Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Agosto 2008 - Volume XI - numero 26
M&B Pagine Elettroniche
Presentazioni PPT
Medici
senza Frontiere. Missione Italia
Una
introduzione alle attività in corso
Infermiere
di Médecins sans Frontières
I
progetti di Medici Senza Frontiere in Italia (“Missione
Italia”) nascono nel 1999 con l'intento di assistere una
popolazione estremamente vulnerabile composta da uomini, donne e
bambini stranieri arrivati nel nostro Paese per motivi economici o
per chiedere protezione.
Medici
Senza Frontiere è un'organizzazione umanitaria e
indipendente che da oltre trent'anni opera per portare soccorso
alle popolazioni vittime di guerre, catastrofi naturali, situazioni
di precarietà e povertà. Oggi MSF gestisce più
di 400 progetti, attivi in oltre 70 Paesi.
Negli
anni Novanta è maturata nell'organizzazione la convinzione
che fosse opportuno seguire le sorti delle persone incontrate a
migliaia di chilometri di distanza fino al loro arrivo nei Paesi
europei, dove si trovano spesso in condizioni di disagio e bisogno.
Missione
Italia fornisce assistenza agli stranieri regolari e irregolari, ai
richiedenti asilo e ai rifugiati che si trovano nel nostro Paese.
Per
raggiungere gli obiettivi la Missione si è dotata di personale
sanitario qualificato, ma anche di assistenti sociali e legali,
mediatori culturali, logisti, professionisti delle scienze politiche
e della comunicazione.
Accesso
alle cure per gli stranieri irregolari
La legge
sull'immigrazione italiana garantisce il diritto alle cure sia per
gli stranieri regolarmente soggiornanti che per gli irregolari. Gli
stranieri che si trovano in Italia senza permesso di soggiorno e
necessitano di cure mediche urgenti, essenziali e continuative
possono infatti accedere al Sistema Sanitario Nazionale (SSN)
attraverso il rilascio di un tesserino denominato codice STP
(Straniero temporaneamente presente).
Il codice
STP consente allo straniero di rivolgersi alle strutture sanitarie
senza poter essere denunciato alle autorità di pubblica
sicurezza. Nonostante le garanzie offerte dalla legge italiana
sull'immigrazione, MSF ha riscontrato un'applicazione
frammentaria della normativa da parte delle Aziende Sanitarie Locali
(ASL), una notevole carenza di ambulatori dedicati agli stranieri
irregolari e l'assenza dei servizi di mediazione culturale
all'interno delle strutture sanitarie.
Gli
stessi migranti, spesso, non hanno consapevolezza dei diritti e dei
servizi a loro rivolti. Per questo motivo, sono presenti nei progetti
di MSF attività di outreach e cioè informazione e
sensibilizzazione sui diritti sanitari, attraverso la ricerca attiva
degli utenti sul territorio.
Dal 2003
Medici Senza Frontiere - Missione Italia è presente in molte
province italiane e gestisce, attraverso protocolli d'intesa con le
ASL, ambulatori dedicati per stranieri irregolari. L'idea che muove
questi progetti è quella di affiancare, per circa una anno, il
servizio pubblico nell'attuazione corretta della normativa e,
successivamente, lasciare allo stesso l'erogazione di servizi
spettanti per legge ai cittadini stranieri irregolari. Analogamente,
Missione Italia svolge corsi di formazione per gli operatori
sanitari, con il fine di illustrare la normativa riguardante
l'accesso alle cure degli stranieri, spiegare l'importanza del
servizio di mediazione culturale e le modalità per un corretto
approccio medico/paziente straniero. Il primo ambulatorio MSF è
stato aperto nel gennaio 2003 a Siracusa. Progetti simili sono stati
poi realizzati nelle province di Ragusa, Roma, Brescia, Napoli,
Agrigento, Caserta, Foggia e Reggio Calabria. Attualmente MSF
gestisce in collaborazione con le ASL ambulatori dedicati nelle
province di Caserta, Napoli e Agrigento. In queste ultime due aree è
attualmente in corso l'attività di passaggio dei servizi
alle ASL.
Assistenza
sanitaria agli sbarchi
Le coste
siciliane e l'isola di Lampedusa costituiscono il primo punto di
arrivo per gli stranieri che attraversano il Mediterraneo a bordo di
imbarcazioni. A Lampedusa un team MSF composto da due medici, un
infermiere e un mediatore culturale è attivo 24 ore su 24 in
caso di sbarchi. Gli operatori MSF al momento dello sbarco vengono
allertati e si recano al porto dove effettuano un primo triage medico
sugli stranieri sbarcati. Ogni anno i volontari MSF assistono
sull'isola almeno 9000 persone (solo nel 2006 è stata
prestata assistenza a circa 19.000 migranti sbarcati a Lampedusa). Da
luglio 2006 è stato sempre garantito l'accesso degli
operatori di MSF all'interno del centro di prima accoglienza di
Lampedusa per seguire gli stranieri in gravi condizioni di salute
incontrati nella fase di primo soccorso.
Le coste
della Sicilia sud orientale costituiscono il secondo punto di arrivo
per gli stranieri che sbarcano nel nostro Paese. MSF, per alcuni
anni, ha svolto attività di assistenza sanitaria agli sbarchi
anche nelle province di Ragusa o Agrigento. Attualmente tale
intervento è garantito dalle ASL locali.
Il
progetto sui lavoratori stranieri stagionali
Durante
tutta la stagione 2004 un'équipe di MSF si è spostata
con una clinica mobile attraverso le Regioni del Sud (Campania,
Puglia, Basilicata, Sicilia, Calabria) visitando centinaia di
lavoratori stranieri stagionali e riscontrando, tra le altre
criticità, condizioni abitative disastrose, conseguenze sullo
stato di salute, sfruttamento, violenze ed esclusione dal sistema
sanitario. I risultati di quest'inchiesta sono stati pubblicati in
un rapporto dal titolo I frutti dell'ipocrisia.
Nel 2007,
a distanza di tre anni, MSF è tornata nelle Regioni del Sud
Italia per verificare la situazione degli stagionali e monitorare
eventuali miglioramenti. Purtroppo ancora una volta le condizioni
incontrate sono drammatiche. I risultati di questa nuova indagine
sono stati raccolti nel rapporto Una stagione all'inferno,
presentato agli inizi del 2008.
MSF
intende proseguire l'impegno nei confronti dei lavoratori stranieri
stagionali, garantendo assistenza sanitaria e sollecitando le
istituzionali nazionali e locali a prendersi carico del problema. MSF
chiede che le Autorità locali intervengano immediatamente per
garantire condizioni minime di accoglienza a tutti gli stranieri che
sono impiegati nelle produzioni agricole, indipendentemente dal loro
status giuridico e che le Aziende Sanitarie garantiscano adeguate
informazioni agli stranieri rispetto al diritto alla salute e
forniscano adeguate risposte sanitarie mediante l'istituzione di
ambulatori dedicati e di servizi di mediazione culturale.
La
consulenza legale
Rilevando,
nel corso delle attività mediche (agli sbarchi e nei progetti
sul territorio), la necessità di informare i migranti e i
richiedenti asilo dei diritti loro riconosciuti, Missione Italia si è
dotata di servizi di informazione legale, con particolare riferimento
all'assistenza nei confronti di coloro che presentano domanda di
asilo e che manifestano problemi legati al loro stato di salute.
Missione
Italia, oltre alla gestione di uno sportello di consulenza legale, ha
svolto attività di formazione agli operatori ASL sulla
normativa in materia di accesso alle cure per gli stranieri e ha
portato avanti attività di pressione verso le istituzioni
nazionali e locali.
Lo
sportello, attivo a Roma, ha fornito informazioni e soluzioni su
questioni amministrative legate alla permanenza regolare in Italia,
con particolare riferimento ai permessi di soggiorno rilasciati per
motivi di salute (permessi per cure mediche e motivi umanitari,
richieste ex art. 31 al Tribunale dei minori ecc.) e alla procedura
di asilo. Nel corso del 2007 il servizio di assistenza sulla
procedura di asilo è stato preso in carico dal Programma
Integra del Comune di Roma. Nel corso del 2008 si concluderà,
con un passaggio di consegne alla Caritas, anche l'attività
di informazione relativa ai permessi di soggiorno per motivi di
salute.
Nei
progetti di MSF nel Sud Italia continueranno a essere presenti
operatori MSF con competenze socio-legali in grado di testimoniare
violazioni del diritto di asilo e del diritto alla salute.
I
rapporti di Missione Italia e l'attività di lobbying
Nel
gennaio del 2004 Medici Senza Frontiere, dopo aver svolto un
monitoraggio completo dei centri di permanenza temporanea (strutture
destinate al trattenimento e successivo rimpatrio degli stranieri
irregolari), ha presentato il rapporto CPTA: Anatomia di un
fallimento (Sinnos editrice) denunciando gravi carenze
all'interno dei CPTA: assenza collaborazione con il SSN; scarso
livello di assistenza psicologica; mancanza di strutture per
l'isolamento di categorie vulnerabili; l'alta percentuale di
trattenuti provenienti dal carcere; l'uso eccessivo di
psico-farmaci; violazioni delle procedure di asilo; ingerenza delle
forze di polizia nella gestione dei centri; preclusione all'accesso
di enti esterni.
Nel
giugno del 2006 è stata istituita, presso il Ministero
dell'Interno, una “Commissione per le verifiche e la strategie
dei centri”, presieduta da S. De Mistura, che ha visto coinvolti
anche enti e associazioni attivi nel settore. Dopo aver visitato non
solo i CPT ma anche i CdI (centri di identificazione) e i CPA (centri
di prima accoglienza) la Commissione è pervenuta ad una serie
di conclusioni che in massima parte ricalcano le criticità
rilevate da MSF rispetto al sistema della detenzione amministrativa.
Il primo
rapporto sulle condizioni di vita e di salute dei lavoratori
stagionali è stato presentato nel marzo del 2005; il secondo a
gennaio del 2008. MSF è stata la prima organizzazione
umanitaria a denunciare e documentare le ripercussioni sanitarie
dello sfruttamento dei lavoratori stranieri stagionali nel Sud
Italia. Il primo rapporto è stato presentato in diverse
occasioni (scuole, conferenze) ed è stato oggetto di confronto
con le istituzioni competenti. MSF ha partecipato alle audizioni dei
Ministri Amato e Ferrero per una modifica della legge
sull'immigrazione e ha avuto contatti con istituzioni locali per
individuare soluzioni al problema esposto.
Ad aprile
2006 MSF ha presentato un rapporto che documenta le barriere e gli
ostacoli al riconoscimento del diritto di asilo in Italia (Oltre
la frontiera. Le barriere al riconoscimento del diritto di asilo in
Italia. Franco Angeli, 2006). Il rapporto
ripercorre il percorso dei richiedenti asilo dallo sbarco fino
all'arrivo nelle grandi città o nelle diverse “aree di
lavoro” attraverso i dati raccolti nei progetti. Da questa indagine
emerge la richiesta di emanazione di una legge organica sul diritto
di asilo e una serie di raccomandazioni specifiche per garantire
l'accesso e il corretto svolgimento della procedura.
Anche
grazie all'intervento di MSF, è stato introdotto nel
regolamento di attuazione della legge Bossi-Fini un articolo che
consente il rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari
quando “per gravi motivi personali” non è possibile
disporre l'allontanamento dello straniero.
Nel corso
del 2007 MSF ha seguito e ottenuto il rilascio di permessi di
soggiorno nei confronti di stranieri affetti da patologie gravi (tra
le altre: HIV in trattamento antiretrovirale; cancro seguito con
terapie chemioterapiche; insufficienza renale seguita con trattamenti
di emodiliasi; forme gravi di patologie psichiatriche oggetto di
trattamenti terapeutici continuativi; pazienti paraplegici o
tetraplegici ricoverati in strutture del nostro Paese). Il rilascio
del permesso per motivi umanitari ha significato per questi pazienti
la possibilità di vivere dignitosamente e curare, in modo
appropriato, la propria malattia.
Vuoi citare questo contributo?