Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Febbraio 2024 - Volume XXVII - numero 2
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Un vomito insidioso
1Università di Napoli “Federico II”, Scuola di Specializzazione in Pediatria
2Università di Salerno, Scuola di Specializzazione in Pediatria
3UOC di Pediatria, OORR Area Stabiese, ASL “napoli3sud”, Castellammare di Stabia (Napoli)
Indirizzo per corrispondenza: sonia.tranchese@gmail.com
Introduzione
Il vomito è un sintomo comune nei bambini. Esso può essere causato da un ampio spettro di patologie. Nella maggior parte dei casi ha un’eziologia infettiva con carattere benigno e autolimitantesi, in altri casi può essere spiegato da alterazioni gastrointestinali, ma più raramente può essere espressione di patologie più gravi di origine neurologica.
Caso clinico
Un bambino di 7 anni e 6 mesi, giungeva alla nostra attenzione per episodi di vomito notturno e al risveglio da circa un mese. Riferiti in particolare circa 2-3 episodi di vomito quasi ogni notte e talvolta al mattino in assenza di altri sintomi associati (nausea, febbre, cefalea, diarrea, tosse, alterazione dello stato di coscienza e del comportamento). In anamnesi, familiarità per ischemia cerebrale dal lato paterno e per emicrania dal lato materno. Riferito, inoltre, pregresso intervento chirurgico di rimozione di fistola auricolare destra congenita ed una linfadenopatia laterocervicale di origine reattiva (approfondimento ematologico negativo). Esame obiettivo e neurologico negativo. Per escludere le principali cause di vomito si effettuavano: emocromo, indici di funzionalità d’organo, indici di flogosi, elettroliti, ormoni tiroidei ed autoanticorpi antitiroide, equilibrio acido-base, lattati, ammoniemia, glicemia, dosaggio degli anticorpi antitransglutaminasi e profilo immunologico di base; tutti gli accertamenti risultavano nella norma. Visita oculistica con esame del fondo oculare, visita neurologica e angio-RMN encefalo negative.
Sebbene tutti gli esami anche strumentali risultassero negativi, considerata la storia di vomito da un mese senza altri sintomi e la cadenza temporale degli episodi di notte e al risveglio, si praticava un elettroencefalogramma dopo deprivazione di sonno. Il tracciato mostrava un’attività parossistica generalizzata e ci orientava verso la diagnosi di epilessia idiopatica dell’infanzia. Il piccolo paziente iniziava quindi terapia antiepilettica con acido valproico con pronta risposta clinica.
Conclusioni
Il vomito in pediatria è causato principalmente da condizioni benigne. Tuttavia, talvolta può sottendere patologie più gravi che il pediatra ha il compito di identificare tempestivamente. Pertanto, è indispensabile una anamnesi approfondita e mirata a ricercare sintomi che orientano il sospetto verso cause neurologiche (familiarità per emicrania e risvegli notturni improvvisi per vomito con rapida ripresa del sonno) permettendo di evitare accertamenti e terapie inadeguate e conseguenti ritardi diagnostici.
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