Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
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Occhio all'evidenza
Non
ci sono evidenze sicure per escludere o per confermare che il
formoterolo + cortisonici inalatori nell’asma persistente
aumenti il rischio di morte e di eventi avversi gravi
Pediatra
di famiglia Asolo (TV)
Indirizzo
per corrispondenza: dradzik@alice.it
Titolo
originale: Regular treatment with
formoterol and inhaled steroids for chronic asthma: risk of serious
adverse events (Review).
Autori:
Cates CJ, Lassersson TJ, Jaeschke R.
Rivista:
Cochrane Database of Systematic Reviews
2009, Issue 2. Art. No.: CD006924.
Tipo di
studio: Revisione Sistematica.
Domanda
Negli
adulti e nei bambini un trattamento regolare per l’asma con
formoterolo + CSI aumenta il rischio di eventi avversi fatali e non
fatali rispetto ad una terapia con CSI da soli?
METODI
Fonte
dei dati: Il Registro Cochrane del Gruppo delle Vie Aeree, che
viene realizzato mediante ricerca sistematica di vari database (il
Registro Centrale Cochrane, MedLine, Embase, Cinahl, Amed, PsycINFO),
la ricerca manuale della bibliografia delle principali riviste di
tipo respiratorio e quella relativa a meeting, i siti web in cui
vengono registrati i trial clinici, allo scopo di identificare
eventuali studi non pubblicati e le presentazioni alla FDA
riguardanti il formoterolo.
Selezione
degli studi e valutazione: Studi Clinici Randomizzati (SCR), con
disegno parallelo, con o senza ciecità, nei quali il
formoterolo + un CSI (cortisonico inalatorio) sono stati
somministrati a pazienti con asma cronico indipendentemente dall’età
e dalla gravità e confrontati con la stessa dose di CSI
assunti da solo, per almeno 12 settimane. Il LABA e il CSI potevano
essere somministrati nello stesso device o separatamente. Non sono
stati presi in considerazioni trial in forma di abstract. Sono stati
valutati i rischi di bias presenti in ciascun studio (analizzandone
le modalità con cui sono avvenute la randomizzazione,
l’occultamento della lista di assegnazione, il mascheramento,
le perdite al follow-up, la raccolta dei dati) e l’eventuale
presenza di eterogeneità. Per ulteriori dettagli sono stati
contattati gli sponsor degli studi stessi. Sono stati registrati
tutti gli eventi avversi (fatali e non fatali) e in previsione della
difficoltà di decidere se questi erano in rapporto con l’asma
di cui soffrivano i pazienti sono stati annotati tutti i dettagli in
proposito.
Non sono
stati inclusi studi sull’asma acuto e su quello indotto
dall’esercizio fisico.
Eventi
considerati
Primari:
tutte le cause di mortalità e di eventi avversi gravi non
fatali (a rischio per la vita, ricovero o prolungamento di un
ricovero precedente, disabilità/incapacità persistente
o significativa, anomalie congenite o difetti alla nascita).
Secondari: la frequenza di mortalità dovuta ad asma,
quella correlata ad eventi respiratori o cardiaci, la frequenza di
eventi gravi dovuti ad asma (intubazione o ricoveri in Unità
di Terapia Intensiva). Non sono stati presi in considerazione il
numero totale di eventi, ma il numero dei pazienti che presentavano
uno o più episodi gravi.
Principali
risultati
Sono
stati inclusi nella Revisione Sistematica 21 studi, 14 comprendenti
adulti e adolescenti, con età media > 18 anni (durata media
31 settimane, dose media giornaliera di formoterolo 12-24 mcg, di
budesonide 200-1600 mcg), 7 bambini e ragazzi con età media <
18 anni (range 4-17 anni, 2788 partecipanti, durata media 13
settimane, dose media di formoterolo 12-24 mcg, di budesonide 200-400
mcg). In generale gli studi inclusi sono stati considerati di buona
qualità metodologica: anche se forniscono scarse informazioni
su come sia avvenuta la randomizzazione e quali precauzioni siano
state adottate per mantenere occulta la lista, è improbabile
che siano incorsi in bias di selezione: infatti essendo tutti
sponsorizzati (dall’Astra Zeneca) hanno probabilmente adottato
dei criteri minimi per evitare bias di selezione. Tutti i trial
inoltre, tranne uno, sono stati eseguiti in doppio cieco e hanno
avuto perdite al follow-up per lo più < 20%.
Eventi
primari
Tutte
le cause di mortalità
Ci sono
state 4 morti nei trial riguardanti gli adulti e gli adolescenti,
tutte appartenenti al gruppo che assumeva formoterolo + CSI. Esiste
quindi in questo gruppo di pazienti un rischio aumentato, rispetto a
coloro che assumono i CSI da soli, che non raggiunge però la
significatività [Odds Ratio Peto combinato 5.83 (IC 95% da
0.78 a 43.77), Differenza del Rischio 0.001 (IC 95% da -0.001 a
0.003)]. Negli studi pediatrici non si è avuto invece nessun
decesso [Differenza del Rischio 0.00 (IC 95% da – 0.004 a
0.004)]. Le 4 morti erano dovute a: un arresto cardiaco, uno stato
asmatico con successivo sviluppo di shock settico e due suicidi.
Tutte
le cause di eventi avversi gravi
Non c’è
stata nessuna differenza statisticamente significativa fra i due
gruppi, se si considerano tutte le età [Odds Ratio Peto 1.06
(IC 95% da 0.81 a 1.39), gli adulti [Odds Ratio Peto 0.99 (IC 95% da
0.74 a 1.33)] e i bambini [Odds Ratio Peto 1.62 (IC 95% da 0.80 a
3.28).
Eventi
secondari
Morte
per asma
Nessuna
delle 4 morti registrate è stata imputata ad asma nei report
originali, anche se successivamente una di esse, avvenuta nello
studio OPTIMA di O’Byrne 2001, è stata attribuita in una
recente metanalisi (Sears 2008) a stato asmatico e successivo shock
settico.
Eventi
avversi gravi imputabili ad asma
Il numero
dei pazienti adulti e adolescenti che hanno sperimentato uno o più
eventi avversi di questo tipo è stato inferiore quando il
formoterolo è stato utilizzato con i CSI, rispetto ai CSI da
soli, ma il risultato è statisticamente significativo se si
considerano gli Odds Ratio Peto (0.53, IC 95% da 0.28 a 1.00), ma non
la Differenza del Rischio [-0.003 (IC 95% da -0.007 a 0.0005)]. Per i
bambini i dati sono più eterogenei: gli Odds Ratio Peto hanno
dimostrato invece un aumento non significativo [1.49 (IC 95% da 0.48
a 4.61)].
CONCLUSIONI
Gli
autori di questa RS affermano che, con i dati a loro disposizione non
è possibile escludere con certezza che somministrare il
formoterolo con gli steroidi inalatori non comporti un aumentato
rischio di mortalità, rispetto all’uso dei cortisonici
inalatori da soli, dal momento che tutte le 4 morti sono state
registrate fra le 6594 persone che assumevano i LABA + CSI.
D’altronde non c’è neppure alcuna evidenza che
questa combinazione sia dannosa (si è avuto un solo decesso
imputabile ad asma in oltre 3000 pazienti per anno). Negli adulti la
diminuizione degli eventi avversi gravi asma correlati che si è
avuta nel gruppo formoterolo + CSI non è stata accompagnata da
una analoga riduzione in tutte le cause di eventi avversi gravi. Nei
bambini il numero di eventi è risultato troppo esiguo e di
conseguenza i risultati troppo imprecisi, per determinare se
l’aumento di tutte le cause di eventi avversi gravi non fatali
riscontrato dalle precedenti metanalisi sull’uso del
formoterolo assunto regolarmente da solo viene annullata
dall’utilizzo aggiuntivo dei CSI. Le decisioni cliniche e
l’informazione per i pazienti riguardo l’utilizzo
regolare del formoterolo deve quindi tenere in conto del bilancio fra
i benefici sintomatici riconosciuti del formoterolo e il grado di
incertezza associato ai suoi possibili potenziali effetti dannosi.
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