Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Dicembre 2012 - Volume XV - numero 10
M&B Pagine Elettroniche
I Poster degli specializzandi
Un
caso atipico di sindrome di Sweet
Dipartimento
Di Pediatria, Azienda Ospedaliera-Università Di Padova
indirizzo
per corrispondenza: elisa8515@libero.it
Una
bambina di 12 mesi è stata condotta al Pronto Soccorso
Pediatrico per comparsa di placche cutanee rosate, infiltrate e
indurate ad arti, padiglioni auricolari, volto associati a
febbricola, rinite e tosse. Le lesioni si sono gradualmente estese
con assunzione di aspetto emorragico ed edema duro ai padiglioni
auricolari e agli arti inferiori bilateralmente.
Agli
esami di laboratorio: PCR 23,00 mg/l, INR 1,09, PTT 25 s, PT 70%, FDP
1753 µg/l, fibrinogeno 3,5 g/l, Antitrombina III 101%. Sono
stati inoltre eseguiti i seguenti esami risultati negativi: esame
urine, ricerca di sangue occulto nelle feci, sierologie per CMV, EBV,
Coxsackie virus, Varicella Zoster virus, Parvovirus B19, emocoltura.
A distanza di 24 ore la PCR è aumentata a 50,2 mg/l. Sebbene
vari aspetti dell’evoluzione clinica potessero essere
compatibili con quadro di edema emorragico dell’infanzia, il
risultato della biopsia cutanea ha evidenziato un infiltrato dermico
neutrofilo con aspetti leucocitoclastici, vasculite granulocitaria,
compatibile con dermatosi neutrofila di Sweet.
La
paziente è stata trattata con prednisone per via generale per
quattro giorni e quindi con betametasone topico per cinque giorni con
progressiva scomparsa delle lesioni e normalizzazione della PCR.
Per le
sue caratteristiche atipiche di presentazione ed evoluzione, questo
quadro clinico ha richiesto una accurata diagnosi differenziale tra
AHEI e Sindrome di Sweet.
L’AHEI
è una vasculite leucocitoclastica cutanea che colpisce
bambini tra 4 mesi e 2 anni di età caratterizzata da comparsa
di lesioni cutanee purpuriche ed ecchimotiche a viso ed estremità,
associate ad edema dei tessuti molli e febbricola. L’esordio
clinico è rapidamente evolutivo pur con condizioni generali
stabili e la prognosi è buona con risoluzione spontanea in 1-3
settimane. Viene incluso tra le patologie immunomediate, scatenate da
vaccinazioni, ipersensibilità a farmaci ed infezioni
respiratorie. Immunocomplessi circolanti si depositano sulle pareti
dei vasi sanguigni e portano all’attivazione del complemento,
causando danno endoteliale a carico delle venule postcapillari.
La
Sindrome di Sweet o dermatosi acuta febbrile neutrofila
è una sindrome multisistemica caratterizzata da placche
cutanee eritematose al volto, collo ed arti, febbre, leucocitosi
neutrofila ed infiltrato dermico neutrofilo senza segni di vasculite.
Sono presenti forme idiopatiche a prognosi eccellente e forme
secondarie ad infezioni delle alte vie aeree o gastrointestinali,
malattie infiammatorie ed autoimmuni, gravidanza, neoplasie, farmaci,
con esito variabile.
Per
entrambe le malattie la diagnosi è clinica, ma non sempre la
sola individuazione di rilievi clinici caratteristici è
sufficiente a distinguerle portando talvolta a confonderle con altre
patologie a manifestazione cutanea e rendendo necessaria l’esecuzione
di biopsia cutanea, che nel caso della sindrome di Sweet, evidenzia
il tipico infiltrato dermico neutrofilo.
tratto
da: Confronti Giovani, XXIV Congresso Nazionale
Confronti in Pediatria
Trieste,
Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima 2-3 dicembre 2011
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