Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Marzo 2017 - Volume XX - numero 3
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Una dispnea con troppi eosinofili
Università di Trieste
Indirizzo
per corrispondenza:
massaro.marta@gmail.com
Nicola è un bellissimo bambino “con i capelli sparati” che vediamo per la prima volta all’età di 5 mesi per episodi di tachidispnea, prevalentemente espiratoria con sporadica componente inspiratoria, presenti dai 3 mesi. Ha inoltre una scarsa crescita e delle lesioni papulari diffuse. Agli esami ematici emerge solo un’ipereosinofilia (E 2000-5000/mm3). I sintomi respiratori rispondono bene alla terapia cortisonica per os, ma ricadono subito alla sospensione. Vista la componente inspiratoria della dispnea e la risposta transitoria allo steroide, abbiamo escluso un emangioma sottoglottico (RMN negativa). Abbiamo quindi escluso le cause note di ipereosinofilia, in particolare:
La sindrome ipereosinofilica (SI) è una condizione molto rara nel bambino. Viene definita dalla presenza di ipereosinofilia (> 1500/mm3) in più determinazioni o dall’interessamento d’organo, una volta escluse le cause secondarie. Talora è associata all’espansione di cloni aberranti mieloidi o linfoidi, ma quando questa non venga riscontrata si parla di SI idiopatica. La terapia si basa sull’utilizzo dello steroide, con lo scopo di ridurre la conta di eosinofili e quindi il danno d’organo mediato dagli stessi. Qualora non vi sia risposta, si può passare ad altri farmaci come idrossiurea, INFα, anticorpi monoclonali o ciclosporina. Va monitorato l’interessamento cardiaco, principale fattore di prognosi negativa.
- immunodeficienza congenita (normali sottopopolazioni linfocitarie, RTE, genetica per IPEX negativa, storia clinica non indicativa)
- sindrome di Churgh-Strauss (VES e p-ANCA negativi)
- malattia mielo/linfoproliferativa (LDH, sottopopolazioni normali, Rx del torace ed ecografia dell'addome negative per masse, aspirato midollare e immunofenotipo nella norma)
- insufficienza surrenalica (ACTH, cortisolo ed elettroliti normali)
- ipereosinofilia post-infettiva e parassitosi (sierologie negative)
- allergia alle proteine del latte vaccino (RAST e prick negativi, non risposta alla dieta di eliminazione)
La sindrome ipereosinofilica (SI) è una condizione molto rara nel bambino. Viene definita dalla presenza di ipereosinofilia (> 1500/mm3) in più determinazioni o dall’interessamento d’organo, una volta escluse le cause secondarie. Talora è associata all’espansione di cloni aberranti mieloidi o linfoidi, ma quando questa non venga riscontrata si parla di SI idiopatica. La terapia si basa sull’utilizzo dello steroide, con lo scopo di ridurre la conta di eosinofili e quindi il danno d’organo mediato dagli stessi. Qualora non vi sia risposta, si può passare ad altri farmaci come idrossiurea, INFα, anticorpi monoclonali o ciclosporina. Va monitorato l’interessamento cardiaco, principale fattore di prognosi negativa.
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