pediatrici.
Come si
desume dalle tabelle 3 e 4, la maggior parte dei bambini è
stata portata al PSP in orari in cui il medico di fiducia è
comunque disponibile; ma il fatto che quasi la metà dei
bambini venga portata dopo le ore 16 rappresenta un esempio
difficilmente confutabile di utilizzo della struttura in funzione
delle abitudini degli utenti (orari di lavoro, uscita dalle scuole
materne ecc..) e non del tipo di patologia.
Ed
infatti lo stesso tipo di afflusso nei PSP (accesso prevalente dalle
ore 16 in poi) si osserva anche se si tiene conto dell'età
dei bambini e del tempo di insorgenza della sintomatologia (Tab.
8-9).
Le
motivazioni addotte dai genitori sul perché portano a visita
il figlio in Ospedale non sono molto orientative, probabilmente
perché i quesiti erano mal posti o troppo generici
Tuttavia,
dalla lettura dei dati, emerge che preferire l'Ospedale
all'Ambulatorio del Curante non significa necessariamente
sfiduciare quest'ultimo e che problemi di comunicazione tra i
genitori ed il curante sono più supposti che reali,
tant'è vero che il gruppo, anche consistente, di
genitori che afferma di non essere riuscito a mettersi in contatto
con il curante (Tab. 5, gruppo 4) porta il proprio figlio in Ospedale
prevalentemente dopo le 16 come il resto della popolazione osservata.
Interessante
notare come il numero delle visite effettuate entro 6 ore
dall'insorgenza dei sintomi aumenti durante la giornata
raggiungendo il picco massimo dalle 16 alle 20 quando generalmente i
bambini sono con i loro genitori. Resta per lo meno curioso il
dato che circa il 50% di queste visite è motivato da traumi o
ferite.
Conclusioni
La
sensazione che gli accessi nei PSP fossero motivati più da
ragioni socio-culturali (medicalizzazione eccessiva, ridotta
tolleranza alla malattia banale, alterata percezione dell'urgenza)
e organizzative (storica ed eccessiva disponibilità delle
Pediatrie, libertà dell'utente di scegliere tra il Medico di
famiglia e l'Ospedale) viene confermata da questo lavoro
collaborativo a cui hanno partecipato le Pediatrie della Regione. I
dati si commentano da soli: i PSP rappresentano un'alternativa al
Medico di Famiglia comoda e facilmente fruibile che tuttavia
pone tutta una serie di problematiche non piccole quali il rapporto
di fiducia con il curante e la continuità assistenziale.
Nell'ottica
e nella necessità di organizzare in maniera nuova e più
“ergonomica” l'assistenza pediatrica, sono sorte importanti
iniziative da parte della Pediatria di Base (Pediatria di Gruppo) e
della Pediatria Ospedaliera (Triage).
Solo il
futuro dirà se l'utilizzo delle risorse da parte dell'utenza
migliorerà o se l'avvio di nuovi e moderni istituti non farà
altro che amplificare ulteriormente la richiesta di salute da parte
degli utenti.
Vuoi citare questo contributo?