Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Ottobre 1999 - Volume II - numero 8
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Cisti
aracnoidea associata a nevo di Becker
*Divisione
di Pediatria, **Servizio di Neuropsichiatria Infantile Ospedale “Casa
Sollievo della Sofferenza” Istituto di ricovero e cura a carattere
scientifico, S. Giovanni Rotondo Foggia
(Specialedal III Convegno di Dermatologia per il Pediatra, Rimini,
28-29 maggio 1999):
Arachnoid
cyst associated with Becker' nevus
The
Case
S.C.,
male.
The first
time S.C. was referred to us when he was 15 months old because of
delayed motor development (lack of trunk control; he could sit when
backed, but he was not able to stand up or to remain standing when
backed; no parachute reaction). Since his birth, he showed a nevus
lesion on the left side of his back, whose size had been increasing,
and which was heterogeneously pigmented, flat, with faded and
irregular margins covered by whirlpool hair starting from the centre
of the spot.
A MRI to
the brain showed the presence of a large cystic cavity to the left
temporofrontal region with compression of the frontal and temporal
lobe and contralateral midline displacement.
After two
months, the patient underwent a cystoventricular shunt surgery; the
following CTs showed a modest reduction of the cystic cavity which,
however, was no longer having a “mass effect”.
Now the
child is negative at objective examination and his psychomotor
development is normal.
The
Contribution
Many
syndromes associate skin with cerebral malformations because of their
common neuroectodermal origin. In case of congenital skin anomalies,
an associated cerebral malformation should always be suspected.
Articolo
Introduzione
Le cisti
aracnoidee sono espressione di anomalie congenite dell'aracnoide,
causate dallo sdoppiamento della membrana durante lo sviluppo
embrionario. La parete della cisti è costituita da tessuto
fibroconnetivo, del tutto identico a quello dell'aracnoide con
minima componente vascolare. Esse contengono liquor e si collocano
tra la dura e lo spazio subaracnoideo. In genere il tessuto cerebrale
circostante è normale. Quelle situate nella fossa cranica
media in corrispondenza del lobo temporale si associano ad agenesia o
ipoplasia del polo temporale. Altre sedi comuni sono la scissura
interemisferica, la scissura silviana, la regione soprasellare e la
fossa cranica posteriore in sede retrocerebellare. La sintomatologia
è legata all'ingrossamento della cisti (aumento della
circonferenza cranica, cefalea e altri sintomi di ipertensione
endocranica, crisi epilettiche). Le cisti temporali possono produrre
allargamento della fossa cranica media con assottigliamento del
cranio sovrastante. Le cisti retrocerebellari possono associarsi a
idrocefalo ostruttivo (1,2).
Il nevo
di Becker, conosciuto anche come “nevo epidermico pigmentato
peloso”, appartiene al gruppo delle lesioni ipercromiche
epidermiche (3).
Trattasi
di una chiazza irregolare , iperpigmentata, con caratteristica
ipertricosi, localizzata alle spalle, torace anteriore, regione
scapolare, che interessa soprattutto soggetti di sesso maschile e si
rende evidente soprattutto in adolescenza. Le dimensioni possono
essere variabili e raggiungere i 10-15 cm di diametro.
L'eziologia
è sconosciuta anche se viene ipotizzata una eccessiva
sensibilità recettoriale agli androgeni in quella zona (4).
Sono
stati segnalati casi familiari, a sostegno di una verosimile base
genetica del disturbo (5), un'associazione sporadica con amartoma
dei muscoli lisci che suggerisce la natiura amartomatosa della
lesione (6).
E'
stata riportata l'associazione con agenesia della mammella,
ipoplasia areolare, petto carenato, spina bifida (7), asimmetria
degli arti (8).
Le
caratteristiche istologiche rivelano un'epidermide ispessita con
iperpigmentazione dello strato basale.
Non c'è
aumento dei melanociti e, poiché non ci sono cellule neviche,
non vi è rischio di trasformazione maligna (9).
Il
caso
Il
piccolo S.C., anni 4.6, giungeva alla nostra osservazione all'età
di 15 mesi per un ritardo nelle acquisizioni motorie. L'anamnesi
familiare era negativa per patologie neurologiche, il paziente era
nato a termine da gravidanza fisiologica e non aveva presentato
problemi in epoca peri-natale. La storia personale era muta sino a
pochi giorni prima della nostra osservazione, quando i problemi
motori erano stati osservati dal Pediatra di base. L'esame
obiettivo denotava, a livello cutaneo, in corrispondenza
dell'emidorso di sn, la presenza di una lesione nevica, presente
dalla nascita, che era andata aumentando di dimensioni con il tempo.
Attualmente
si presenta morfologicamente come una macchia irregolare, del
diametro medio di 10 cm. circa. La lesione si presenta
disomogeneamente pigmentata, piana, a margini sfumati e irregolari,
ricoperta da peli distribuiti a vortice, con partenza dal centro
della chiazza (fig.1).
fig.1

Il
paziente presentava un ritardo importante delle acquisizioni
prettamente motorie: aveva acquisito il controllo del capo ma non
quello del tronco, stava seduto solo con appoggio, era in grado di
rotolarsi sia dalla posizione prona a quella supina che viceversa,
non erano presenti le reazioni paracadute, non era in gradi di
alzarsi in piedi, di stare in piedi con appoggio. Del tutto normali
erano, invece, le acquisizioni negli altri versanti dello sviluppo
P.M. L'obiettività generale e neurologica erano per il resto
negative.
Veniva
eseguita una R.M. encefalo che denotava la presenza di “...una
voluminosa cavità cistica a contenuto simil-liquorale in
sede temporo-frontale sinistra; il lobo frontale e il lobo temporale
appaiono ipoplasici, il ventricolo laterale omolaterale è
parzialmente obliterato e la linea mediana è lievemente
spostata controlateralmente ...”(fig. 2)
fig.2
. 

Dopo 2
mesi circa il paziente veniva sottoposto a un intervento di
derivazione cisto-ventricolare e i controlli T.C. successivi
mostravano una modesta riduzione della cavità cistica che,
peraltro, non esercitava più “effetto massa”. Veniva
avviato al trattamento riabilitativo e veniva sottoposto a follow-up.
Il trattamento riabilitativo veniva interrotto all'età di 3
anni perché ritenuto superfluo. Attualmente presenta
obiettività neurologica negativa e sviluppo psico-motorio nei
limiti. Ai controlli T.C. successivi il quadro neuroradiologico è
rimasto immutato.
Discussione
e conclusione
Numerose
sindromi associano anomalie malformative cutanee e cerebrali a causa
della comune origine neuroectodermica dei due tessuti. A parte le
sindromi più comuni e conosciute negli ultimi anni si sono
moltiplicate numerose segnalazioni di associazione tra anomalie
cutanee (le più disparate) e malformazioni cerebrali, da
ultima l'associazione tra neo peloso gigante e cisti aracnoidea da
noi segnalata. Di fronte ad anomalie cutanee insolite presenti alla
nascita o insorte subito dopo è sempre da sospettare una
malformazione cerebrale associata.
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