Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Giugno 2009 - Volume XII - numero 6
M&B Pagine Elettroniche
Casi indimenticabili
Cristina
Pediatra
di famiglia, Salice Salentino (Lecce)
Sono
appena tornato da un congresso e sono ancora rintontito dagli
effetti speciali provocati dalla ricerca tecnologica sulle banche
dati disponibili in internet.
Nella
mia testa è tutto un fermento di PubMed, “stringhe”,
studi controllati, bias, revisioni sistematiche e
colleghi-marziani capaci di risolvere in questo modo tutti i casi
più difficili del mondo. Sia chiaro, confesso subito che
parlo solo per invidia e che faccio tanto di cappello ai colleghi
capaci di svolgere correttamente questi lavori di ricerca in modo
diretto e autonomo; tanto che ho deciso che alla prossima
occasione voglio proprio provarci anch’io.
Sto
pensando queste cose quando ricevo la telefonata della mamma di
Cristina (nome di fantasia) che mi comunica che la bambina, che è
sempre stata “un po’ stitica”, non evacua da 5
giorni.
Sto
per rispondere automaticamente con la proposta del solito Paxabel
quando mi fermo mettendo a fuoco la situazione: Cristina ha un
curriculum da Guiness dei Primati: è stata operata alla
nascita per porre rimedio alla gastroschisi con cui è
venuta alla luce e poi è stata tutto un susseguirsi di
eventi: a due anni viene rioperata per le aderenze seguite al
primo intervento che causano una occlusione intestinale; a tre
anni, nel corso di un episodio influenzale, presenta un
pneumotorace spontaneo e C.F. con stato di male febbrile; a 4
anni ha la varicella, ma ancora una volta con stato di male
febbrile, per cui viene messa in profilassi con barbiturici e la
RMN dimostra una atrofia dell’ippocampo.
L’inserimento
scolastico è “ovviamente” difficoltoso fino
alla formalizzazione di una diagnosi di ADHD.
Dopo tre anni sospende il barbiturico (EEG normale).
Di
“passaggio”, a 9 anni, segnalo una bella chiazza di
alopecia da tricotillomania.
A 11
anni ha le prime mestruazioni, ma “ovviamente” ha
cicli irregolari con frequenti mal di pancia; in questa occasione
fa degli esami: emocromo ferritina, anti-TG, cariotipo, VES
negativi, come negativa è una eco addome-pelvi.
La
situazione però persiste, anzi si accompagna a cefalee che
si fanno sempre più frequenti e sono associate a una certa
difficoltà della messa a fuoco; la situazione precipita
con la comparsa (13 anni) di nuovo di un nuovo stato di male con
crisi convulsive generalizzate complesse: la RMN ri-dimostra la
atrofia ippocampale, l’EEG parla di note irritative
diffuse. Assume Depakin e tutto sembra normalizzarsi fino
alla telefonata di cui stiamo parlando.
Cristina
ora di anni ne ha 14: è un soggetto da Paxabel? È
da Paxabel una stipsi di questo tipo? Evidentemente no,
anche se glielo consiglio lo stesso, ma accompagnato dalla
raccomandazione di farsi vedere subito dai nostri angeli custodi:
i colleghi del piccolo centro provinciale di chirurgia
pediatrica.
Cristina
prima dell’intervento si presenta così: (Figura
1); sono chiari i sintomi di una subocclusione intestinale.
Ma stavolta non è colpa di aderenze: la cisti ovarica
della Figura 2 è quello che resta
dopo lo svuotamento di circa 3 litri di materiale siero-ematico e
che si espandeva dal piano della arteria mesenterica sup. fino
allo scavo pelvico.
Il
caso di Cristina è probabilmente ovvio e forse anche
banale, ma per un pediatra di base “terra-terra” come
me è indimenticabile per il forte impatto con una
organicità degli aspetti medici che diventa sempre meno
frequente rispetto ai problemi relazionali ma che, quando c’è,
grida forte la sua presenza e pretende una pronta risposta.
![]() ![]() Ah,
dimenticavo: anche questa volta ho trovato più facile
rivolgermi al collega esperto di cui mi fido (questa è la
cosa veramente difficile da trovare) invece che fare una ricerca;
forse sarò stato meno professionale, ma forse il risultato
è stato se non migliore, sicuramente più rapido,
almeno per un analfabeta informatico come me. |
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