Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Settembre 2000 - Volume III - numero 7
M&B Pagine Elettroniche
Pediatria per immagini
Nevo
di Spitz
Il
Caso
Questi
due bambini sono stati portati all'ambulatorio con una sintomatologia
simile: il primo è un bambino di sette anni in cui è
stata notata la comparsa di una papula rilevata cupoliforme di colore
marrone scuro di 3 x 8 mm di diametro alla faccia volare
dell'avambraccio destro iniziata dieci mesi prima e rapidamente
cresciuta nei primi due tre mesi per poi rimanere stabile.


E' stata
definita dai genitori "un neo con crescita molto veloce" (
foto 1 e foto 2) ed è stata origine, per questo, di una certa
apprensione. Usando la stessa espressione per la descrizione della
lesione, sono giunti i genitori di una bambina di due anni che ha
manifestato una papula cupoliforme di color roseo-camoscio a contorni
ben definiti di circa 5mm di diametro alla guancia destra che ha
fatto la sua comparsa due tre mesi prima e che, approssimativamente
nello stesso tempo, ha raggiunto le dimensioni evidenti al momento
della visita (foto3).

Nel primo
caso l' indagine istologica sulla lesione asportata in toto ha
dimostrato la presenza di una neoformazione ben circoscritta con
iperplasia epidermica costituita da nidi di melaonociti fusati ed
epitelioidi di grandi dimensioni con ben evidenti "fenditure"
tra i singoli nidi di melanociti e l'epidermide. L'andamento clinico,
l'aspetto delle lesioni ed anche il riscontro istologico sono molto
caratteristici di un tipo peculiare di tumore benigno melanocitico
acquisito comune nei bambini e meno comune negli adulti che viene
definito "Nevo a cellule epitelioidi e/o a cellule
fusate"o Nevo di Spitz o Melanoma benigno
giovanile.
Il
nevo di Spitz
Le
modalità tumultuose di comparsa e la istologia bizzarra hanno
causato una confusione con il melanoma maligno e da ciò è
nata la sfortunata denominazione di "Melanoma benigno giovanile"
in cui la parola benigno prima del termine melanoma non rassicura ma
confonde sia i pazienti che i medici. E' stata infatti la dermatologa
americana Sophie Spitz che nel lontano 1948 ha inquadrato questo tipo
di nevo segnalando un gruppo di 12 bambini che dopo tredici anni
dalla diagnosi di melanoma erano ancora vivi e in ottima salute per
cui a posteriori le caratteristiche anche istologiche delle
manifestazioni neviche di questo gruppo sono state rivalutate e
precisate per quanto riguarda gli elementi che fanno la differenza
con il melanoma stesso.
L'aspetto
più frequentemente descritto come tipico nei testi di
dermatologia è stato quello di una formazione cupoliforme a
rapida crescita usualmente non pigmentata di colore variabile tra il
rosa e il rosso con teleangectasie alla superficie che compare al
volto o agli arti in un bambino prepubere.
In realtà
il nevo di Spitz ha varie modalità cliniche di comparsa che
può a volte rendere problematica la diagnosi clinica.
Le
lesioni più molli e chiare possono essere scambiate per unemangioma e o per un granuloma piogenico vista la
rapida crescita e la presenza di teleangectasie.
Le
lesioni meno pigmentate e di maggiore consistenza possono essere
scambiate per un dermatofibroma, le lesioni più scure
invece possono essere confuse con un nevo iperpigmentato
atipico e anche con un melanoma.
Una
revisione retrospettiva di 247 casi di "nei" di natura da
stabilire di età compresa tra i 2 e i 59 anni escissi e
diagnosticati istologicamente come nevo di Spitz presso la Clinica
dermatologica di Milano nell'arco degli ultimi 20 anni ha rilevato
quanto segue:
- la maggioranza di queste lesioni sono pigmentate (più del 70% );
- le forme non pigmentate sono più frequentemente localizzate al viso e al collo ed hanno maggior evidenza di comparsa prima dei dieci anni;
- le forme pigmentate sono più frequentemente localizzate agli arti (gli arti inferiori costituiscono comunque la sede più frequente di localizzazione);
- gran parte dei casi si realizzano entro i dieci anni di età con il 72% di casi a comparsa prima della pubertà;
- in circa il 20% di casi l'aspetto è stato quello di una lesione piatta pigmentata a bordi definiti e spesso irregolari;
- la prevalenza è maggiore nelle femmine.
Questa
revisione recente su una popolazione italiana contrasta con le
revisioni del passato precedenti agli anni 70 ed in cui prevalevano i
casi non pigmentati e suggerisce che questo tipo di lesioni spesso
non differisce poi tanto da un comune nevo melanocitico. Nei nevi di
Spitz pigmentati a volte può non essere facile la distinzione
clinica con il melanoma. Va premesso tuttavia che in età
pediatrica i dati epidemiologici aiutano moltissimo in quanto
sappiamo che il melanoma è estremamente raro prima dell'età
pubere (costituisce solo l'1-3% di tutti i tumori pediatrici e solo
lo 0,3-0,4% d tutti i melanomi ). Inoltre il nevo di Spitz appare
usualmente come una papula pigmentata in modo uniforme simmetrica e
chiaramente demarcata di dimensioni che non superano in genere il
centimetro di diametro; occasionalmente però può avere
dimensioni maggiori, bordi irregolari peduncolati e polipoidi, può
erodersi in superficie, può essere pruriginoso e quindi essere
difficilmente distinguibile su base clinica da un melanoma maligno.
Un
contributo per distinguere un nevo di Spitz atipico da un melanoma
può venire dalla microscopia con epilluminescenza
purché praticata da esperti in questa tecnica non invasiva che
permette di vedere ingrandite le lesioni in sede: la accuratezza
diagnostica viene molto migliorata ma non può mai essere
dirimente come la valutazione istologica.
Anatomia
patologica
Quando
il nevo di Spitz non ha aspetti del tutto tipici quindi la escissione
totale chirurgica è obbligatoria e va accompagnata da un esame
istologico in mani esperte precisando sempre all'anatomopatologo
l'età del paziente.
Tipici
del nevo di Spitz sono il pleomorfismo nucleare, l 'iperplasia
epiteliale, la completa maturazione dei melanociti, le fenditure fra
i nidi di melanociti e l'epidermide, l'edema e le telangectasie dello
stroma e la presenza di caratteristici globuli epidermici eosinofili
definiti globuli di Kamino. Per contro nel melanoma non si riscontra
la presenza degli elementi epitelioidi e fusati , le fenditure tra i
nidi cellulari e il restante contesto cutaneo sono poche , i
melanociti appaiono immaturi , non si riscontrano i globuli
eosinofili di Kamino. Anche se una diagnosi istologica dirimente può
essere fatta in gran parte dei casi, la letteratura riporta comunque
che la distinzione può rimanere equivoca nel 6-8% dei casi.
che riguardano i nevi di Spitz con caratteristiche più
atipiche.
In
conclusione in età pediatrica la diagnosi clinica di nevo di
Spitz può essere fatta abbastanza facilmente in un bambino
prepubere che manifesta al volto collo o arti una papula uniforme
liscia isolata di colore rossastro e o bruno che completa la sua
crescita nel giro di pochi mesi ed usualmente in meno di un anno
raggiungendo un diametro attorno al mezzo centimetro e che quasi mai
supera il centimetro.
Il suo
riconoscimento invece è più difficile quando, in
particolare in età più avanzata, le lesioni sono
maggiormente pigmentate e/o a margini irregolari .Solo quando la
diagnosi sia ragionevolmente certa sulla base dei dati clinici è
ammissibile un atteggiamento conservativo (come nel secondo caso qui
descritto).
Infatti
nel corso degli anni e in età adulta questo tipo di nevo
rimane per lo più stabile e/o può trasformarsi in nevo
intradermico; non vi é inoltre l'evidenza di un potenziale
significativo di trasformazione maligna: i casi di nevo di Spitz che
hanno dato metastasi erano in realtà melanomi non
diagnosticati all'esordio.
Va
ribadita la necessità di escludere un melanoma maligno in
tutti i casi in cui si diagnostichi un nevo di Spitz; poiché
ciò può essere tanto più difficile quanto meno
tipiche sono le lesioni e quanto maggiore è l'età,
questo nevo va nel dubbio sempre asportato per una attenta
valutazione istologica; la asportazione va fatta in toto con margini
di escissione in tessuto sano onde evitare (nel caso di una mancata
diagnosi di melanoma che, come abbiamo visto, può essere pur
in pochissimi casi possibile anche in mani esperte ) la eventualità
di recidive e di metastasi .
Bibliografia
K.F. Helm
, R.A. Schwartz , Janniger C.K. Juvenile melanoma (Spitz nevus).
Cutis 1966 ; 57 July : 35-39 .
V. dal
Pozzo C. Benelli et al Clinical Review of 247 case records of Spitz
Nevus (epithelioid cell and/or spindle cell nevus). Dermatology 1997;
194:20-25
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