Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Dicembre 1998 - Volume I - numero 10
M&B Pagine Elettroniche
Il punto su
Diagnosi
e trattamento della bronchiolite
Dipartimento
di Pediatria - Università di Firenze
La
bronchiolite è un'infezione respiratoria di origine virale,
che si accompagna a ostruzione delle piccole vie aeree, con comparsa
di fischio.
Il virus
respiratorio-sinciziale (VRS) è l'agente responsabile della
maggior parte delle bronchioliti, soprattutto di quelle che si
manifestano in forma epidemica. Ma a volte sono in causa altri
agenti, come i virus parainfluenzali, gli adenovirus, i virus
influenzali, i rinovirus e perfino il Mycoplasma pneumoniae.
La punta d'incidenza è nei mesi invernali, soprattutto nei
bambini del primo anno di vita (circa il 15% dei lattanti si ammala
di questa affezione). Il VRS viene trasmesso per contatto diretto
dalle secrezioni nasali di soggetti infetti, che diffondono parlando,
tossendo o starnutendo piccole goccioline cariche di virus, in un
raggio inferiore ai 2 metri. La diffusione del virus dai bambini più
grandi o dagli adulti, che presentano quasi sempre solo una rinite,
avviene già due giorni prima della comparsa dei sintomi e
continua per circa una settimana.
Una volta
penetrato nelle vie aeree del lattante, il virus si localizza a
livello delle diramazioni più piccole (bronchioli). Alla
necrosi dell'epitelio fa seguito un processo di rigenerazione di
cellule che si accumulano all'interno del piccolo lume, insieme alle
cellule della flogosi. Contemporaneamente si assiste alla comparsa di
edema della sottomucosa e dell'avventizia. Ne consegue una ostruzione
delle piccole vie, con la comparsa di zone di atelectasia,
d'iperinsufflazione e spesso di piccole aree di addensamento.
Numerosi
fattori contribuiscono all'insorgenza della bronchiolite nel primo
anno di vita, fattori che nelle età successive perdono la loro
importanza, tanto che infezioni da VRS in soggetti di oltre i due
anni danno solo lievi manifestazioni a carico delle vie aeree
superiori. Fra questi fattori importantissimi sono
l'iperreattività delle vie aeree e la ristrettezza delle
medesime.
Manifestazioni
cliniche
Il
periodo d'incubazione viene calcolato fra 3 e 5 giorni.
l
lattante, infettato con VRS presenta all'inizio i segni d'infezione
delle vie aeree superiori, come rinorrea, starnuti, tosse e scarsa
febbre; dopo 3-5 giorni insorge all'improvviso polipnea e respiro
fischiante. A questo punto il piccolo ammalato si alimenta con
difficoltà. All'ispezione, il lattante con bronchiolite mostra
i segni di una difficoltà respiratoria acuta: alitazione delle
pinne nasali, tachipnea fino alla dispnea, crisi di apnea
accompagnata spesso da cianosi, rientramenti al giugolo, intercostali
e sottocostali, prolungamento della fase espiratoria; fischi e
rantoli all'ascoltazione.
Diagnosi
Alla
radiografia del torace, da eseguire solo nei casi più gravi,
risulta evidente una situazione d'iperinsufflazione, con abbattimento
delle cupole diaframmatiche, ma si possono anche notare aree di
atelectasia, ispessimento peribronchiale e infiltrati. Risulta
evidente anche un quadro d'ipossiemia, con pulsossimetria inferiore
al 95%, e più di rado d'ipercapnia quando i meccanismi
respiratori di compenso (muscoli accessori della respirazione)
comincino a essere insufficienti.
La
diagnosi è soprattutto clinica e si basa anche su dati
epidemiologici familiari e di comunità. Il VRS può
essere facilmente identificato nelle secrezioni naso-faringee
mediante coltura e con la ricerca dell'antigene (Vedi Tabella
n.1).
TABELLA
1 -
Prove
diagnostiche*
| |
Raccomandazioni | Commenti |
-
Considerare l'utilità di una Rx del torace | -
Elettrolitemia, es. emocromocitometrico e coltura dal sangue non
indicati di routine |
-
Ricerca immunoenzimatica del VRS per i p. da trattare con
antibiotici o con ribavirina | Diagnosi
virale se i suoi risultati possono modificare la prognosi e il
trattamento |
-
Ricerca con l'immunofluorescenza per influenza A e B,
parainfluenza tipo 1 e 3, adenovirus, per i pazienti molto gravi
che risultino negativi per VRS | - La
diagnosi routinaria della ricerca immunoenzimatica del VRS non va
eseguita durante le epidemie e per pazienti che abbiano i segni
tipici di una polmonite batterica |
- La
ricerca degli altri virus non è sempre indicata nei
pazienti VRS-negativi | |
- La
ricerca del micoplasma della B. pertussis con PCR e della
clamidia mediante coltura, deve essere eseguita soltanto in
pazienti con epidemiologia e sintomi compatibili, nei quali l'RSV
sia stato escluso |
* Da PM
Adcock, 1998, modificata.
La
diagnosi differenziale va posta con altre situazioni, che, nel primo
anno di vita, danno malattie respiratorie, associate a respiro
fischiante, come l'asma, la polmonite, la presenza di corpi estranei
nelle vie aeree, l'insufficienza cardiaca, il reflusso
gastro-esofageo, la fibrosi cistica e lo stridore laringeo congenito.
Prognosi
ILa
maggior parte dei bambini ha un singolo episodio di bronchiolite,
altri hanno due o tre episodi a breve distanza, dovuti probabilmente
ad agenti diversi; un buon numero presenta successivamente crisi di
asma (intorno al 40%), situazione favorita indubbiamente dalla
bronchiolite.
In un
lattante eutrofico e peraltro in buona salute, la bronchiolite non
presenta alcun rischio: essa giunge sempre a guarigione in circa 7
giorni. Ma in soggetti cardiopatici o che abbiano presentato un peso
molto basso alla nascita o che presentino i segni toracici del
rachitismo (eccessiva flessibilità delle coste), la
bronchiolite può rappresentare una malattia gravissima, che
mette in pericolo la vita.
Le
complicanze che possono insorgere in corso di bronchiolite sono
rappresentate dall'insufficienza respiratoria (con aumento
dell'ipercapnia oltre i 50 mmHg), dall'atelectasia, dalle infezioni
batteriche secondarie, dallo pneumotorace e dallo pneumomediastino.
Anche
lattanti che abbiano superato bene la malattia, possono presentare
successivamente, anche per qualche mese, un aumento della frequenza
respiratoria, sia da svegli che nel sonno.
Prevenzione
e trattamento
Sono
stati allestiti nel passato alcuni vaccini, che si sono dimostrati
poco efficaci o addirittura pericolosi. Di recente è stato
osservato che la somministrazione d'immunoglobuline iperimmuni riduce
l'ospedalizzazione per infezioni da VRS in prematuri e lattanti con
displasia broncopolmonare.
Un
lattante con bronchiolite, precedentemente in buona salute, può
essere curato a domicilio, ma necessita di un'attenta e frequente
valutazione da parte del pediatra. Il numero dei respiri per minuto
primo è un elemento essenziale, di facile rilievo: quando il
numero di respiri superi i 70/m' il ricovero è sempre
indicato; ma è bene ricoverare il lattante con bronchiolite
anche quando appaia sofferente, quando presenti uno dei ricordati
fattori aggravanti la prognosi o quando abbia un'età inferiore
ai 3 mesi. Il lattante deve stare in posizione semiseduta; gli va
somministrata un'adeguata quantità di liquidi e di alimenti,
tenendo conto della difficoltà che incontra a tenere impegnata
la bocca nell'alimentarsi, invece che nel respirare. Per questo i
pasti debbono essere di piccola quantità e molto frequenti. Il
trattamento antibatterico non è indicato, come non è
indicato l'uso di corticosteroidi (Tabella n.2). Se c'è
febbre vanno dati antipiretici; in ospedale, nei bambini più
gravi, deve essere somministrato ossigeno umidificato per mantenere
la PO2 a 70-90 mmHg (saturazione non oltre il 94%) (Tabella
n.3). Consigliabile l'uso di broncodilatatori (beta-2-agonisti)
per aerosol.
TABELLA
2
Terapia
antibiotica*
| |
Raccomandazioni | Commenti |
Gli
antibiotici non sono indicati di routine | - Le
gravi infezioni batteriche (setticemia e polmonite)sono rare nei
pazienti con infezioni da RSV |
- Gli
antibiotici sono indicati se si sospetti una polmonite (febbre
elevata, infiltrato lobare, GB > 15.000, stato tossico) | |
-
L'otite media è una frequente complicanza che può
essere trattata con antibiotici per bocca e può anche
avere un'eziologia virale | |
- La
febbre può anche far parte della bronchiolite | |
- La
somministrazione empirica di antibiotici deve essere
immediatamente sospesa se mancano le prove dell'infezione
batterica, soprattutto se siamo in presenza di una precisa
diagnosi virale |
* Da PM
Adcock, 1998, modificata.
TABELLA
3
Altri
farmaci e ossigenoterapia*
| |
Raccomandazioni | Commenti |
-
L'adrenalina è efficace nel trattamento della bronchiolite | -
Alcuni studi mostrano miglioramento con broncodilatatori
nebulizzati, ma pochi studi mostrano diminuzione delle
complicanze e della lunghezza del ricovero |
- Per
la maggior parte dei pazienti può essere utile un
trattamento con salbutamolo (albuterolo per gli AA USA) | -
Limitare la terapia nebulizzante alle prime 24 ore |
-
Gocce di sol. fisiologica nel naso e dolce aspirazione delle
secrezioni delle vie aeree superiori | - La
vaporizzazione fredda non ha dimostrato alcun beneficio e si
accompagna al rischi di polmonite nosocomiale |
-
Ossigenoterapia con concentrazioni < al 94% | -
L'ossimetria non è indicata nei pazienti non sotto
ossigeno |
-
Ossimetria continua per pazienti con apnea, fino a quando le
crisi non siano scomparse da 24-48 ore, come nei pazienti che
siano stati trasferiti in terapia intensiva | - La
somministrazione empirica di antibiotici deve essere
immediatamente sospesa se mancano le prove dell'infezione
batterica, soprattutto se siamo in presenza di una precisa
diagnosi virale |
-
Ossimetria per pazienti a basso rischio sotto ossigeno |
* Da PM
Adcock, 1998, modificata.
La
somministrazione di ribavirina (=Viramid) per aerosol, va
considerata solo per le forme più gravi e ad alto rischio
(Tabella n.4).
TABELLA
4
Ribavirina*
| |
Raccomandazioni | Commenti |
- Da
considerare per pazienti con prematurità, displasia
broncopolmonare, malattia congenita di cuore complicata, malattie
croniche polmonari, condizioni debilitanti e alterazioni
dell'immunità | Gli
studi mostrano modesti miglioramenti clinici, ma pochi studi
mostrano diminuzione nella percentuale di complicazioni o nella
lunghezza del ricovero |
- Da
considerare in pazienti con PaO2 < 65 mm Hg, saturazione di O
< 90% e PaCO2 in aumento | -
Estremamente costosa |
- Da
considerare in p. intubati e in pazienti in età < 6
settimane | -
Problematica della somministrazione: da considerare le dosi
elevate e i brevi trattamenti |
* Da PM
Adcock, 1998, modificata.
Quando vi
siano i segni di un'insufficienza respiratoria grave, l'intubazione e
la ventilazione meccanica sono assolutamente indicate. Esse
permettono di superare la fase acuta (basta un trattamento di 1-2
giorni) per poter riprendere il trattamento sopra programmato
(Tabella n.5).
TABELLA
5
Altri
provvedimenti*
| |
Raccomandazioni | Commenti |
-
Preparare un accesso venoso se si tratta di p. ad alto rischio o
con episodi di apnea | - La
via di accesso endovena non è necessaria per i pazienti a
basso rischio, che non ricevono liquidi |
-
Liquidi per via venosa se l'apporto orale è inadeguato o
il numero dei respiri superi i 70/m' | - I
corticosteroidi non offrono alcun beneficio ai pazienti che sono
affetti da bronchiolite tipica |
-
Corticosteroidi soltanto per pazienti che abbiano sofferto in
precedenza di broncospasmo documentato, che non rispondano agli
altri farmaci | |
-
Informazioni sulla mancanza di una terapia specifica e sulla
possibilità che si possono avere episodi di wheezing dopo
la dimissione | |
-
Monitoraggio cardiaco in pazienti che abbiano da 2 a 4 mesi | |
-
Monitoraggio respiratorio per pazienti in età inferiore ai
2 mesi o che abbiano episodi di apnea |
* Da PM
Adcock, 1998, modificata
La
dimissione del lattante con bronchiolite viene fatta, di norma, in
base al suo miglioramento clinico: il ritorno della saturazione di O2
deve essere tornato a essere uguale o superiore al 94% nell'aria
dell'ambiente di ricovero. Anche gli introiti di liquidi debbono
essere tornati al normale (Tabella n.6).
TABELLA
6
La
dimissione* | |
Raccomandazioni | Commenti |
-
Miglioramento clinico | - La
presenza di wheezing non è una controindicazione alla
dimissione |
-
Saturazione di ossigeno uguale o superiore al 94% nell'aria
dell'ambiente
| La
bronchiolite è una malattia monofasica, non soggetta di
per se stessa a riacutizzazioni |
-
Adeguati introiti orali per mantenere lo stato di idratazione | |
-
Nessun episodio di apnea nelle 24 ore precedenti se il bambino ha
più di 6 mesi, e nelle 48 ore precedenti se il bambino ha
6 mesi o meno |
* Da PM
Adcock, 1998, modificata.
E'
possibile che anche dopo la dimissione il lattante che ha sofferto di
bronchiolite presenti ancora wheezing o che nel sonno abbia un numero
di respiri superiore a quello che si riscontra in lattanti della
stessa età, senza bronchiolite. L'uso della busedonide per
nebulizzazione, sia durante la fase acuta che successivamente (anche
per 6 settimane dopo la dimissione), non ha determinato una riduzione
del wheezing sia durante la fase acuta che in seguito.
La
standardizzazione del trattamento, come sopra riportato, tende ad
aumentare la qualità delle cure, a ridurre le cure
inappropriate, a migliorare l'organizzazione e a offrire al paziente
una completezza di trattamento.
Con
l'applicazione di queste norme, la durata media del ricovero è
stata in USA di 3,4 giorni, mentre in Canada essa è risultata
più lunga, potendo andare da 4,6 a 6,7 giorni.
Bibliografia
Adcock
PM, Sanders CL, Marshall GS - Standardizing the care of bronchiolitis
- Arch Pediatr Adolesc Med 152, 739-44, 1998
Bartolozzi
G, Calzolari C, Cremoncini R et al - Un episodio di bronchiolite in
lattanti: 2° Considerazioni cliniche e terapeutiche - Giorn Mal
Infet Paras 15, 406-8, 1963
Committee
on Infectious Diseases - American Academy of Pediatrics -
Reassessment of the indications for ribavirin therapy in respiratory
syncityal virus infections - Pediatrics 97, 137-40, 1996
Committee
on Infectious Diseases and Committee on Fetus and Newborn - American
Academy of Pediatrics - Respiratory syncityal virus immune globulin
intravenous: indications for use - Pediatrics 99. 645-50, 1997
Gadomski
AM, Lichenstein R, Horton L et al - Efficacy of albuterol in the
management of bronchiolitis - Pediatrics 93, 907-12, 1994
Groothuis
JR, Simoes AF, Hemming VG et al - Respiratory syncytial virus (RSV)
infection in preterm infants and the protective effects of RSV immune
globulin (RSVIG) - Pediatrics 95, 463-7, 1995
Kellner
JD, Ohlsson A, Gadomski AM, Wang EEL - Efficacy of bronchodilator
therapy in bronchiolitis - Arch Pediatr Adolesc Med 150, 1166-72,
1996
Menon K,
Sutcliffe T, Klassen TP - A randomized trial comparing the efficacy
of epinephrine with salbutamol in the treatment of acute
bronchiolitis - J Pediatr 126, 1004-7, 1995
Richter
H, Seddon P - Early nebulized budesonide in the treatment of
bronchiolitis and the prevention of postbronchiolitic wheezing - J
Pediatr 132, 849-53, 1998
Terni M,
Bartolozzi G - Un epidosio di bronchiolite in lattanti: 1°
Osservazioni eziologiche in corso di un'epidemia di bronchiolite -
Giorn Mal Infet Paras 15, 404-5, 1963
The
Prevent Study Group - Reduction of respiratory syncytial virus
hospitalization among premature infants and infants with
bronchopulmonary dysplasia using respiratory syncytial virus immune
glubulin prophylaxis - Pediatrics 99, 93-9, 1997
Vichi GF,
Bartolozzi G, Calzolari C - Un episodio di bronchiolite in lattanti:
3° Repetti radiologici del torace - Giorn Mal Infet Paras 15,
409-12, 1963
Vuoi citare questo contributo?