Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.

Ottobre 2013 - Volume XVI - numero 8

M&B Pagine Elettroniche

I Poster degli specializzandi

Ingestione di corpi estranei metallici:
il metal detector è un buon esame di screening ma non ha sensibilità assoluta
Veronica Guastalla, Elisa Benelli
Scuola di Specializzazione in Pediatria, IRCCS Materno-Infantile "Burlo Garofolo", Università di Trieste



L’ingestione di corpi estranei metallici è un’evenienza frequente in pediatria. Essa viene comunemente diagnosticata mediante l’esecuzione di una radiografia, ma in letteratura il metal detector (MD) si è dimostrato essere una tecnica sicura e con un’alta accuratezza diagnostica: la sua sensibilità è pressoché assoluta (99,4%) per quanto riguarda l’ingestione di monete, mentre è significativamente più bassa (47%) se si considera l’ingestione di altri corpi metallici. Inoltre il MD si è dimostrato essere molto affidabile nell’individuare la localizzazione dell’oggetto metallico ingerito (99,8%).

Scopo dello studio:abbiamo voluto valutare l’efficacia del MD nel diagnosticare l’ingestione di oggetti metallici nei bambini afferenti al PS per sospetta inalazione da corpo estraneo.

Materiali e metodi: abbiamo indagato retrospettivamente tutti i casi di ingestione di corpi estranei metallici da gennaio 2007 ad aprile 2012 presso il PS Pediatrico dell’IRCCS "Burlo Garofolo" di Trieste. Sono stati selezionati i casi di cui si disponeva sia di un esame mediante il MD (modello Bosch DMF 10 zoom professional) sia di una radiografia.

Risultati: sono stati inclusi 48 pazienti. Tra i 17 casi riguardanti sospetta ingestione di moneta, il MD ne ha individuate 14 con una sensibilità dell’82,3%. Nei 5 casi che riguardavano una sospetta ingestione di biglia metallica non magnetica la sensibilità è stata del 100%. Nelle ingestioni di batterie (6 casi) e in quelle di magneti (2 casi) la sensibilità è stata rispettivamente del 50% e dello 0%. Nei 18 casi rimanenti di ingestione di corpi metallici non classificabili nelle precedenti tipologie, la sensibilità è stata del 54,5%. La sensibilità complessiva è stata del 68,5% (82,3% per monete, 55.5% per non-monete) mentre la specificità è del 100%.

Discussione: il MD permette nel 70% circa dei casi di verificare la presenza e la localizzazione dell’oggetto metallico ingerito. Ciò consente di risparmiare un numero significativo di radiografie e quindi di radiazioni ionizzanti al bambino; inoltre utilizzando questo strumento è possibile ridurre il tempo e il costo delle indagini. La sua negatività tuttavia non è sufficiente a escludere l'ingestione dell’oggetto e deve indurre, di fronte a una storia suggestiva e in base al paziente, alla tipologia e alla dimensione dell’oggetto, a procedere con altri accertamenti.

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V. Guastalla, E. Benelli. Ingestione di corpi estranei metallici: il metal detector è un buon esame di screening ma non ha sensibilità assoluta. Medico e Bambino pagine elettroniche 2013;16(8) https://www.medicoebambino.com/?id=PSR1308_30.html