Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Gennaio 1999 - Volume II - numero 1
M&B Pagine Elettroniche
Ortopedia per il pediatra
Torace
imbutiforme
Divisione
di Ortopedia infantile , IRCCS 'Burlo-Garofolo', Trieste
Il
caso
U.G.,
bambino di 11 anni, viene inviato dal pediatra all'attenzione dello
specialista ortopedico per la presenza di una malformazione toracica
(fig 1).
fig.
1

Il
bambino è il terzogenito di cinque figli e nessuno dei
fratelli presenta alcuna alterazione dello scheletro. L'anamnesi
familiare risulta altresì negativa per patologie infettive,
neoplastiche o dismetaboliche. Il bambino è nato a termine da
parto cesareo per mancata progressione, punteggio di Apgar alla
nascita 7, poi 10. Il peso alla nascita era 3850, è stato
allattato al seno, lo sviluppo psicomotorio è stato
fisiologico, la scolarità è regolare. Sottoposto alle
vaccinazioni di legge e facoltative, non ha contratto alcuna malattia
infettiva, all'età di 8 anni è stato sottoposto ad un
intervento di tonsillectomia.
Il
bambino, al 97° percentile per il peso a 9 mesi di vita, a tre
anni era obeso ed è rimasto sovrappeso fino ad un anno e mezzo
fa, quando ha iniziato un regime alimentare controllato ed ha
intrapreso la pratica sportiva del mini-basket. I genitori decidono
allora di chiedere consiglio al pediatra.
All'esame
clinico il pediatra verifica la presenza di deformità
scheletrica nota come ãtorace a imbutoä o ãtorace
del calzolaioä, che consiste in una rientranza all'interno della
gabbia toracica dello sterno e delle articolazioni sterno-costali,
deformità opposta al cosiddetto torace carenato, in cui vi è
un'importrante sporgenza dello sterno e delle ultime coste, spesso
attribuito ad un rachitismo. Decide pertanto di inviarlo dallo
specialista ortopedico e di effettuare degli approfondimenti
diagnostici.
L'intervento
Il
bambino viene sottoposto a un elettrocardiogramma e a una ecografia
cardiaca alla ricerca di eventuali anomalie cardiache associate, ma
la situazione cardiaca è perfettamente nella norma. Le
prove di funzionalità respiratoria risultano invece ai limiti
inferiori della norma e i campi polmonari sono lievemente più
piccoli in rapporto all'età. La visita ortopedica evidenzia un
rachide perfettamente in asse, con triangoli della taglia simmetrici,
bacino e cngolo scapolare in asse, nessun gibbo al bending
test, non dismetria agli arti inferiori: si esclude pertanto la
presenza di una concomitante scoliosi.
Il
pediatra a questo punto rassicura il bambino e la sua famiglia sul
tipo di malformazione, suggerisce di eseguire della ginnastica
respiratoria per migliorare la funzionalità respiratoria e dei
controlli ortopedici annuali per il monitoraggio dello sviluppo
scheletrico.
Il
messaggio
Probabilmente
anche in questo caso c'è stato un eccesso di accertamenti,
alla fine inutili. Non c'è dubbio che una valutazione
'ortopedica' della colonna sia in sé sensata per un paziente
con una deformità toracica, ma in realtà tra le due
patologie non c'è relazione statistica.
La stessa
cosa si può dire per l'ipotesi di cardiopatia congenita.
Quanto
alla funzionalità respiratoria, solo solo per una deformità
molto importante si può immaginare che coesista un deficit
funzionale.
In buona
sostanza, di fronte a un torace imbutiforme, almeno nel 90% dei casi
non è il caso di far niente, nemmeno di inviare per
consulenza.
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