Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Novembre 2022 - Volume XXV - numero 9

M&B Pagine Elettroniche

I Poster degli specializzandi

Ingestione di corpi estranei: uno studio retrospettivo

Accessi al Pronto Soccorso di un ospedale regionale di riferimento nel Nord-Est in un periodo di 5 anni

Elia Balestra, Matteo Bramuzzo

Scuola di Specializzazione in Pediatra, IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo”, Università di Trieste

Indirizzo per corrispondenza: eliabalestra@gmail.com

Introduzione
L’ingestione di corpi estranei in età pediatrica è frequente motivo di accesso in Pronto Soccorso (PS) e in alcuni casi può avere conseguenze gravi.

Obiettivo
Descrivere le caratteristiche dei pazienti, la presenza e la tipologia dei sintomi, gli accertamenti eseguiti e l’outcome dell’ingestione di corpi estranei in una popolazione pediatrica.

Metodi
Sono stati raccolti i dati degli accessi per “Ingestione di corpo estraneo” presso il Pronto Soccorso dell’IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo” di Trieste dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2020. Sono stati inclusi i pazienti di età compresa tra 0 e 18 anni. Sono stati raccolti dati relativi a: età, sesso, eventuali patologie preesistenti, presenza e tipologia dei sintomi, caratteristiche del corpo estraneo (tipologia, forma, numero, dimensioni, radiopacità), sede del corpo estraneo, outcome clinico, eventuale intervento terapeutico. Sono stati adottati i seguenti criteri di esclusione:

  • errore di catalogazione dell’accesso in PS;
  • anamnesi o clinica non consistente per ingestione di corpi estranei;
  • ingestione sospetta di corpo estraneo radiopaco non confermata a successivo esame radiologico;
  • lisca di pesce a livello del cavo orale o del faringe.

Risultati
Sono stati raccolti 331 casi totali di accessi in PS per ingestione di corpo estraneo. Di questi sono risultati eleggibili per lo studio 202 casi. Il 2018 è stato l’anno in cui è stato registrato il maggior numero di accessi (51); nel 2016 gli accessi sono stati invece 31, 40 nel 2017, 47 nel 2019 e 33 nel 2020. Durante il 2020, anno del lockdown, il numero di accessi si è ridotto rispetto all’anno precedente. Il 75,7% delle ingestioni di corpi estranei è avvenuta in età prescolare (0-6 anni), il 12,4% tra i 6 e i 10 anni e l’11,9% al di sopra dei 12 anni, con un’età mediana della popolazione di 3 anni e 8 mesi. Il 63,9% dei casi sono risultati essere pazienti di sesso maschile. Il 59,9% dei pazienti si è mantenuto sempre asintomatico dall’episodio di ingestione sino alla dimissione. Tra il 40,1% dei soggetti che hanno presentato sintomi, i sintomi di più frequente riscontro sono stati la faringodinia (10,4%) e il vomito (8,9%). I corpi estranei più frequentemente ingeriti sono risultati essere le monete (23,3%), seguite da giocattoli o loro componenti (20,3%) e gadget della cucina (14,9%). Il 7,4% degli accessi in PS è avvenuto per intoppo esofageo causato da bolo alimentare. Nel 57,9% dei casi si è deciso di non procedere a esecuzione di imaging radiologico. Solo nel 21,3% dei casi il paziente è stato trattenuto in osservazione o ricoverato per eventuali approfondimenti. Per 27 pazienti (13,4%) è stato necessario procedere all’endoscopia, che nel 25,9% delle volte è stata eseguita entro 2 ore dall’arrivo del soggetto in PS, il 14,8% entro 4 ore, il 44,4% entro 24 ore e il 14,8% oltre le 24 ore. In 6 casi sono state eseguite biopsie, con diagnosi di esofagite eosinofila in 5 casi su 6. In nessun caso è stato necessario procedere a chirurgia e non si è verificato nessun decesso.

Discussione
L’ingestione di corpi estranei è un problema frequente nei bambini di età prescolare ma nella maggior parte dei casi non ci sono conseguenze gravi. In questa casistica il lockdown ha portato a una riduzione degli accessi per ingestione di corpi estranei.

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