Rivista di formazione e aggiornamento di pediatri e medici operanti sul territorio e in ospedale. Fondata nel 1982, in collaborazione con l'Associazione Culturale Pediatri.
Maggio 1999 - Volume II - numero 5
M&B Pagine Elettroniche
Contributi Originali - Casi contributivi
Un
caso tipico di allergia al lattice
Pediatra,
Reggio Calabria
A
Typical Case of Latex Allergy
The
Case
Claudio,
a child aged 8, suffering from bifid spine - 4 surgeries (first of
all, correction of ulcerated myelomeningocele, then peritoneal
ventricular lead, finally lead elongation) - and from spinal reflex
bladder (intermittent catheterism), was suddenly showing diffused
urticaria, facial oedema and barking cough.
The
Problem
The
problem was solved thanks to his medical history. Claudio had worn
latex gloves used by his mother for catheterism. In the past, the
child had shown refusal, itch and local oedema when wearing a
Carnival mask and a bathing cap.
The
Contribution
Actually,
this is a very typical case because of its predisposing factors
(surgery, catheter) and its medical history. However, it is worth
recalling it.
Articolo
Il
caso
Claudio,
nato il 10/11/1989 è un bambino affetto da Spina Bifida. Ha
finora subito quattro interventi chirurgici: il primo, presso gli
OO.RR.di Reggio Calabria, subito dopo la nascita per la correzione
del mielomeningocele ulcerato; il successivo a Roma, presso il
Policlinico Gemelli, all'età di 10 giorni, per la correzione
dell'idrocefalo con derivazione ventricolo-peritoneale; il terzo a 4
mesi, per sopraggiunta S. di Arnold-Chiari di tipo 2°, e il
quarto per l'allungamento della derivazione in relazione
all'accrescimento somatico del bambino. Claudio, in atto, ha un
normale sviluppo psicomotorio e presenta vescica neurogena, per cui
pratica cateterismo vescicale giornaliero (5 cateteri/die).
Un
pomeriggio del mese di Aprile 1997, la mamma di Claudio mi telefona
allarmata perché sospetta una malattia esantematica: "il
bambino sta male, presenta puntini in tutto il corpo, occhi
arrossati, ma soprattutto da circa mezz'ora ha una tosse da lupo,
come se stesse soffocando".
Mi reco
subito a domicilio del paziente e trovo Claudio agitato, seduto in
mezzo al letto, in piena crisi di lariongospasmo, con orticaria
diffusa in tutto il corpo, congiuntivite, rinite ed edema labiale e
palpebrale imponente. Regredita dopo alcune ore tale sintomatologia
con terapia opportuna, cerco di indagare quale potesse esserne stato
l'evento scatenante. Vengo così a sapere che appena qualche
ora prima il bambino stava dipingendo e, per non sporcarsi le mani,
aveva indossato un paio dei guanti che la madre usa quotidianamente
per il cateterismo. La mamma, allora, ricorda improvvisamente come
anche lo scorso Carnevale non fosse stato possibile far indossare a
Claudio una maschera in lattice poiché ad ogni contatto il
viso del bambino "si arrossava e si gonfiava", e ricollega
il fatto anche al rifiuto del bambino a mettere la cuffia durante le
ore di nuoto perché "sentiva bruciore e prurito in
testa".
Il
problema
La
diagnosi più probabile (anzi certa) suggerita dalla storia era
pertanto quella di "Allergia al lattice in soggetto con Spina
Bifida". Esistono infatti nel nostro caso:
·
Il fattore predisponente : si sa che tra i soggetti a rischio di
allergia al lattice vi sono proprio i bambini con Spina Bifida, i
quali, a seconda delle varie casistiche riportate in letteratura
hanno una prevalenza di positività al latice che va dal 27% al
74%. Tale prevalenza risulterebbe anche statisticamente correlata al
numero di intervent chirurgici subiti e alla costituzione atopica
(familiarità, livello di IgE per l'età).
·
Il dato anamnestico del rapporto esposizione /comparsa dei sintomi.
I dati di
laboratorio eseguiti successivamente confermavano ulteriormente la
diagnosi: IgE totali 637 UI (v.n. 100), IgE specifiche al latice
classe IV (corrispondente a 108.80 UI contro un valore per la classe
corrispondente di 100 UI), IgE specifiche banana classe II.
Il
contributo
Il caso
conferma come un'accurata raccolta dei dati anamnestici sia
fondamentale per una corretta diagnosi e dimostra come sia necessario
sensibilizzarsi al problema allergia al latice, soprattutto in
soggetti potenzialmente a rischio, dal momento che l'unica
prevenzione possibile di tali incidenti è quella di evitare il
contatto con i prodotti contenente latice.
Vuoi citare questo contributo?