Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
M&B Pagine Elettroniche
Casi indimenticabili
Morsi
di mezza estate
Dipartimento
di Pediatria, Padova
Nel
giro di poco più di un mese, presso il PS Pediatrico di
Padova, sono giunti 3 casi a dir poco insoliti che ci hanno colto
un po' di sorpresa: ben 3 bambini sono stati vittima di morsi
di serpente, cosa inusuale in una realtà cittadina
come la nostra.
Il
primo a giungere alla nostra attenzione è stato
Alessandro, di 8 anni: circa un'ora prima dell'accesso presso
il nostro PS, mentre giocava al parco comunale era stato morso da
un rettile di colore nero (Ø 2-3 cm) alla gamba sx. Veniva
applicato dai familiari un laccio venoso sotto al ginocchio.
All'ingresso il bimbo appariva in buone condizioni generali,
vigile, reattivo. Parametri vitali (PV) nella norma.
Obiettività generale negativa. Lesione da morso al
polpaccio sx caratterizzato da quattro soluzioni di continuo
della cute circolari, due superiori (più profondi)
distanti circa 2 cm, e due inferiori distanti circa 3 cm. Non
segni di edema né iperemia locale. Venivano eseguiti esami
ematochimici (emocromo con formula, profilo biochimico urgente e
coagulazione) risultati negativi. Veniva tenuto in osservazione e
veniva contattato il Centro Antiveleni.
Il
secondo caso è quello di Mattia, di 4 anni, che ci veniva
inviato nel bel mezzo della notte di Ferragosto, inviatoci da un
ospedale periferico di una località marina dove si era
recato per morso di rettile alla mano sinistra, avvenuto circa 12
ore prima, mentre si trovava in spiaggia. Soccorso da alcuni
passanti, era stato applicato un laccio a livello del gomito.
Alla valutazione all'arrivo in PS il bambino appariva in
buone condizioni generali, vigile, reattivo, rispondeva a tono
alle domande. Parametri vitali nella norma. Negativa
l'obiettività generale e neurologica. Presenza di 2
segni di puntura a livello della falange prossimale 2° dito
mano sx. Iperemia, ecchimosi ed edema circostante i segni di
puntura e diffusi a tutto l'arto superiore di sx, con
coinvolgimento della spalla ed estensione verso il collo.
Limitati i movimenti del braccio. Dolore importante al tatto.
Eseguivamo esami ematochimici: emocromo con formula, profilo
biochimico urgente, CPK e coagulazione) che risultavano negativi
e l'ECG (nella norma). Il bimbo veniva quindi ricoverato e
veniva contattato il Centro Antiveleni.
Il
terzo bimbo è Simone, 9 anni: anche lui ci viene inviato
dallo stesso ospedale dove si era recato per morso di rettile non
ben identificato, alla mano sinistra, avvenuto circa 5 ore prima
mentre si trovava nel bagno di una pizzeria a Caorle. All'arrivo
presso il nostro PS il bimbo è in buone condizioni
generali, vigile, reattivo. PV nella norma. Negativa
l'obiettività generale e neurologica. Mano sx edematosa
a livello di palmo, dito indice (dove è presente punto di
inoculo) e prima falange delle altre dita. Ecchimosi allungata
sulla superficie volare di braccio, gomito e ascella, dolente
alla pressione. Eseguivamo anche in questo caso gli esami
ematochimici (emocromo con formula, profilo biochimico urgente,
CPK e coagulazione) risultati negativi, e si decideva il
ricovero.
Questi
casi hanno sollecitato la nostra curiosità in merito alla
classificazione dei serpenti che abitano le nostre zone e alle
conseguenze dei morsi di quelli tra loro velenosi, quali la
vipera. Abbiamo deciso di presentarvi la storia dei nostri 3
bimbi secondo l'analisi eseguita in base alle ricerche
effettuate in quei giorni.
È
importante primariamente distinguere il morso di vipera da quello
di un serpente non velenoso. La vipera lascia due segni di
puntura profondi, distanti circa 6-8 mm oppure un segno di
puntura profondo, gemizio siero-ematico e causa dolore immediato;
il serpente non velenoso si distingue per il segno dell'intera
arcata dentaria a forma di “V” e il dolore è
soggettivo. Più di due punti di inoculo ravvicinati
escludono il morso di vipera!
In
base a una prima osservazione del punto dove era avvenuto il
morso, abbiamo posto i seguenti sospetti:
Ci
siamo poi chiesti se, nel caso ci sia sospetto di vipera, si
possa stabilire se sia stata inoculazione di veleno.
Infatti l'inoculazione di veleno si rende evidente entro 3-4
ore, provoca dolore intenso, ecchimosi circostante, edema duro e
dolente che può progredire fino alla radice dell'arto,
infezione in sede di inoculo. Il morso secco (20% dei casi
secondo la letteratura) si distingue invece per la mancanza di
edema ed ecchimosi. Nei nostri bimbi allora c'è stata
inoculazione di veleno?
Una
volta stabilito che si tratta effettivamente di vipera con
inoculazione di veleno, possiamo stabilire se è presente
uno stato di intossicazione?
I
segni e sintomi di un interessamento sistemico da morso di vipera
sono di tipo gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea, dolori
addominali, addome acuto da iperattività della muscolatura
liscia), neurologico (sopore, agitazione, sete, perdita di
coscienza), cardio-vascolari (ipotensione, shock), ematologico
(alterazioni della coagulazione, leucocitosi neutrofila con GB >
20.000/mm3, piastrinopenia anche inferiore a 20.000/mm3),
alterazioni elettrocardiografiche aspecifiche, tachicardia, ptosi
palpebrale e diplopia, febbre.
Tornando
ai segni e sintomi presentati dai nostri piccoli pazienti:
E
allora come possiamo classificarli clinicamente? Anche qui ci
viene in aiuto la letteratura: in base alla classificazione
pubblicata su Pediatrics International (2005) abbiamo
attribuito un grado di severità per i nostri tre pazienti:
![]()
Secondo
il protocollo del Centro Antiveleni di Milano e in accordo con la
letteratura è prevista la somministrazione di siero
anti-vipera per i pazienti che presentano un grado di severità
> o = a 2. Abbiamo quindi deciso di somministrare al piccolo
Mattia il siero antivipera di tipo bovino, disponibile nella
farmacia ospedaliera, tramite infusione endovenosa lenta e con
monitoraggio clinico e dei parametri vitali. L'infusione è
stata ben tollerata. Nel giro di qualche giorno si è poi
assistito alla completa regressione del quadro clinico. Anche per
gli altri due bambini si è assistito a una rapida e
spontanea risoluzione del quadro clinico.
Bibliografia
|
![]() |
Vuoi citare questo contributo?