Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 1999 - Volume II - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
Pediatria per immagini
Eritema
fisso da farmaci
Clinica
Pediatrica dell'Università di Trieste, IRCCS "Burlo
Garofolo
Il
caso
Una
ragazza sana di quindici anni viene in ambulatorio per la comparsa
improvvisa, tre giorni prima della visita, di una macula rossa
che nel giro di poche ore si estende fino ad assumere l'aspetto di
una placca rotonda di eritema molto acceso, a tonalità
blucobalto-violaceo nella parte centrale. La lesione, aveva limiti
nettissimi, era localizzata alla faccia esterna della coscia destra,
aveva un diametro di circa due centimetri e mezzo e, al momento della
sua comparsa, era associata ad una sensazione di bruciore locale che
è rapidamente regredita. Al momento della visita (fig. 1 e
fig. 2) la lesione manteneva le caratteristiche descritte dalla
paziente anche se l'eritema veniva definito "meno
acceso" ed aveva assunto una uniforme tonalità violacea.
Colpiva ancora la nettezza dei limiti della lesione che sembrava un
"bollino" rosso-violaceo, grande come una moneta da
cinquanta lire su una pelle circostante del tutto
normale.
Fig.1

Fig.
2

La
paziente racconta di aver avuto, proprio nella stessa sede, una
lesione simile anche se a insorgenza meno tumultuosa circa un anno
prima e la descrive come una chiazza di tonalità
progressivamente violaceo-brunastro che è sbiadita
lentamente in alcuni mesi.
Il
problema diagnostico
In verità
non c'è un grande problema. L'aspetto clinico così ben
definito e circoscritto, la ricomparsa nella stessa sede, la rapidità
di comparsa al secondo episodio hanno subito fatto pensare a un
eritema fisso da farmaci. In questo caso ci è stato
facile identificare l'agente responsabile perché la ragazza ad
una nostra precisa domanda ha subito raccontato di aver assunto una
compressa di nimesulide (Aulin) circa un'ora prima della comparsa
della lesione cutanea ed ha ammesso di aver fatto uso dello stesso
farmaco anche in passato, molto probabilmente, quindi, anche in
occasione del primo episodio.
L'aspetto
clinico di questo tipo di patologia e le modalità di comparsa,
in particolare la recidiva nella stessa sede, sono molto
tipici, tanto da rendere la etiologia da farmaci sicura: nessuna
altra causa conosciuta, infatti, è in grado di imitare le
caratteristiche di questa singolare manifestazione cutanea. A
completamento della descrizione clinica fatta per il nostro caso, va
ricordato che, quando la risposta infiammatoria è
particolarmente vivace, si può anche formare una bolla al di
sopra della placca arrossata con successiva formazione di croste. Da
ribadire che, oltre alla ricomparsa nella sede e/o nelle sedi
esattamente sovrapponibili alla originale delle nuove successive
lesioni, la tonalità del colorito di questo eritema facilita
molto la diagnosi. La placca nummulare, infatti, oltre a essere molto
congesta, ha spesso un colore che è stato paragonato al
mercurocromo con una sfumatura centrale blu cobalto; l'aspetto
congesto sbiadisce in pochi giorni ma la pigmentazione bruno-violacea
può rimanere per molte settimane ed anche parecchi mesi
soprattutto in chi ha la pelle scura; la riassunzione del farmaco
offendente determina la riaccensione della lesione e la espressione
molto rapida delle caratteristiche della precedente fase acuta. Vi è
inoltre un'altra caratteristica peculiare dell'eritema fisso da
farmaci che è la predilezione per alcune sedi: infatti
sebbene il tronco e gli arti siano una localizzazione molto
frequente vi sono sedi che sembrano particolarmente interessate da
questo tipo di reazione cutanea che sono i genitali (nel nostro
ambulatorio abbiamo visitato un anno fa un ragazzino che ha avuto una
caratteristica lesione al pene, guarda caso anche lui dopo assunzione
di nimesulide), la mucosa orale compresa la lingua (con
possibili erosioni), le labbra, la zona periorale e
perigenitale.
Che
cos'è l'eritema fisso
All'istologia
gli elementi più salienti e significativi che si riscontrano
sono una necrosi dei cheratinociti (inizialmente i cheratinociti
necrotici sono sparsi puntiformemente lungo lo strato basale e
progressivamente possono confluire fino a una necrosi quasi massiva
della intera epidermide), una incontinenza del pigmento melanico che
si trova inglobato nei macrofagi a livello del derma papillare e un
infiltrato linfomonocitario di variabile entità. Nelle fasi
avanzate può essere evidente solo la presenza dei
melanofagi a livello del derma papillare.
L'etiologia
dell'eritema fisso da farmaci è, come ovviamente appare insito
nel nome, legata alla assunzione di farmaci e/o più in
generale di composti chimici estranei che saranno discussi in
seguito.
La
patogenesi non è però del tutto chiara e deve tenere
conto dei dati seguenti.
Il
challange di somministrazione per via orale resta l'unico mezzo
sicuro per individuare l'agente responsabile con recidiva in poche
ore. Altri metodi, invece, come il patch test e lo scratch test
con il farmaco sospetto hanno dato risultati controversi:
infatti, se praticati su siti inattivi di vecchie lesioni ( test in
situ), appaiono positivi in molti, ma non in tutti i casi ed in
maniera non uniforme per tutte le sostanze; se fatti invece in sedi
cutanee non precedentemente colpite da una lesione, hanno sempre dato
esito negativo.
Un
meccanismo allergico è quindi comunque generalmente
ipotizzabile ma le modalità non sono chiare; non si tratta
infatti di una classica reazione da ipersensibilità
ritardata perché, in questo caso, la reattività è
evocabile sull'intero ambito cutaneo; la più probabile
ipotesi resta quella di una reazione immunologica di tipo IV
nel corso della quale i linfociti sensibilizzati vengono trattenuti
nel distretto interessato.
L'elenco
delle cause
La lista
dei farmaci scatenanti è molto lunga e varia: al momento
attuale, nelle casistiche riportate gli antiinfiammatori sembrano gli
agenti più comunemente in causa, soprattutto per quanto
riguarda l'età pediatrica, mentre nel decennio precedente era
molto spesso segnalato il trimetoprim-sulfametoxazolo.
Altri
farmaci di comune riscontro sono stati i barbiturici e la
tetraciclina (quest'ultima ovviamente non nella prima infanzia). Una
segnalazione recente riguarda la comparsa di eritema fisso da
tartrazina; si tratta di un dato interessante in quanto deve far
pensare anche agli additivi, ai coloranti e ai conservanti come
agenti responsabili; il caso segnalato riguardava una bambina di 11
anni con tipica lesione al dorso della mano destra, in cui i test di
provocazione orale, sia con il cibo sospetto (patatine fritte al
formaggio artificialmente colorate), sia con la tartrazina, sono
risultati positivi.
Sempre
per quanto riguarda l'età pediatrica, sono stati recentemente
segnalati e documentati due casi entrambi localizzati allo
scroto in due bambini che assumevano idrossizina cloridrato (Atarax).
Bibliografia:
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